di Enrico Sozzetti
Conclusa «positivamente» la procedura di mobilità alla Solvay di Alessandria. Lo dice chiaramente Roberto Marengo, responsabile della Femca Cisl (sindacato dei chimici), dopo la firma dell’intesa, nella sede di Confindustria Alessandria, da parte delle organizzazioni confederali e dell’azienda.
Dai 28 esuberi (su circa cinquecento dipendenti) previsti in un primo tempo, il numero è sceso a 21, di cui 4 che verranno ricollocati all’interno del polo chimico. «La svolta è avvenuta – spiega Marengo – grazie all’inserimento del criterio della volontarietà sia per pensionati, sia per gli altri lavoratori ed è stato previsto anche un incentivo all’esodo».
La procedura resterà aperta per tutto il 2020, per consentire di maturare il requisito previdenziale e l’eventuale collegamento con la Naspi (indennità di disoccupazione) per chi avrà diritto.
«Avendo condiviso il percorso di volontarietà viene meno la procedura iniziale» precisa ancora l’esponente della Cisl.
Nella fase iniziale, i vertici della multinazionale avevano dichiarato che la procedura avebbe dovuto riguardare alcune operazioni di riorganizzazione di qualche reparto, diventate «necessarie per il mantenimento della competitività del sito». L’inserimento del principio della volontarietà significa che i lavoratori potenzialmente interessati non devono essere solo quelli dei reparti individuati originariamente, bensì la platea è quella di tutti i dipendenti del polo chimico.