di Enrico Sozzetti
Come sta il Gruppo Amag di Alessandria? Salute discreta con l’aspetto finanziario che non riserva particolari preoccupazioni, è la sintesi che arriva da Paolo Arrobbio, presidente della multiutility. Che subito dopo non nasconde quello che definisce il «vero problema»: i crediti. Il totale al fine settembre era pari a oltre 53 milioni e cinquecentomila euro, con Amag Reti Idriche e Alegas a fare la parte del leone. Per gestire il recupero dei crediti è stato anche allestito un ufficio apposito che in un paio di mesi ha rastrellato un milione di euro, ma il lavoro sarà ancora lungo e complesso. Arrobbio ha parlato con chiarezza di fronte alle Commissioni consiliari Programmazione e Bilancio e Sviluppo del Territorio, riunite nell’aula di Palazzo Rosso. Con il presidente hanno risposto alle domande dei consiglieri, l’amministratore delegato di Amag, Adelio Ferrari, e l’assessore e vicesindaco di Alessandria, Davide Buzzi Langhi.
«Amag Ambiente continua ad avere difficoltà di accesso al credito, a pagare i fornitori e a rinnovare il parco mezzi. Non sta ancora facendo il servizio giusto per Alessandria, ma alcuni primi risultati gestionali si stanno vedendo. Invece Amag Mobilità ha dimostrato di fare investimenti sui mezzi e anche strutturali sulla sede» è stato aggiunto dai relatori. Il gruppo Amag (fatturato al 30 settembre di 133 milioni e 534.000 euro) appare un po’ in mezzo al classico guado. Non mancano alcuni interventi, anche in prospettiva di svolte radicali come per i mercati del gas e dell’acqua, che potrebbero rendere più competitiva la società, però sono ancora in corso di definizione le linee guida individuate dall’amministrazione comunale su cui dovrà basarsi la società per elaborare il piano industriale e arrivare all’assetto di una vera holding in cui le società controllate hanno piena autonomia amministrativa, finanziaria e gestionale.
Le domande dei consiglieri hanno spaziato dalla pulizia delle caditoie al teleriscaldamento fino alle sponsorizzazioni (quadruplicate e attestate su circa duecentomila euro), ma la discussione si è accesa quando dal Movimento 5 Stelle è arrivata, con Michelangelo Serra, quella sul nuovo spazio che Amag dovrebbe aprire il piazza della Libertà, sotto i portici vicino alla farmacia (nella foto qui sotto).
Serra ha chiesto conferme «su insistenti voci che circolano in Alessandria: Amag vuole spendere 300.000 euro più altri 30.000 di progettazione per aprire un punto vendita in questo negozio di 140 metri quadri in affitto. Chiunque abbia affrontato una ristrutturazione capisce che sono cifre enormi per un negozio». Ferrari ha replicato, precisando che sono previsti circa tremila euro per un primo studio di valutazione e che i lavori di ristrutturazione sono stimati in 150.000 per 145 metri quadrati. L’affitto mensile dovrebbe attestarsi su 1.200/1.300 euro al mese, per poi salire in seguito. «La copertura finanziaria c’è e in questo spazio, che apriremo anche perché altri concorrenti si sono già affacciati su piazza della Libertà, i cittadini potranno acquistare i biglietti per l’autobus, fare pratiche per il gas e l’acqua, chiedere informazioni» ha concluso Ferrari. Per i pentastellati la cifra appare «comunque un’enormità per una società che ha problemi di liquidità. Ora faremo un accesso agli atti e valuteremo se fare un esposto».