di Ettore Grassano
“Un esempio molto concreto di cosa significa digitalizzazione della pubblica amministrazione lo abbiamo avuto la scorsa settimana, nei giorni dall’allerta meteo: 34 mila telefonate agli alessandrini per avvisarli della chiusura del ponte sulla Bormida, e in generale dell’allerta maltempo. La macchina della prevenzione/informazione ha funzionato benissimo, e quando parliamo di smart city intendiamo proprio questo: riuscire a rendere Alessandria città moderna, funzionale e che funziona, in cui le tecnologie sono davvero al servizio dei cittadini”. Cherima Fteita, assessore comunale a Palazzo Rosso, ci crede davvero, e nei primi due anni di mandato (“raccontai al suo giornale i nostri progetti nel settembre 2017: da allora passi in avanti ne abbiamo fatti, eccome”), pur senza trascurare altre deleghe, dalle manifestazioni e eventi alle politiche giovanili, sui temi dell’Ict e dell’innovazione si è spesa molto, “sempre in totale sintonia con il sindaco Cuttica, e con i colleghi di giunta: anche perché questo è tema trasversale, che coinvolge tutta la macchina comunale”.
Proviamo allora a farci spiegare, concretamente, cosa significa per Alessandria e per gli alessandrini poter contare su un’anagrafe digitale, completamente allineata con il Ministero dell’Interno, e più in generale in che modo la digitalizzazione potrà migliorare la nostra qualità di vita, nei rapporti con gli enti locali e la pubblica amministrazione. Ma parliamo anche di giovani: è vero che sono disinteressati al mondo che li circonda, e talora aggregati in pericolose ‘baby gang”? E poi la politica: esiste o no un clima di ‘gelo’ e di sospetto tra l’assessore Fteita e il capogruppo del suo partito, Fratelli d’Italia, in consiglio comunale? E per quali ragioni?
Assessore, due anni fa lei ci disse: la digitalizzazione sarà una leva straordinaria per cambiare il volto di Palazzo Rosso, e per far crescere tutta la città. Due anni dopo, ci siete riusciti?
(sorride, ndr) Mi viene da dire che siamo sulla buona strada, ma naturalmente calma e gesso, no ad eccessivi entusiasmi. Ma novità di cui essere fieri, rispetto ad allora, ce ne sono sicuramente. Mi fa particolarmente piacere citare la notizia, recente, dell’ingresso di tutte le 187 anagrafi comunali della nostra provincia in ANPR, ossia l’anagrafe nazionale della popolazione residente. Sembrava un traguardo impossibile, ma è stato raggiunto in tempi rapidi, certamente con il contributo di tanti, e il coordinamento fondamentale della Prefettura. Ma noi, come comune capoluogo, abbiamo avuto un ruolo centrale, e ne siamo orgogliosi. Ma attenzione, è solo il primo passo….
Facciamo però qualche esempio concreto di impatto concreto di questo percorso di digitalizzazione dei comuni, e più in generale della Pubblica Amministrazione, per i cittadini…
Ce ne sono tantissimi. Oggi le tecnologie di rete, da Internet agli smartphone, consentono di essere connessi in tempo reale, anche con il proprio comune. Il che significa, in prospettiva, la possibilità di un’interazione immediata, senza più code agli sportelli, e tempi di attesa spesso troppo lunghi. Naturalmente è un percorso che necessita di tappe intermedie: sia perché il personale va formato, e speriamo anche rinforzato con nuove risorse professionali, sia perché bisogna rendersi conto che una parte di popolazione, in genere la più anziana, non può essere spinta ad una ‘digitalizzazione forzata”. Ma la strada è segnata, e la settimana scorsa l’emergenza maltempo ha mostrato uno dei tanti utilizzi positivi della digitalizzazione. Ci ricordiamo benissimo le difficoltà di comunicazione con la popolazione durante l’alluvione del 1994. Speriamo naturalmente di non rivivere mai più un’esperienza simile, ma oggi almeno sul fronte della comunicazione sarebbe tutto diverso. Basti vedere come si riesce in tempo reale, fra telefono fisso, cellulari e social, ad avvertire tutti in tempo reale della chiusura o riapertura di un ponte, o della chiusura delle scuole. Non sono passaggi banali….
Arriveremo presto ad eliminare, sul fronte dei rapporti con il comune, le temute e terribili code agli sportelli, con la prenotazione e il rilascio di documenti personali e certificati direttamente on line?
E’ un obiettivo, spero non lontano. Ovviamente ci si deve confrontare con una serie di ostacoli, dalla formazione alla carenza di personale. Però il futuro va certamente in quella direzione. Così come la digitalizzazione consente anche un allineamento forte all’interno della Pubblica Amministrazione, settore che ben conosco poiché ci lavoro, al di là del mio attuale incarico di assessore.
Assessore, Alessandria è anche città da anni impegnata sul fronte del disability management, con importanti riconoscimenti a livello europeo, ma anche una situazione decisamente ‘a macchia di leopardo’. Digitalizzazione e smart city potranno significare anche passi in avanti su quel fronte?
Certamente sì, e con il nostro dirigente all’informatizzazione, l’ing. Gaetano Riccio, e le altre figure coinvolte nel processo ce ne stiamo occupando. Occorrerà pensare a servizi e percorsi agevolati, sia fisici che virtuali, per persone con deficit sia motori che visivi che di altro tipo. E naturalmente la tecnologia anche su questo fronte può consentire una svolta. Ma penso anche alla sicurezza e al controllo del territorio, con telecamere intelligenti applicate a nuovi punti luce, o ai cassonetti dei rifiuti. Stiamo anche testando una nuova app, next2you, che i cittadini potranno scaricarsi sullo smartphone, e attraverso la quale potranno avere accesso ad una serie di informazioni, e servizi interattivi.
Insomma, un’Alessandria completamente rivoluzionata, da capo a piedi. Ma in che tempi?
E’ un percorso a tappe, che potrà avere diversi step, livelli, gradi. Penso anche alla promozione del territorio, della città e del suo patrimonio artistico e culturale. Essere digitali significa anche questo: poter fornire ai turisti, o anche a tutti gli alessandrini interessati, tutte le informazioni desiderate in tempo reale. Cosa c’è di aperto, quali sono le proposte e iniziative in un certo week end, e così via. Una rivoluzione che passa anche attraverso la mobilità sostenibile, di cui il vice sindaco Buzzi Langhi si sta occupando da tempo, in stretta sinergia con le aziende di trasporti che operano sul territorio alessandrino.
Alessandria è città di anziani, assessore Fteita, o anche questo è stereotipo ingeneroso? Lei ha tra le sue deleghe anche le Politiche Giovanili: quindi ci sono ancora alessandrini giovani, non inclini alla fuga?
Ma certo che ci sono, e per la gran parte sono ragazzi e ragazze in gamba, molto attenti alle proposte che vengono loro sottoposte, interessati, coinvolti. So che talora qualcuno si lamenta dell’esuberanza di gruppi di adolescenti, e sono per un controllo attento, che a quell’età è indispensabile, e che deve essere esercitato in prima battuta dalle famiglie, ma certo anche dalle istituzioni. Però attenzione, non dimentichiamoci mai di quando eravamo giovani noi: non è che non si facesse mai ‘cagnara’, specie nelle sere d’estate. Anzi….Comunque no, Alessandria non è solo città di anziani. E gli stessi anziani sono spesso persone vitali, piene di interessi, e con una propensione al nuovo maggiore di quanto si creda.
Fronte Manifestazioni ed eventi, assessore: in città circola un po’ di pessimismo, si dice che neppure siate riusciti a trovare un soggetto interessato ad organizzare gli eventi natalizi. Ci aspetta un dicembre in tono dimesso?
No, assolutamente. E’ vero che è stato fatto un bando e che è andato deserto, ma questo non significa assolutamente che non saranno organizzati eventi natalizi e di fine anno, tutt’altro. Il Comune c’è, e farà la propria parte. Ovviamente non vogliamo sostituirci al ruolo dei privati, o a quello delle associazioni di categoria, ma siamo pronti e disponibili a supportarli, e a valutare idee e proposte. Il Natale alessandrino sarà comunque bellissimo, e ricco di proposte ‘trasversali’, capaci di attrarre un pubblico diversificato.
Parliamo di politica, assessore Fteita: lei sa bene che per mesi è circolata la voce di una sua uscita dalla giunta, e di dissidi con il suo partito, Fratelli d’Italia..
Voce che ho ampiamente smentito, e che probabilmente qualcuno aveva interesse a far circolare. Sono stata tra i fondatori di Fratelli d’Italia in provincia di Alessandria, e prima coordinatrice a Valenza. Sono una ‘meloniana’ sempre più convinta, e credo che il ruolo e il peso di Fratelli d’Italia, all’interno dell’alleanza di centro destra, sia destinato a crescere, a livello nazionale come a casa nostra. Aggiungo che i rapporti con il coordinatore provinciale del partito, il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi, sono ottimi e costanti…
Manca all’appello solo il capogruppo di Fratelli d’Italia qui a Palazzo Rosso, Piero Castellano: è con lui che c’è qualche problema?
(sorride, ndr) Da parte mia assolutamente no. Ma il suo punto di vista, naturalmente, dovete chiederlo a lui.