Grigi sconfitti, ma la squadra c’è

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco
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Contro il Pontedera l’Alessandria perde partita e imbattibilità mentre alzava il calice augurale per i novant’anni compiuti dal Mocca. Avevo consigliato in settimana di non guardare il percorso di altre realtà del girone, perché, al momento, sono fuori dalla nostra portata. Quel che sarà in futuro lo vedremo. L’importante credo sia il dato che si continua a cercare il risultato attraverso il gioco, senza raccontarsi balle di sorta perché, se le comode scorciatoie qualche volta possono essere utili in un campionato lungo 4.000 minuti, o giochi a calcio o non andrai da nessuna parte, qualunque obbiettivo di stagione ti sia posto.

E l’Alessandria di Scazzola al calcio gioca, e anche bene. Anche nel match inopinatamente perso domenica scorsa contro la squadra di Maraia abbiamo avuto occasioni importanti per passare in vantaggio. Purtroppo, e mi meraviglio come al solito che in pochi, per non dire nessuno, ha sottolineato che avevamo di fronte un collettivo ben strutturato, ben allenato, ben motivato e ben messo in campo e tutt’altro che improvvisato, dotato di individualità assolute per la categoria e, se mi consentite, più fortunata di noi negli episodi.

La domanda che dovrebbe porsi il tifoso e lo sportivo mandrogno dopo aver vissuto e sofferto una partita del genere è questa: abbiamo giocato meglio noi o loro? E ancora: i ragazzi hanno dato tutto oppure sono stati pigri sotto alcuni punti di vista? E infine, penso che il pubblico del vecchio Mocca contro i toscani abbia assistito a una bella partita e sia andato a casa soddisfatto per lo meno della qualità del gioco espresso dalle contendenti.

Lo so, se vado a vedere un film con la Ferilli mi piacerebbe che fosse ripreso, almeno per un attimo, in primo piano il suo lato B e se il regista non ha pensato anche ai bassi istinti di alcuni spettatori come me un po’ di delusione ce l’avrei uscendo dalla sala. Ma se il film funziona anche senza le chiappe clamorose dell’attrice laziale pazienza…. cultura e arte cinematografica possono fare a meno del pecoreccio.

E lo sportivo allo stesso modo può fare a meno degli orgasmici tre punti tre. A patto che la squadra abbia lavorato al meglio per portare a casa risultati positivi. L’importante è non rovinare questo momento magico che in questo inizio di stagione si è palesato qui in riva al Tanaro.

E si è palesato per merito di tanti: Presidente, Direzione Tecnica, allenatore, staff e, soprattutto, i ragazzi che evidentemente lavorano duramente in settimana e in partita ci mettono impegno e applicazione. Tutti vicino dunque a questa banda di lavoratori coscienziosi e generosi che magari ci regaleranno una stagione di calcio gratificante.

Per chiudere ritengo doverosa una mia chiosa alla “risposta” che ha elaborato Orgoglio Grigio alle mie domande. Al direttorio (pardon, direttivo) dell’associazione su citata (che conta oltre 1300 iscritti, mica pizza e fichi) la quale, ricordiamolo, si pone anche come coordinamento fra tifo organizzato, tifosi e sportivi grigi, storia, cultura sportiva  e tutta  la città,  avevo posto una semplice domanda per sapere (e far sapere) quale fosse la posizione in merito ai fatti che hanno visto due nostri tifosi coinvolti in scaramucce durante la recente trasferta a Carrara e la relativa plateale reprimenda del Presidente Ghirelli. Domanda semplice, la cui risposta serviva per illustrare quale calcio, quale tifo e quali iniziative Orgoglio Grigio prospetta e auspica per il futuro di questo sport e dell’Alessandria in particolare. In realtà la risposta agli interrogativi non c’è stata (ma va?).

Orgoglio Grigio ha preferito invece fare ironie su chi ha posto le domande, continuando a mantenere quella non-posizione inutile, pilatesca e autoreferenziale, come se certe domande non fossero degne di risposta, a seconda di chi le ha poste. Ma che discorso sarebbe quello di valutare la liceità della domanda rispetto a chi l’ha posta?