Tutti possiamo contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo, partendo da un minor consumo di plastica nel quotidiano. E si sa, nel quotidiano di noi italiani c’è il caffè.
Secondo fonti Nomisma, il 48% di chi beve caffé lo fa sul posto di lavoro, utilizzando cialde e capsule, sorbendo da un bicchierino che può essere comodamente sostituito da un contenitore ad impatto zero. Se Alex Britti cantava “7000 caffè” è ben sottostimato il numero di oltre 33 milioni di “bicchierini” quotidiani che finiscono nella spazzatura dopo ogni rendez vouz alla macchinetta. Che moltiplicati per 253 giornate lavorative porta a miliardi di contenitori di plastica da smaltire, a cui si aggiungono altri milioni di bicchieri utilizzati per il consumo di acqua distribuita con vari sistemi di erogazione.
La responsabilità dei singoli, passa anche attraverso politiche aziendali sostenibili.
Nella sede di Fiware, internet service provider di Acqui Terme, lo staff ha deciso di fare la propria parte. E così un’azienda che da dieci anni fa scelte earth-friendly con il suo brand InChiaro, preferendo energie naturali per alimenare le proprie apparecchiature, montando sui propri tralicci generatori eolici e solari, darà il proprio contributo riducendo l’impatto sull’ambiente della pausa caffè, che diventa plastica free.
“Da lunedì abbiamo sostituito tutti i bicchierini di plastica monouso per caffè ed acqua, con bicchieri riusabili in fibra naturale: annualmente immetteremo nell’ambiente circa 10.000 (diecimila) bicchieri di plastica in meno, solo grazie ad una piccola iniziativa che scaturisce dalla grande volontà di prendersi cura del luogo in cui viviamo, la Terra. Quando si è tutti coinvolti e consapevoli, basta poco per fare scelte semplici ed eco compatibili” afferma Francesco Ivaldi, titolare di Fiware.