Premio Acqui Storia 2019: ecco tutti i vincitori

Le Giurie del Premio Acqui Storia, riunitesi in Acqui Terme, hanno designato i vincitori della 52° edizione del Premio. Nato nel 1968 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943, questo Premio è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti riconoscimenti europei nell’ambito della storiografia scientifica e divulgativa, del romanzo storico e della storia al cinema ed in televisione, ottenendo un importante rilancio scientifico, culturale e mediatico ed una grande visibilità internazionale.

La Giuria della sezione storico-divulgativa, che annoverava ben 63 volumi in concorso, ha decretato la vittoria di Gian Piero Piretto con il volume “Quando c’era l’Urss. 70 anni di storia culturale sovietica”, Raffaello Cortina Editore.

Mattia Bernardo Bagnoli, conRicorda il colore della notte”, Piemme ha vinto i 6500 euro in palio per la sezione del Romanzo Storico, cui erano giunte 60 opere letterarie.

La Giuria della sezione scientifica, sui 38 volumi presentati, ha proclamato la vittoria di Giuseppe Pardini con il volume “Prove tecniche di rivoluzione. L’attentato a Togliatti, luglio 1948”, Luni Editrice e di Nicholas Stargardt con il volumeLa guerra tedesca. Una nazione sotto le armi, 1939 – 1945”, Neri Pozza Editore.

Una menzione speciale verrà inoltre riconosciuta a Roberto Riccardi, autore del volume Detective dell’arte. Dai Monuments Men ai Carabinieri della Cultura, Rizzoli. Questo testo illustra casi risolti, e non furti di opere d’arte, lasciando intravedere la complessa realtà del Comando per la tutela del Patrimonio culturale: competenze tecniche, intuiti raffinati e strategie militari. Con la dimestichezza propria di un esperto in materia, l’autore-protagonista accompagna il lettore in un vissuto che non smette di stupire.

La cerimonia di premiazione della 52° edizione del Premio Acqui Storia è in programma sabato 19 ottobre alle ore 17.00 presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà condotta da Roberto Giacobbo, giornalista, docente universitario, conduttore ed autore televisivo di programmi di successo quale “Voyager – Ai confini della conoscenza”, e sarà il culmine di un intenso programma di eventi.

La cerimonia del Premio Acqui Storia sarà infatti preceduta, nella giornata di venerdì 18 ottobre, da un ciclo di conferenze di approfondimento che hanno lo scopo di avvicinare gli studenti e tutto il pubblico alle tematiche storiche e, nel contempo, coinvolgerli attivamente nel programma del Premio. Sul palco del Teatro Ariston si susseguiranno figure di grande spessore storico scientifico del panorama culturale internazionale. Gli incontri avranno inizio la mattina con il seguente programma: ore 10.00 Donald Sassoon (Professore emerito di Storia europea comparata – Queen Mary University, Londra) – Perchè la Gioconda è diventato il dipinto più famoso del mondo; ore 11.00 Roberto Giacobbo (Professore e Giornalista) – Un segreto nel Cenacolo Vinciano; ore 14:00 Presentazione del volume L’ultima battaglia per la Divisione Acqui – Cefalonia, alla ricerca di una memoria condivisa a cura di Luigi Caroppo e Pierandrea Vanni (Ed. Medicea Firenze); ore 15:00 Jared Diamond (Professore di Geografia presso l’Università della California UCLA – Los Angeles , Docente di Geografia Politica – Università LUISS Guido Carli, Roma) – La storia del mondo negli ultimi 13.000 anni; ore 17:00 presentazione del volume Il Fiume Rubato di Alessandro Hellmann – Les éditions Timbuctu.

La mattina del 19 ottobre saranno presenti gli Autori vincitori del Premio Acqui Storia 2019 che presenteranno i loro volumi alle ore 10,00 presso la Sala Conferenze Ex Kaimano in via Maggiorino Ferraris proponendo un dibattito aperto con la presenza di alcuni giurati del Premio. Nel pomeriggio il Mercatino del Libro di Storia proporrà i testi del Premio con stand in Piazza Matteotti (Portici Via XX Settembre in caso di pioggia) che accoglieranno il numeroso pubblico a partire dalle ore 14,00 in attesa della cerimonia finale di premiazione.

La cerimonia prevede, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni librarie, le personalità insignite dei premi speciali “Testimone del Tempo”, “La Storia in TV” ed il Premio alla Carriera. L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2019, che rappresenta il momento più prestigioso della manifestazione, vedrà calcare il palco del Teatro Ariston tre figure di straordinario rilievo nel panorama artistico e culturale contemporaneo: il celebre antropologo e geografo statunitense Jared Diamond, Professore di Geografia presso l’Università della California UCLA di Los Angeles e  Docente di Geografia Politica presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma; la Senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana; Stefano Zecchi, Docente di Estetica presso l’Università di Milano.

Il Premio La Storia in TV vedrà salire sul palco dell’Ariston Amedeo Ricucci, autore del libro  Cronache dal fronte. Parole e immagini, Castelvecchi, partecipante alla corrente edizione del Premio. Giornalista Rai, inviato speciale del Tg1, Ricucci ha raccontato i principali conflitti e le crisi internazionali degli ultimi venticinque anni, ottenendo diversi riconoscimenti nazionali e internazionali.

Il Premio speciale “Alla Carriera”, istituito nel 2009, verrà conferito a Donald Sassoon, Professore emerito di Storia europea comparata della Queen Mary University di Londra e a Romano Ugolini, Professore ordinario di Storia contemporanea dal 1980 e dal 1982 docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia.

Un riconoscimento speciale andrà a Roberto Di Caro al quale il Premio Acqui Storia intende riconoscere il suo impegno e il suo contributo quale cronista inviato de L’Espresso, che ha avuto modo di seguire da vicino guerre e crisi internazionali, osservando, spesso in situazioni delicate e pericolose, l’evoluzione degli avvenimenti. Distintosi particolarmente nel mondo della cultura e del giornalismo, Di Caro ha contribuito, con il suo operato, ad illustrare in modo significativo gli avvenimenti della storia della società contemporanea e all’Acqui Storia condividerà con il pubblico la testimonianza della vita di popoli per i quali la guerra è diventata quotidianità.

Un secondo riconoscimento andrà alla “Fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia”, creata da Giovanni Spadolini, storico, giornalista, uomo politico, creatore del Ministero dei Beni Culturali e presidente del Senato, che rimane un punto di riferimento della cultura italiana ed europea. Tra le sue opere di spicco rimangono la lunga direzione di “Nuova Antologia”, la rivista culturale più antica d’Italia, e la stessa “Fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia”, istituita nella sua villa, appositamente donata (Pian dei Giullari 139), e presieduta dal prof. Cosimo Ceccuti, ordinario di storia contemporanea. Nel 25° della morte di Spadolini si consegna una targa alla Fondazione, nelle mani del suo presidente, prof. Cosimo Ceccuti, anche per evidenziare il legame tra la Nuova Antologia e Maggiorino Ferraris (Acqui, 1856-Roma, 1929), deputato, senatore, ministro nei governi Orlando e Facta (1929-1922). Ferraris fu proprietario della Rivista e la portò a fama europea. Fra gli autori delle migliaia di articoli apparsi dal 1866 al 2005 nella prestigiosa rassegna “Nuova Antologia”, fondata nel 1866 da Francesco Protonotari, ricordiamo fra gli altri, in campo letterario Carducci, Capponi, Manzoni impegnati nel dibattito sulla lingua, Francesco De Sanctis che vi “anticipa” i capitoli della Storia della letteratura italiana, De Amicis le pagine di Cuore, Verga quelle di Don Gesualdo, D’Annunzio le Laudi, Pirandello Il fu Mattia Pascal, Palazzeschi Le sorelle Materassi, Bacchelli Il Mulino del Po. Con loro Fucini e Matilde Serao, Pascoli e Grazia Deledda, Papini e Gadda, Cecchi e Maria Bellonci, Saviane e poeti quali Chiara, Ungaretti, Saba, Montale, Luzi.

Sarà inoltre dedicato un momento della cerimonia ad un reduce dell’isola di Cefalonia, che sarà accompagnato da un rappresentante dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui, per ricordare il terribile eccidio consumato dai tedeschi nei confronti dei soldati italiani e greci, nella speranza che la memoria storica costituisca uno dei fondamenti del progresso morale, culturale e sociale della nazione.

“Il Premio Acqui Storia è uno dei premi letterari più prestigiosi e importanti che ci sia in Italia legato ai temi storici. Per noi è un motivo di orgoglio avere un ruolo nella promozione della cultura nazionale. La città di Acqui Terme, grazie ai suoi suggestivi scenari, sarà nuovamente la cornice perfetta e il giusto palcoscenico di un evento che continua negli anni a migliorarsi, tanto da poter accogliere il meglio della cultura nazionale e internazionale. Anche quest’anno è stata grande la partecipazione di autori e di case editrici, dimostrando in maniera incoraggiante come questo Premio continui a essere vivace. Il Premio Acqui Storia è un utile strumento per capire la realtà e per costruire una memoria condivisa sui fatti tragici che hanno segnato la nostra storia. Come Città siamo profondamente stimolati a un costante impegno per far crescere questo evento unico e seducente.” ha dichiarato il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini.

 “Superata brillantemente la soglia del mezzo secolo di vita, il Premio Acqui Storia continua a manifestare una inesauribile vitalità proiettandosi a livello internazionale con un parterre di personaggi di altissimo prestigio che eleveranno la ridente città termale a capitale della cultura con la C maiuscola – afferma il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Luciano Mariano – Un evento di grande rilievo per il territorio che all’alto livello degli ospiti affianca, anche quest’anno, una notevole partecipazione di opere, oltre 160 nelle tre rispettive sezioni a conferma dell’interesse che riveste per gli scrittori e le case editrici. La partnership tra il Premio e la nostra Fondazione diventa motivo di orgoglio e spinta propulsiva a creare sempre nuove e qualificate occasioni di promozione del nostro Monferrato che ad Acqui trovano già riscontro negli affermati Premio AcquiAmbiente e Concorso Internazionale di Poesia”.

“Il Premio Acqui Storia si è dimostrato nel tempo capace di rinnovarsi e arricchirsi di nuove proposte, una “fabbrica della cultura” che propone di anno in anno personaggi di spicco nel panorama storico scientifico, offrendo al pubblico significativi incontri di approfondimento storico” – ha rimarcato l’Assessore alla Cultura Alessandra TerzoloIl carattere cosmopolita del Premio è confermato quest’anno dalla presenza di insigni studiosi che si sono affermati a livello internazionale e con i quali il pubblico avrà l’eccezionale opportunità di confrontarsi in occasione delle giornate conclusive del Premio”

Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi Carlo Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Pier Francesco Pingitore e Claudia Cardinale, Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Ezio Greggio,  Livio Berruti, Marcello Veneziani, Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Maurizio Belpietro, Franco Cardini, Mario Orfeo, Paolo Isotta, Pietrangelo Buttafuoco, Dario Ballantini, Gigi Marzullo, Piero Angela, Antonio Patuelli, Giorgio Albertazzi, Italo Cucci, Giuseppe Galasso e tanti altri.

Il Premio Acqui Storia ha ottenuto nel tempo il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati  e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è sostenuto dai suoi enti promotori la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo Ente finanziatore del Premio, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il Comune di Acqui Terme, cui fa capo la concreta organizzazione della manifestazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MOTIVAZIONI VOLUMI VINCITORI 2019

 

 

 

Giuseppe Pardini, Prove tecniche di rivoluzione. L’attentato a Togliatti, luglio 1948, Luni Editrice nella sezione storico scientifica

Basato su una ricca documentazione archivistica inedita proveniente soprattutto dai ministeri dell’Interno e della Difesa e dagli uffici di informazione dello Stato Maggiore, il volume ricostruisce le giornate successive all’attentato del 14 luglio 1948 contro Palmiro Togliatti che misero alla prova la capacità di tenuta del sistema democratico italiano a pochi mesi dall’avvio della prima legislatura repubblicana. Scritto con rigore critico e scientifico il volume consente una conoscenza approfondita dei piani e delle prospettive strategiche di una ipotizzata insurrezione comunista e le contromisure adottate o messe in cantiere del governo.

 

Nicholas Stargardt, La guerra tedesca. Una nazione sotto le armi, 1939 – 1945, Neri Pozza Editore nella sezione storico scientifica

Il volume di Nicholas Stargardt si fa apprezzare per l’indagine archivistica e bibliografica ampia e approfondita di storia sociale sull’evoluzione dell’atteggiamento della società tedesca verso la guerra. Dai toni trionfali della fase iniziale alle cupe reazioni di fronte all’avanzare della tenaglia alleata fra fronte orientale e fronte occidentale e la speranza che fossero gli americani ad arrivare nella loro zona. Interessante l’osservazione finale sulle difficoltà di comunicazione fra genitori e figli dopo la guerra. I giovani si chiedevano perché i tedeschi avessero scatenato quella catastrofe che alla fine aveva travolto anche loro. La generazione antecedente rimase invece rinchiusa in quella catastrofe che aveva prima sostenuto e poi sofferto.

 

Gian Piero Piretto,  Quando c’era l’Urss. 70 anni di storia culturale sovietica, Raffaello Cortina Editore nella sezione storico divulgativa

Il volume, corredato da un ricco apparato iconografico, indaga le strategie messe in atto nell’Unione Sovietica dai primi rivoluzionari bolscevichi e quindi via via negli anni successivi, dal regime stalinista e post stalinista fino al tracollo del sistema, per procacciarsi il consenso e gestire le emozioni delle masse popolari. A tal fine l’autore analizza capillarmente con acribia e competenza le iniziative culturali, propagandistiche e promozionali orchestrate con grande sfoggio di retorica e non senza contraddizioni, da politici e intellettuali di varia estrazione sociale, prendendo in considerazione le riviste, la cartellonistica, il cinema, la radio, l’architettura e, più in generale, le arti di oltre settant’anni. Ne esce un grandioso affresco che ci dà modo di riflettere sulla storia, così da non ricadere negli inganni e negli errori del passato.

 

Mattia Bernardo Bagnoli, Ricorda il colore della notte, Piemme nella sezione romanzo storico.

Una storia ricca di forte impatto suggestivo in uno scenario turbinoso: quello della seconda guerra mondiale, tra Algeciras e Gibilterra, con gli italiani all’attacco (le memorabili imprese dei mezzi d’assalto della Marina Militare, i cosiddetti “maiali”) e i servizi segreti britannici all’erta. Personaggi e intrecci azzeccati: un console fascista, duro e puro, ma anche pieno di contraddizioni, un agente inglese che persegue con determinazione il suo obiettivo, una affascinante fotografa dal profilo misterioso, che ammalia entrambi. Un viluppo di eventi e di sorprese, molti documenti, una cifra narrativa di rango.

 

 

 

 

 

 

MOTIVAZIONI PREMI SPECIALI

 

TESTIMONI DEL TEMPO

Jared DIAMOND. Studioso che ha saputo spaziare dal campo della geografia a quello dell’ornitologia, dallo studio della genetica a quello della fisiologia, riuscendo infine a concentrare alla perfezione le sue conoscenze sulla società antropomorfizzata e le sue sorti evolutive. Nel corso delle sue ricerche ha studiato le civiltà del passato e ha spiegato geograficamente le cause del successo o del fallimento di un’economia, fornendo in tal modo un’analisi della società contemporanea che considera i fattori geografici, culturali, ambientali e tecnologici.. Noto a livello mondiale per il saggio Armi, acciaio e malattie (1997), vincitore del Premio Pulitzer per la saggistica. In tale opera esplora i fattori geografici, culturali, ambientali e tecnologici che portarono alla dominazione della cultura occidentale sul mondo e ipotizza un nuovo tipo di storia basato sulla scienza che può formulare previsioni piuttosto che semplicemente descrivere “un maledetto fatto dopo l’altro”. Rinomato autore di parecchie opere di divulgazione scientifica, che combinano antropologia, linguistica, genetica, geografia e storia, Diamond è un fermo oppositore delle argomentazioni scientifiche a sostegno di tesi che giustifichino eventuali divari di ricchezza o di sviluppo sociale tra popolazioni umane in base a presunte differenze intellettive o di attitudine delle stesse. Fa parte del consiglio editoriale di Skeptic Magazine, una pubblicazione della Società degli scettici. È inoltre membro della Società filosofica americana, dell’American Academy of Arts and Sciences, e dell’Accademia nazionale delle scienze.

Liliana SEGRE.  Attiva testimone della Shoah italiana, consapevole che, negare, cancellare la memoria, affidandosi a parole imprecise, confuse tra loro, comporta il rischio di  ripetere quegli errori con la finalità di discriminare e colpire, ha compreso l’urgenza di offrire la propria testimonianza davanti al mondo perché il circolo dell’indifferenza, che sprigiona la  violenza e le consente di diffondersi, è sempre possibile. La sua lotta contro i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza si fondano sulla sua profonda convinzione che la democrazia finisce piano piano: «Ho paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi». Nominata senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in base all’articolo 59 della Costituzione, il 19 gennaio 2018, anno in cui ricade l’80º anniversario delle leggi razziali fasciste, è la quarta donna a ricoprire tale carica, dopo Camilla Ravera (1982), Rita Levi-Montalcini (2001) ed Elena Cattaneo (2013).

 

Stefano ZECCHI. Zecchi vanta una ricca e poliedrica carriera come filosofo, accademico, scrittore, giornalista ed opinionista. Autore di opere che più volte sono state premiate ad Acqui come “Quando ci batteva forte il cuore” vincitore del Premio Acqui Storia nel 2011 e “Paradiso Occidente” finalista al Premio Acqui Ambiente nel 2017, ha creato la Fondazione Stefano Zecchi – Accademia internazionale di scienze della bellezza, una vera e propria accademia del bello con la quale si propone di educare alla bellezza le menti delle generazioni protagoniste della storia futura, costruendo un modello di pensiero sempre propositivo, progettuale, utopico, mai regressivo o distruttivo o, peggio, nichilista.

 

 

LA STORIA IN TV

 

 

Amedeo RICUCCI. Inviato speciale del Tg1, conosciuto per i suoi tanti reportage sui conflitti nel mondo, con il suo ultimo libro Cronache dal fronte (Castelvecchi), si cala nei fatti per capirli e rappresentarli attraverso le storie. Il volume raccoglie una serie di reportage scritti e filmati tra il 2012 e il 2018, che hanno portato il giornalista in diversi Paesi, Libia, Gambia, Marocco, Siria, Iraq, Bangladesh, Kurdistan, Afghanistan, Bangladesh, Tunisia, Algeria, passando per la Turchia e la cosiddetta rotta balcanica. Cronache dal fronte ha un carattere innovativo, perché oltre a riportare gli articoli pubblicati su diverse testate, rimanda ai video reportage, così che il lettore possa anche vedere quei luoghi e quelle persone di cui legge la storia. Il libro sceglie di proposito la dimensione della cronaca e, proprio perché vuole «cogliere di volta in volta l’irripetibilità di una situazione o di un evento», finisce per privilegiare le storie rispetto alla Storia. Nato dal “piacere” di «poter vivere di persona, in prima fila, dei momenti di Storia da raccontare a tutti», «senza filtri ideologici né pregiudizi», sì da cogliere «la verità del momento», ha tutte le caratteristiche del racconto “in soggettiva”. A cominciare dalle parole «in movimento», in grado cioè di adeguarsi alle immagini riprese dalla telecamera. «Le parole e le immagini devono danzare, avvinghiate le une alle altre come in una coppia di tango»: è la dichiarata poetica dell’Autore, bravissimo nel suo genere. Si raccontano solo storie, ma con onestà e nel rispetto dei fatti, in modo da avvicinarsi il più possibile alla verità del momento, l’unica a cui un cronista che consuma la suola delle sue scarpe può avere accesso. Queste storie sono raccontate sia con parole sia per immagini: due linguaggi diversi, da mettere a confronto, per poterne evidenziare in controluce i rispettivi punti di forza e di debolezza. Perché per il giornalismo visivo le immagini sono indispensabili, ma da sole non bastano. Bisogna anche sapere trovare quelle giuste e le parole per supportarle. Perché senza quelle appropriate “le immagini possono ingannare”.

 

 

 

PREMIO ALLA CARRIERA

 

 

Donald SASSOON. Donald SASSOON è professore emerito di Storia Europea Comparata alla Queen Mary University di Londra. È stato allievo di Eric Hobsbawm e visiting professor a numerose università in Europa, Australia, Stati Uniti e quelle di Trento e Padova. Dal 2008 al 2017, è stato il curatore del festival La Storia in Piazza di Genova. Ha tenuto conferenze in più di venti paesi e molti dei suoi trenta saggi sono stati tradotti in dodici lingue (tra le quali cinese, giapponese e coreano).

A Sassoon si devono importanti studi quali: Cento anni di socialismo (Editori Riuniti, 1997), un’analisi di ampio respiro del ruolo della sinistra nell’Europa occidentale nel corso del Novecento; La cultura degli europei. Dal 1800 a oggi (Rizzoli 2008),una monumentale indagine comparativa delle opere che hanno costruito l’immaginario europeo degli ultimi secoli; Il mistero della Gioconda(Rizzoli 2006),un appassionante studio su cosa ha reso il quadro di Leonardo l’operad’arte più famosa, più visitata, più discussa e citata del mondo. È anche autore di diversi saggi sulla storia d’Italia, fra cui Togliatti e la via italiana al socialismo (Einaudi 1980)e Come nasce un dittatore (Rizzoli 2010). Quest’anno, è uscito Sintomi Morbosi. Nella nostra storia di ieri i segnali della crisi di oggi (Garzanti), dove viene messa a confronto la situazione di passaggio degli anni Venti e Trenta con la nostra contemporaneità.

Descrivendosi come «ebreo nato in Egitto con passaporto britannico, con studi in Francia, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti», Sassoon è in una posizione unica e privilegiata per interpretare la moltitudine di umori, sensibilità, scelte di vari paesi, e offre la lezione di un grande storico capace di decifrare la complessità dell’oggi sciogliendo con maestria gli intricati fili provenienti dal nostro passatocome emerge anche da Quo vadis Europa? (Castelvecchi 2016) e Brexit. Buona fortuna, Europa (Sossella Editore 2017). Recentemente, in Inghilterra e negli Stati Uniti, è uscito The Anxious Triumph (Penguin), una penetrante analisi sul ruolo del capitalismo globale nel periodo 1880-1914 che Garzanti pubblicherà l’anno prossimo mentre il Financial Times ha definito le 753 pagine l’opus magnum, la più importante opera di Sassoon. Per gli importanti studi e l’intensa attività di insegnamento e divulgazione storica viene insignito del Premio alla Carriera 2019.

 

Romano UGOLINI. Assistente dal 1969 e docente ordinario dal 1980 nelle Università di Palermo e di Perugia, da Segretario generale, Presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e direttore della “Rassegna del Risorgimento” nel solco dei suoi Maestri Carlo Maria Ghisalberti ed Emilia Morelli, il professor Romano Ugolini ha tenuto alti e vivi gli studi del Risorgimento e dello Stato unitario, sia con sue opere innovative, frutto sempre di accurate esplorazioni archivistiche, sia con la promozione di Comitati dell’Istituto in Francia, Belgio, Germania, Spagna, nelle Americhe e in Giappone, concorrendo alla miglior conoscenza della storia d’Italia nella comunità scientifica internazionale,

Presidente della Commissione per l’edizione Nazionale degli scritti di Giuseppe Garibaldi, generosamente largo di suggerimenti a studiosi italiani e stranieri, coordinatore dei Congressi dell’ISRI e curatore dei loro Atti, Romano Ugolini ha approfondito le figure di Giuseppe Mazzini, di Ernesto Nathan e di altri insigni italiani di formazione europea, ascesi a paradigma di ideali universali.