Il diabete non deve fermarci: partecipato convegno a Palazzo Rosso

Una tavola rotonda dal titolo preciso e dal messaggio eloquente: “Il diabete non deve fermarci”.
È questo il titolo dell’evento pubblico svoltosi mercoledì mattina nella Sala del Consiglio di Palazzo Comunale di Alessandria. L’incontro è stato organizzato dalla Associazione A.D.AL di Alessandria per presentare i progetti dell’associazione nata come auto-aiuto per le persone con diabete.

In particolare, è stata l’occasione per presentare i “gruppi del cammino” che rendono Alessandria una delle città “walkable city” in Italia.

La presenza dei Rappresentanti delle Istituzioni locali, sotto questo punto di vista, ha dimostrato l’interesse della Città verso la promozione di stili di vita salutari per tutti, per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili come il diabete.

I Saluti istituzionali sono stati portati dal Vicesindaco Davide Buzzi Langhi e da Pier Vittorio Ciccaglioni, Assessore comunale allo Sport e Politiche sociali.

Insieme a loro, hanno portato i saluti istituzionali introduttivi: Giacomo Centini, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Nazionale “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria, Ezio Labaguer, Presidente FAND A.D.AL Alessandria, Debora Feroldi, Presidente JADA-Associazione Diabetici Alessandria Junior, Albino Bottazzo, Presidente FAND Nazionale, Giampiero Varosio, Associazione Prevenzione e Salute a km 0 e Roberto Livraghi, Direttore di Palazzo del Monferrato e del Museo AcdB-Alessandria Città delle Biciclette (progetto della Camera di Commercio di Alessandria).

La tavola rotonda si è incentrata sul tema Mettiamo al centro l’attività fisica per le persone con diabete” ed è stata moderata da Federico Serra, Direttore Progetto “City Changing Diabetes” e ha visto gli interventi di Enrico Gabellieri (Responsabile Servizio di Endocrinologia ASO AL), Ettore Bacchini (Medico Chirurgo specialista in Medicina dello Sport, Presidente F.M.S.I), Cristina Bargero (Coordinatore Progetto “C14+” e Ricercatrice IRES), Umberto PoliTeam Novo Nordisk (Squadra di atleti ciclisti professionisti) e di Ezio Labaguer.

Le conclusioni sono state infine affidate all’Assessore Ciccaglioni con l’intervento sul tema “I migliori progetti della Città di Alessandria” e ad esse è seguita la proposta di visita il Museo AcdB-Alessandria Città delle Biciclette.

Praticare attività fisica regolarmente – alla luce di quanto è emesro durante gli approfondimenti della tavola rotonda – ha un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di numerose patologie: malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità.

Al contrario, uno stile di vita sedentario contribuisce allo sviluppo di diverse malattie croniche, soprattutto cardiovascolari: si stima che l’eccesso di rischio per cardiopatie ischemiche, attribuibile alla sedentarietà ed i conseguenti costi sociali siano superiori a quelli singolarmente attribuibili a fumo, ipertensione e obesità.

Per un adulto è da raccomandare un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure un’attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. Inoltre, promuovere l’attività fisica rappresenta un’azione di Sanità Pubblica prioritaria, inserita nei piani e nella programmazione sanitaria regionale.

Testimonial dell’importanza dell’attività fisica sono stati due atleti, Umberto Poli e Andrea Peron.
Il Team Novo Nordisk è la prima squadra ciclistica professionistica al mondo interamente composta da corridori con diabete. La missione della squadra è di ispirare, educare e incoraggiare tutti coloro che soffrono di diabete. Il Team Novo Nordisk fa parte dell’iniziativa Changing Diabetes®, il progetto globale per migliorare le condizioni dei milioni di persone che oggi hanno il diabete o a rischio di sviluppare tale patologia

Vivere in un’area urbana, si accompagna a cambiamenti sostanziali degli stili di vita rispetto al passato; cambiano le abitudini e il modo di vivere, i lavori sono sempre più sedentari, l’attività fisica diminuisce. Fattori sociali e culturali che rappresentano un potente volano per la diffusione del diabete, un fenomeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente definito come la “nuova epidemia urbana”, capace di compromettere la qualità della vita delle generazioni future, lo sviluppo economico e la prosperità delle città.

In base alle stime dell’International Diabetes Federation (IDF), nel mondo 425 milioni di adulti (20-79 anni) sono affetti da diabete, numero destinato a raggiungere i 629 milioni nel 2035 (+48%).

Questa tuttavia è solo la punta dell’iceberg: a livello mondiale, per ogni persona con diabete noto se ne riscontra un’altra che ha il diabete senza saperlo; mentre in Europa si stima che per ogni tre casi di diabete noto ce ne sia uno non diagnosticato.

In Italia, in base ai dati ISTAT 2016, sono oltre 3 milioni 200 mila le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione (16,5% fra le persone di 65 anni e oltre). Se a queste aggiungiamo i casi non diagnosticati, il numero di persone affette da diabete nel nostro Paese sale a oltre 4,2 milioni. La prevalenza del diabete è quasi raddoppiata in trent’anni: rispetto al 2000, il numero di persone con diabete noto è cresciuto di oltre un milione, sia per l’invecchiamento della popolazione che per la crescita dell’obesità.

Anche ad Alessandria, tale incremento è dovuto sia all’invecchiamento della popolazione sia ad altri fattori, tra cui l’anticipazione delle diagnosi (che porta in evidenza casi prima sconosciuti) e l’aumento della sopravvivenza dei malati di diabete, grazie a miglioramenti delle terapie e della qualità dell’assistenza.

In Italia, circa 100.000 persone muoiono ogni anno a causa del diabete (come causa principale o come concausa). Il numero di decessi attribuibili al diabete risulta di fatto paragonabile a quello determinato complessivamente dalle sette forme di tumore che determinano il più elevato numero di morti (polmone, colon-retto, mammella, pancreas, rene, fegato, stomaco)

Il trattamento e la gestione clinica della malattia, se inadeguati, generano conseguenze sia da un punto di vista della patologia che da un punto di vista dell’impatto economico.

Nel caso del diabete, trattandosi di una malattia cronica degenerativa associata ad un alto rischio di complicanze croniche e patologie concomitanti, l’aspetto economico è importante: da una parte, emergono considerevoli costi diretti sanitari, tra cui i costi per ricoveri ospedalieri (che la fanno da padroni), cure infermieristiche, prestazioni specialistiche, farmaci, monitoraggio del glucosio e cura di eventi ipoglicemici; dall’altra, un paziente affetto da diabete è soggetto all’incapacità di lavorare a pieno regime o del tutto, con conseguente riduzione della produttività o prepensionamento.

All’Amministrazione locale e regionale spetta allora soprattutto individuare un nuovo modello di governance collaborativa nel quale istituzioni, imprese, organizzazioni della società civile e cittadini possano contribuire alla progettazione di un nuovo assetto urbano, di cui la salute sia un elemento portante.

La promozione di stili di vita salutari che abbiano la possibilità di essere adottati all’interno dei centri urbani diventa una priorità da parte dei amministratori alessandrini.

Le Associazioni A.D.Al (Associazione Diabetici Alessandria) e Jada (Diabete giovanile) collaborano attivamente con le istituzioni locali per diffondere le buone pratiche di salute e di prevenzione, facendo promozione di iniziative a favore delle persone con diabete sotto il profilo della prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e riabilitazione, attraverso la tutela e la difesa degli interessi morali, sanitari e sociali delle persone.