Presso la Sala del Consiglio del Comune di Acqui Terme è stato firmato il Protocollo d’Intesa per l’Istituzione dell’Osservatorio Sociale Abitativo (sottoscritto dal Comune di Acqui Terme, ASCA, Asl-Al, CGIL-CISL-UIL, Sunia, Sicet, Uniat, Centro di Ascolto, Caritas diocesana, Cooperativa Crescereinsieme, Associazione San Benedetto al Porto), che consentirà di monitorare le criticità legate al tema dell’abitare.
Il Comune di Acqui Terme intende promuovere un nuovo corso nelle politiche abitative, attraverso il coordinamento delle varie iniziative e dei diversi attori presenti sul territorio. Al fine di orientare in modo efficace i relativi processi decisionali è necessario disporre di uno strumento di monitoraggio della condizione e del disagio abitativo.
L’Osservatorio, infatti, in collaborazione con le diverse realtà associative e del privato sociale, ha il fine di acquisire, raccogliere, elaborare, diffondere, valutare dati nonché di monitorare permanentemente la situazione abitativa.
Negli ultimi anni, anche sul territorio acquese si è evidenziata una costante carenza di alloggi di edilizia pubblica e privata in grado di rispondere alle esigenze abitative delle fasce sociali più deboli, che hanno sempre maggiori difficoltà a fare fronte alle spese per l’abitare.
L’Osservatorio è chiamato a rilevare i bisogni legati al tema dell’abitare, formulare proposte di interventi finalizzati a rispondere alle criticità, individuare le risorse e favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta degli alloggi dell’edilizia privata.
Il protocollo d’intesa avrà una durata di due anni dalla data di sottoscrizione, rinnovabili.
«Si tratta – dichiara l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Terzolo – di un’ulteriore azione a favore delle politiche abitative. È chiaro che il perdurare di una crisi che ha peggiorato le condizioni reddituali delle famiglie ha aumentato disuguaglianze ed esclusione sociale, estendendo la vulnerabilità anche a fasce di popolazione che, prima della crisi, non erano coinvolte in problemi abitativi. È nostro interesse avere un quadro permanente delle criticità nell’acquese per potere intervenire con tempestività ed efficacia. Le politiche abitative non devono e non possono essere affrontate esclusivamente sotto l’ottica dell’emergenza, ma occorre avere consapevolezza della complessità del problema al fine di individuare soluzioni condivise».