Piemonte, la strada della crescita [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

 

Alessandria lunedì ha ospitato il Festival della Crescita. Ed è già di per se’positivo in un’epoca in cui la scienza, parafrasando Popper, ha molti nemici e viene messa  continuamente in  discussione, che non ci si focalizzi sulla decrescita felice, che di felice in realtà non ha proprio nulla e porta, anzi, alla marginalizzazione definitiva di chi oggi già si trova in una condizione di marginalità.

Partendo quindi dall’assunto che la crescita è necessaria a una società che voglia dirsi democratica e libera, è necessario – il che è un po’ meno semplice – capire quali siano gli strumenti da mettere in campo.

Una delle criticità del Piemonte riconosciuta ormai da anni, rispetto ad esempio alla Lombardia, è la presenza di un settore terziario a basso valore aggiunto, caratterizzato da una “produttività del lavoro peggiore” e da una non elevata intensità tecnologica. A tutto ciò va ad aggiungersi la “debolezza del capitale umano”, con una minore domanda di laureati, se confrontati con la media del nord italiano.

Nel 2018, secondo i dati della Banca d’Italia, l’andamento del settore dei servizi in Piemonte ha continuato a mostrare il segno positivo, grazie all’espansione della domanda di imprese e famiglie.

Nella nostra Provincia il settore dei servizi pesa per il 69% sul valore aggiunto totale e per il 65% sull’occupazione, con una maggior distribuzione nelle fasce under 65.

 

Incidenza di occupati per settore e fascia di età

  Agricoltura Industria Servizi
15-24 1,9% 28,2% 69,9%
25-34 2,4% 26,2% 71,5%
35-44 1,7% 34,7% 63,6%
45-54 1,7% 36,7% 61,6%
55-64 5,1% 26,7% 68,2%
65-74 23,6% 17,5% 58,9%
75 e più 38,2% 25,6% 36,2%

Fonte: Elaborazione Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne S.r.l. su dati ISTAT-rilevazione continua sulle forze di lavoro

 

Molti di questi occupati sono ascrivibili ai servizi alla persona e al commercio, settori entrambi che per ragioni diverse hanno mostrato segnali di sofferenza.

I servizi alla persona hanno conosciuto un’espansione, considerata la crescita popolazione anziana, hanno visto anche ridursi le risorse pubbliche a disposizione. Diventa necessario promuovere forme di innovazione sociale, come già avviene in molti paesi europei per includere le persone anziane in misura maggiore nel contesto economico e sociale, incentivare modalità di gestione pubblico/private e ridisegnare i servizi in modo personalizzato, attraverso un più massiccio utilizzo delle tecnologie.

Il commercio, che ha subito molte chiusure negli ultimi anni, a causa della contrazione della domanda interna, connessa a un impoverimento delle famiglie, del mutamento dei consumi e della concorrenza della grande distribuzione e delle piattaforme di vendita on-line, può anch’esso attraverso una diffusione e un utilizzo mirato delle tecnologie (grazie ai Big Data si ottengono milioni di informazioni sulle abitudini al consumo dei cittadini) trovare una sua rinascita, puntando su specializzazione e personalizzazione dei prodotti e vendita on-line a mercati locali e/o globali.