di Graziella Zaccone Languzzi
1) La Cittadella “abitata” come lo fu il ponte Tiziano nel febbraio 2007, quando subì pesanti danni economici. Pagati da chi? Per il Tiziano la responsabilità fu degli amministratori locali del tempo che non hanno vigilarono, e soprattutto non tennero conto delle segnalazioni di cittadini. Per la Cittadella chi è responsabile? Andiamo per ordine con questa notizia: “E ad Alessandria c’è chi ‘abita’ all’ingresso della Cittadella [Centosessantacaratteri]” .
Enrico Sozzetti scrive: “I problemi della Cittadella di Alessandria sono cronici, dalla condizione degli edifici alla perenne mancanza di controlli. Fra alti e bassi, fra scenari di investimenti milionari e progetti annunciati e mai partiti, c’è chi nel frattempo ha trasformato uno spazio in un tranquillo luogo di residenza, con tanto di materasso, tavolini, suppellettili varie. Il tutto avviene alla luce del sole, all’interno di quella cabina dell’Enel all’ingresso della Cittadella e che non dovrebbe essere più lì da anni. Tutto normale? La risposta non può che essere negativa. Non è normale che si occupino spazi simili, tanto meno lo è in un punto così visibile. Nessuno ha mai visto? Eppure dall’ingresso principale transitano (a piedi e in macchina) decine e centinaia di persone. Ma evidentemente non interessa che questo spazio sia stato trasformato in ‘abitazione’ da chissà chi. E forse nemmeno alla Soprintendenza (che ha la sede all’interno della Cittadella) interessa, visto che il manufatto in questione è moderno e privo di valore architettonico”. Successivamente La Stampa mercoledì 11 settembre, titolava: “Alessandria, i disperati abitano anche in Cittadella. L’accusa: “Il Comune l’ha abbandonata”. Domanda: Che responsabilità dovrebbe avere il Comune di Alessandria? Ho fatto ricerca e nel sito del Demanio in data 8 febbraio 2016 si legge: “Rinasce la Cittadella di Alessandria”.
Si dice: “L’Agenzia del Demanio ha consegnato in uso governativo la Cittadella di Alessandria alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli: il bellissimo immobile, dalla caratteristica pianta “a stella”, è l’unico esemplare perfettamente conservato tra le moderne fortificazioni militari del XVIII secolo in Italia ed in Europa”. Quindi è la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio il primario responsabile che dovrebbe occuparsi di questo bene, considerando che la stessa ha pure una sede in Cittadella. Il suo compito è controllarne ogni pertugio, e se non ne è in grado restituisca l’affidamento al Demanio che possa destinarlo a chi se ne prenda cura. Devono sempre essere i cittadini e gli organi di informazione a dare la “sveglia” a chi è pagato per compiere il proprio dovere?
Voto: 2
2) All’Assessore Comunale di Alessandria Silvia Straneo. Questa che racconto è roba da non crederci. Scuola Carducci: lavori al tetto grazie a soldi post alluvione 1994, trovati per caso e per fortuna, dico io. Sta scritto: “Abbiamo iniziato a mettere il naso e a spulciare dentro ai cassetti. E sono spuntati 145 mila euro ancora a disposizione del Comune di due mutui che risalgono al lontano 1995, e che nessuno aveva notato”. Con queste parole l’assessore Silvia Straneo spiega da dove si sono recuperate le risorse per pianificare il rifacimento di una parte della copertura della scuola ‘Carducci’ che necessita di lavori di messa in sicurezza di alcuni spazi”.
I nostri “comandanti” dell’altro ieri e di ieri, maggioranze e opposizioni a turno e dirigenti a seguito, si offendono se il cittadino fa notare che non sono stati all’altezza del loro compito nell’amministrare questa città. Dal 1995 ad oggi, se escludiamo i nove anni Calvo, a partire dal 2002 sono passate e concluse tre amministrazioni Scagni – Fabbio – Rossa. Il solito staff dirigenziale (sempre quello) aveva un tesoretto dimenticato in un “cassetto”, e fra tutti non se ne sono mai accorti? Alla faccia di bilanci corretti, perche una tale somma in lire nel ’95 era tutt’altro che un bruscolino. Quanti piccoli tesoretti, grandi per Alessandria sono in attesa di essere ritrovati? Chiaro è che ora viene il dubbio. Doveva arrivare questa Amministrazione a “mettere il naso” e a spulciare nei cassetti? Gli immobili scolastici hanno in un modo o nell’altro necessità di manutenzione, e basta leggere l’articolo per intero per capire i danni causati dall’incuria, e dall’attesa.
Sempre questa Amministrazione ha sistemato, a settembre 2018, il corridoio della scuola Bovio, impraticabile da vent’anni, con disagi per i piccoli scolari. In questo caso l’artefice fu l’assessore Giovanni Barosini (ne sono al corrente perché me ne sono occupata personalmente, e ho seguito l’iter alla Bovio sollecitata da una mamma), che è riuscito a sistemare il problema. Per finire: ci vuole solo buona volontà, capacità e poca burocrazia. Politica e dirigenza in comune dovrebbero lavorare in simbiosi, ma ho l’impressione che il burocrate ormai sovrasti il politico.
Voto: 10
3) Gli “Amici delle bici” di Alessandria chiedono una pista ciclabile sul tragitto Alessandria – Spinetta perché ritengono che il ponte sulla Bormida sia pericoloso.
Hanno certamente ragione, perciò prendo lo spunto da questo articolo per fare anch’io una richiesta: il ponte sulla Bormida è vecchio ed insufficiente, dateci un secondo ponte che sia all’altezza del traffico e che possa soddisfare le esigenze di oggi. Chiedere solo una pista ciclabile è riduttivo, un ponte nuovo in aggiunta all’esistente sarebbe la soluzione ottimale. Il ponte attuale, con adeguata manutenzione e dotato di pista ciclabile, diventerebbe la seconda opzione di servizio al transito. Un secondo ponte per l’attraversamento sulla Bormida dovrebbe essere interesse di tutti. La politica locale comunale e provinciale dovrebbe chiedere alla Regione fondi per tale necessità, attraverso gli eletti di questa provincia, sottolineando quanto la Regione nel pregresso ha trascurato Alessandria. Non è necessario un ponte ‘firmato’, ma un solido manufatto progettato ovviamente tramite apposita gara. L’attuale ponte è stato inaugurato nel 1915, nel tempo ha subìto alcune modifiche. Dal sito dell’ex Sindaco Piercarlo Fabbio, un pezzo datato dicembre 2004 che tratta l’argomento: “Secondo ponte sulla Bormida? Sì, ma con i soldi dello Stato!”
Voto: 7