Convegno Cia a Sassello: “Ecco il Paese che vogliamo”

Ottanta ospiti qualificati si sono confrontati a Sassello (SV) nella giornata di lunedì per discutere i quattro focus proposti da Cia, emersi dall’ultima assemblea nazionale, ed elaborare un documento di sintesi che la Confederazione porterà al nuovo Governo come proposta per riqualificare le aree rurali. Nella prima tappa italiana (appuntamento del nord Italia, interregionale Piemonte-Liguria), Cia Alessandria ha svolto un ruolo determinante nell’organizzare la giornata di dibattito e confronto, parte del progetto “Il Paese che vogliamo”.

I Tavoli di lavoro sono stati incentrati sugli interventi di manutenzione delle infrastrutture, politiche di governo del territorio, sviluppo di filiere, nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica, coesione istituzioni-enti locali per il rilancio delle aree interne in Europa. Nel pomeriggio, le relazioni emerse sono state riassunte al Teatro comunale di Sassello.

Sono stati invitati a prendere parte ai lavori, per quanto riguarda la provincia di Alessandria, decine di ospiti delle rappresentanze istituzionali, economiche, sociali, agricole. Tra loro, sindaci, membri GAL, presidenti di Parchi e Aree naturali, agronomi, cacciatori, Enoteca di Ovada, imprenditori, dirigenti Cia. Presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Cibo Marco Protopapa e il presidente regionale Cia Piemonte Gabriele Carenini.

Tra gli elementi emersi con più forza: il digital divide nelle aree rurali, la manutenzione viaria e la ridefinizione dei i parametri di distribuzione del fondo nazionale trasporti, la mancanza di un interlocutore a seguito dell’abolizione delle Province, la revisione della legge 157/92 sulla fauna selvatica.

Spiega il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “L’incontro è stato particolarmente interessante per il numero e la qualità dei contributi ai nostri Tavoli di lavoro. Dai partecipanti è emersa l’esigenza di restare in contatto tra loro e creare sinergie da sviluppare nel tempo. Cia ha messo un primo tassello di un lavoro che sarà sviluppato con efficacia a beneficio per tutti”.

Aggiunge il direttore Cia Paolo Viarenghi: “Sono i fatti che ci interrogano sulla necessità di mettere in campo le nostre strutture, per avviare un percorso di condivisione con le realtà sociali rispetto ad un’ipotesi progettuale. Siamo un’Organizzazione di agricoltori ma la vocazione generale prevede di organizzare intorno all’agricoltura un sistema che sia in efficienza, per determinare la qualità del lavoro degli operatori che popolano le aree rurali del nostro paese”.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate al presidente nazionale Cia Dino Scanavino: “Siamo partiti da Sassello, qui inizia l’Appennino, che è la dorsale della maggior parte delle aree rurali nazionali. E’ una terra rappresentativa della aree del Nord, fatta di piccoli Comuni, ma con un gap di infrastrutture fisiche e digitali che va sanato. Su questo stiamo lavorando e continueremo a farlo passando per la tappa al Sud, il 4 settembre a Benevento, per poi arrivare a novembre in Centro Italia, tra i Comuni del cratere del sisma 2016”.