di Jimmy Barco
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STADIO DEI MARMI – In questo stadio sono stato travolto da una delle più forti emozioni provate su un campo di calcio. C2, la Carrarese allenata da Corrado Orrico a due giornate dalla fine era seconda in classifica a un solo punto dai Grigi di Ballacci primi, terza la Rhodense di Gattoni.
La Carrarese conduce le danza per la prima mezzora mettendo alle corde l’Alessandria che cammina mentre i padroni di casa sembrano schegge impazzite. E i marmiferi passano meritatamente in vantaggio: fine di un sogno.
In C1 vanno due sole squadre, e in quel maledetto primo tempo siamo sotto di un gol e non vedo con quali energie possiamo reagire e almeno pareggiare. Ma Eupalla decide diversamente e annichilisce tutti gli spettatori che hanno gremito lo stadio carrarino, le panchine e gli stessi giocatori in campo: palla innocua in area e un difensore di casa perde le testa si lascia scappare il giovane attaccante Zerbio che fulmina da fuori area il portiere avversario: 1-1 e il risultato, nonostante si soffra il ritorno veemente della Carrarese fino alla fine.
Partita d’altri tempi, un altro calcio, un’altra intensità, altri rapporti di forza, quando l’avversario spudoratamente più debole centra l’obiettivo ai danni di quello nettamente più attrezzato, una vittoria del gruppo che sa soffrire!
Queste sono le partite che riservano emozioni a tifosi e sportivi, altro che le sceneggiate dopo aver segnato un gol che avrebbe fatto qualunque attaccante di qualunque categoria!
Con quel pareggio fra prima e seconda e la contemporanea vittoria della Rhodense la Carrarese diventa terza, l’Alessandria seconda alla pari della compagine lombarda. All’ultima partita vincono tutte le regine del girone ma promosse solo Alessandria e Rhodense. La partita del decennio.
Oggi siamo solo alla seconda di campionato e la Carrarese di Baldini, dopo l’ottima stagione disputata conclusa con accesso ai play off in posizione vantaggiosa, si è ulteriormente rinforzata e corre per vincere il girone.
Non altrettanto l’Alessandria, la quale l’anno passato è inciampata in una stagione mediocre, e in questo mercato si è si rinforzata ma sembra ancora lontana dalle squadre più accreditate del girone.
Partenza così così per entrambe. La Carrarese cade malamente a Pontedera suscitando dubbi sulla sua prestazione mentre i Grigi impattano al Mocca contro il Gozzano dopo aver regalato il primo tempo ai novaresi, poi rimontati e, sul 2-1, raggiunti sul finire inopinatamente dagli ospiti.
Un pareggio doloroso anche perché non sarà della partita la punta mandrogna Eusepi che si è “guadagnato” due gialli e per i Grigi l’assenza si farà sentire.
Per emozionare uno stadio, mi viene da dire, un calciatore non è tenuto ad arrampicarsi sulla recinzione per gioire dopo un gol segnato, basta segnarlo il gol, anche perché il cartellino giallo dopo l’arrampicata è conseguenza certa. Se poi qualche tifoso si emoziona solo guardando un proprio giocatore gioire arrampicandosi come Bonatti si cerchi un bravo psicoterapeuta e un buon insegnante di cultura sportiva visto che il Mocca trasuda di cultura sportiva.
Le squadre. Per Baldini una sola punta con tre incursori dietro di lui, due mediani e quattro difensori. Ciancio, da sempre idolatrato dalla tifoseria mandrogna, è terzino sinistro, mentre il puntero è Bentivegna con i big Tavano e Maccarone pronti a subentrare.
Scazzola opta invece per una difesa a tre che vede Gjiura terzino destro; centrocampo a quattro; Chiarello e Sartore fra le linee a dialogare con Arrighini prima e sola punta.
La partita. Si parte subito arrembanti e Arrighini al 2’ calcia da tre metri a colpo sicuro, ma Forte compie il miracolo.
Poi al 5’ e al 6’ altre due buone opportunità per i Grigi.
Dopo la sfuriata ospite la partita si riequilibra e all’improvviso arriva il vantaggio apuano grazie a Valente che, da fuori spostato a sinistra, trova un destro angolatissimo rasoterra sul secondo palo che si insacca alle spalle di uno stranito Valentini, il quale tutto si aspettava tranne una conclusione del genere.
Vantaggio di casa e si ricomincia con una zuccata pericolosa di Dossena che non porta a nulla. Dalla mezzora di gioco al 40’ la partita è saldamente in mano toscana ma i giallo blu non riescono ad affondare ben contenuti dagli alessandrini.
Al 46’ quello che non ti aspetti: Mezzoni e Forte controllano male una palla inutile sulla loro tre quarti e si fanno turlupinare da Sartore che si inserisce fra i due minchioni, ruba palla e entra in porta con il pallone. 1 a 1 e tutti al riposo.
La ripresa. La partita ricomincia da dove era finita nel primo tempo: incontro sostanzialmente equilibrato, poche le occasioni molti invece i cambiamenti di fronte pure veloci.
All’ora di gioco Baldini mette in campo Ciccio Tavano che si presenta da par suo con un tentativo ben sventato dalla nostra difesa.
In questa seconda parte di partita i Grigi, almeno fino al 80’, hanno acquisito autorità e equilibrio e i rimaneggiamenti di Baldini non preoccupano più di tanto la formazione ospite.
All’80’ Akammadu si mangia il gol del vantaggio a pochi metri dalla linea di porta.
Di lì fino al fischio finale i Grigi gestiscono con grande sapienza la contesa facendo tutto quello che, in partite ad alto rischio come questa, si deve fare. Conclusioni. Un pareggio strameritato per i
Grigi a fronte di una partita di difficile interpretazione. I nomi “pesanti” che ha messo in campo Baldini sono stati poi neutralizzati e, se il gol di Valente è stato un piccolo capolavoro, quello di Sartore è stato un miracolo di destrezza.
Si torna a casa con un pareggio da un campo che sarà un tormento per le prossime squadre che ci verranno a duellare, ma questa Alessandria si è guadagnata, giocando al calcio, il diritto di essere considerata alla stregua della quotata pattuglia toscana.