di Jimmy Barco
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A margine del 2-2 colto dai Grigi domenica al Mocca contro il Gozzano vorrei condividere alcune considerazioni. Tanto per cominciare l’anno scorso alla prima di Campionato avevamo colto una vittoria al Mocca contro la Juventus Under 23 e tutto l’ambiente, gli addetti ai lavori, i tecnici e i critici sportivi avevano intravisto basandosi su quel risultato un futuro radioso per la nostra squadra.
Allora, andate a controllare per favore, avevo parlato di una partita finta come un stronzo di plastica di Carnevale, perché la partita d’esordio è sempre un enigma, perché l’avversario, benchè bello a vedersi e dotato di cotanto nome, giocava rimirandosi in uno specchio e, soprattutto, perchè l’Alessandria non aveva giocato al calcio.
Avevo anche previsto che finchè non si sarebbe giocato al calcio non saremmo mai stati in corsa per nessun obiettivo, a prescindere dalla vittoria ottenuta contro la Juve. Alla quinta di campionato, mese di ottobre, chiesi la testa del Mister e tutti mi diedero del matto.
In realtà la squadra allenata da D’Agostino non ha mai giocato al calcio con lui in panchina e a gennaio è stato esonerato.
Il nuovo arrivato Colombo non ha fatto i miracoli, ha semplicemente messo i giocatori nel proprio ruolo e li ha motivati a cercare di “fare” un po’ di più la partita. Qualche volta ci sono riusciti altre no comunque un posticino nei play off alla fine è arrivato.
Questa volta avevamo di fronte all’esordio in stagione non la Juve ma un ben più anonimo Gozzano, club che non evoca certo vittorie epiche, ma non per questo motivo la partita per i Grigi era più semplice da affrontare che non quella di un anno fa, anzi.
Il Gozzano l’anno scorso ha sofferto e passato momenti difficilissimi, ma poi alla fine si è salvato e questo è già una caratteristica indicativa dei nostri avversari. E quanto varrà il punticino raccattato in casa contro i novaresi lo sapremo solo fra qualche mese.
La prestazione invece è di quelle bifronti. Un primo tempo nel quale i Grigi hanno patito oltremodo perché il Gozzano ha alzato e allargato gli esterni, spesso raddoppiato sulle fasce costringendo i nostri giocatori di fascia a non abbandonare il presidio difensivo, e quindi affondare poco. Poi i nostri centrocampisti non sono mai saliti cercando di accompagnare il gioco e non hanno mai conquistato una seconda palla manco morti.
O meglio, di morti nel primo tempo ne ho visti fra i nostri, compresi i due difensori centrali di cui uno è la copia conforme all’originale di quello ammirato (si fa così per dire…) l’anno scorso (giocatore che farebbe la fortuna di allenatori dalla Serie D in giù), l’altro invece è un nuovo arrivato, superfisicato, magari ancora un po’ imballato e di certo non spalleggiato dal suo vicino di reparto, per cui il giudizio sul ragazzo è rinviato.
Il secondo tempo, e soprattutto, l’ingresso di Arrighini giocatore vero, è andato meglio: la squadra ha alzato il baricentro, paure e preoccupazioni son svanite e siamo andati addirittura in vantaggio. Poi una nota negativa: le due ammonizioni al bomber, di cui la prima davvero colpevole per un giocatore della sua esperienza per come è arrivata (eccesso di esultanza dopo il gol).
Adesso la nostra punta non giocherà a Carrara, e rimane il dubbio che la sua espulsione non abbia pregiudicato pure la vittoria ormai a portata di mano contro il Gozzano.
Adesso, se ad Alessandria è cambiato qualcosa, lo vedremo dai futuri comportamenti disciplinari dell’ex novarese, perché non basta il gol sotto la Nord per pensare di aver fatto il proprio dovere, e alla Società non basta allargare le braccia come è avvenuto troppo spesso in passato.
Su questa barca ci lavorano oltre trenta professionisti e per colpa di certi atteggiamenti nei campionati scorsi a rimetterci, oltre che la città e i dirigenti, sono stati addetti ai lavori ingiustamente privati di legittime e meritate medaglie.