Sul confronto tra arte contemporanea e tradizione pittorica antica, prosegue la mostra itinerante Memorie#Tradimenti, organizzata dall’Associazione Genius Loci Floridi Doria Pamphilj, sul tema del “tradimento” per scoprire il lato oscuro della memoria e della storia: quello dei tradimenti e dei travisamenti. Dopo i castelli Doria di Isolabona e Dolceacqua e il complesso monumentale di Santa Caterina di Finalborgo, l’esposizione farà tappa a San Sebastiano Curone, all’Archivio Pittor Giani dal 30 agosto al 26 settembre (opening venerdì 30 agosto, ore 18).
Flavia Bigi – l’artista che vive e lavora fra Roma e Parigi – ha scelto di indagare il tema del tradimento attraverso un progetto dal titolo eloquente: “Traditur”, dove il gioco dei dadi incarna l’incertezza del destino umano in un universo esatto e matematico. Come la storia di una casata è legata a una serie di alleanze e tradimenti spesso imprevedibili, così i grandi dadi in marmo nero e bianco che recano incisi i simboli ispirati agli stemmi araldici delle famiglie coinvolte, si interfacciano e si confrontano in accostamenti inaspettati, suggerendo un intricato sistema di rimandi e collegamenti. Il gioco dei dadi riporta nel presente la storia del passato. Duplice è infatti il significato del termine “Traditur”: da un lato richiama il significato latino del verbo “tardo”, ossia tramandare, raccontare e dall’altro la parola evoca l’italiano “tradire” richiamando così la mostra “Memorie#Tradimenti” che gravita attorno all’avventurosa vita di Francesco Maria Della Rovere coinvolto in tre episodi di “tradimento” assieme alle famiglie Doria, Pamphilj e Floridi. Attraverso la serie gioviana dei ritratti degli illustri, realizzati con la tecnica della pictografia dalla Bottega Tifernate, vengono messi in risalto traditi e traditori eccellenti, protagonisti del Rinascimento: in base alla lettura delle vicende narrate, ognuno può essere visto come il tradito o il traditore, come la vittima o il carnefice.