Adesso basta: dopo due anni dico la mia

di Roberto Molina

 

Ipocrisia, populismo opportunistico, insussistenza culturale e forse ignoranza nel senso più vero del termine, questi i sentimenti che albergano in me dopo aver letto quanto ispirato dalle parole pronunciate nella conferenza stampa delle minoranze il 16 agosto circa la soluzione da loro individuata per risolvere il problema degli scuolabus.

Non mi riferisco, naturalmente, solo a quanto diffuso dalle testate giornalistiche, ma anche ai commenti suscitati e dai comunicati sui social arricchiti da parte dei 5 stelle di una “simpatica” vignetta.

Peraltro, loro sono abituati, da sempre, ad immortalarmi in vignette che vorrebbero essere
satiriche, ma che, personalmente, giudico solo volgari e squallide.

Delusione, perché ancora una volta vengo coinvolto nel dibattito politico come persona e come lavoratore.

Questa volta si propone il mio licenziamento, barattando il mio stipendio per assicurare il servizio di scuolabus a 90 bimbi.

La soluzione alternativa che propongono è: scuolabus/contro capo di gabinetto.
Lo squallore del modo di fare politica di questi signori si può ben vedere appunto nella pseudo squallida satira dei 5 stelle, che, consci della loro nullità nella proposta politica, cercano di accattivarsi consenso con simili strumenti.

A parte ogni commento di tipo politico che mi riservo di fare, la mia amarezza è ancor più grande, perché la mia persona è stata usata, ancora una volta, per una polemica sterile e pretestuosa e come, sempre, con falsità.

Questi sono gli stessi signori che due anni fa gridavano, perché secondo loro percepivo 180.000 euro annui ed oggi, guarda un po’, scrivono che ne percepisco oltre 40.000.
Ancora una volta o non sono capaci di leggere od amano dire le bugie, poiché il mio stipendio lordo 2018 da cud è pari a 37.389.

Questi sono i soggetti che, forse avvezzi al loro modo di agire, laddove governano, immaginando chissà quali altri soldi io avrei sottratto all’amministrazione comunale, hanno fatto accesso agli atti sui rimborsi da me percepiti, restando, sicuramente, delusi, perché in due anni ho avuto il solo
rimborso di un biglietto ferroviario di seconda classe per Roma.

A proposito del mio lavoro precedente, anche qui ai signori so tutto io, o meglio i signori alfieri della democrazia e della trasparenza, ma un po’ meno alfieri della verità, e del rispetto delle persone, della loro dignità e, perché no, della loro privacy, confermo, sono un quadro direttivo di un istituto di credito, ma non sono in aspettativa sono in part time. informatevi!

Bene, ma arriviamo alla maggior amarezza: oggi, questi signori chiedono che, con il mio stipendio, si paghi lo scuolabus, una bella operazione di pubblicità demagogica, ma ahimè un’ennesima presa per il fondello dei cittadini! infatti tutti, a palazzo rosso, sanno che io ho deciso di cessare il mio rapporto di lavoro con il comune a far data dal 30 settembre!

Ne ho parlato con i consiglieri comunali, anche di minoranza, preannunciandolo, lo sapeva la ragioneria, cui ho chiesto, per tempo, i termini per rassegnare le dimissioni, lo sapeva l’ufficio personale, cui ho chiesto la consistenza delle ferie anche degli anni precedenti, intendendo fruirne entro la chiusura del rapporto il 30/09, lo sapevano i tanti dipendenti e dirigenti con cui ne ho
parlato liberamente.

Che lo sapessero tutti meno i signori consiglieri di minoranza? Direi che non è possibile.

Forse questi signori, chi per assenza di argomenti concreti, chi per responsabilità nei precedenti bilanci, hanno pensato bene di armare una nuova crociata nel nome del popolo e della giustizia, con la speranza di rilanciare la loro immagine.

Amici miei, è del tutto inutile! Roberto Molina, questo personaggio, a quanto pare, alla minoranza tanto sgradito e dalla stessa giudicato inutile, di sua volontà e per sua scelta, sin dal 31 marzo, aveva deciso di interrompere il suo lavoro in comune al 30 settembre.

Sempre per completezza e fondatezza della notizia, spiego anche il perchè al 30 settembre. Come specificato, il mio rapporto lavorativo con la banca è di part time, concesso annualmente a chi ne fa richiesta entro il 30 marzo di ogni anno.

Roberto Molina non ha rinnovato il part time, che scade il 30 settembre, entro il 31 marzo scorso, termine ultimo per poterlo fare, e quindi, pena la perdita del lavoro da quadro direttivo in banca, deve rientrare a tempo pieno il 01 ottobre!

Non vorrei essere offensivo, ma mi domando e domando loro: chi vogliono prendere in giro?

Anche alcuni giornalisti sapevano che avrei lasciato, ad un consigliere di quelli presenti in conferenza stampa lo ho anche detto personalmente, alla presenza del sindaco, spiegandogli i motivi che mi hanno portato a questa decisione.

Non prendete più in giro gli alessandrini, non lo meritano!

In 24 mesi come dipendente e 4 come “volontario” a titolo gratuito, ho sempre operato per risolvere i tanti problemi di questa città, facendo ben più di quanto previsto da un normale rapporto di
lavoro.

Lascio per motivi personali legati alla famiglia ed alla mia futura carriera, laddove i galloni me li sono meritati, ma anche, non lo nascondo, per motivi economici.
Non rubando, non fruendo di rimborsi veri o fasulli, non incassando mazzette, non avendo chi mi “presta” un’auto, infatti il saldo negativo tra il tornare in banca a tempo pieno e la somma dei due part time, con una presenza sul lavoro di almeno 10/12 ore al giorno (banca e comune) al netto delle tasse è di circa una decina di migliaia di euro all’anno.

Per serietà ed amicizia con il sindaco, per senso del dovere verso l’impegno assunto con la città, per due anni mi sono fatto carico del maggior impegno e della perdita economica, ma essendo io uno che la mattina si alza e va al lavoro per uno stipendio, ho ritenuto onesto verso me stesso e verso la mia famiglia fare la scelta a me più conveniente sia economicamente che in qualità della
vita.

Agli alessandrini, ai genitori, dico di stare tranquilli; il sindaco e l’amministrazione non hanno intenzione di togliere alcun servizio ai bimbi, agli anziani, ai portatori di handicap ed a tutti gli altri cittadini deboli.

Quando si costruisce una casa, non è che tutto si possa fare in un giorno, stupido è chi, al secondo giorno di lavoro, grida non l’hai fatta! non l’hai conclusa!

Questo giudizio, per qualcuno politico, penso di poterlo esprimere, poiché i “politici” tanto saccenti, da due anni a questa parte non trovano di meglio che attaccare il sottoscritto, quasi fosse il male della città.

Amici miei, me ne vado, per mia scelta, fatta il 31 marzo scorso, ora dovete per forza incominciare a pensare qualcosa di concreto; il vostro bersaglio preferito lo perdete.