di Alex Reale
E’ tra i promotori del Festival Adelio Ferrero/Cinema e Critica, che si svolgerà in Alessandria dal 10 al 13 ottobre 2019, e membro del Circolo del Cinema Adelio Ferrero.
Fondatore, insieme a Davide D’Alto e Saverio Zumbo, delle Edizioni Falsopiano, Roberto Lasagna è tra i massimi esponenti della critica cinematografica italiana. Il critico alessandrino ha contribuito in particolar modo ad arricchire il mondo della critica con opere e studi dedicati a Stanley Kubrick, Wim Wenders, Martin Scorsese e Steven Spielberg.
Ricordiamo che il programma del Festival, cornice dello storico Premio Ferrero dedicato alla critica cinematografica, verrà presentato in anteprima alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il 31 agosto. Le premiazioni del Premio Adelio Ferrero (nelle sezioni: saggi, recensioni e video saggi) avranno luogo domenica 14 ottobre. Il bando di concorso scade il 15 settembre. Gli elaborati vincitori saranno inoltre pubblicati sulla rivista “Cineforum”.
Roberto, secondo te che cos’è e cosa significa oggi il cinema in uno scenario dove a dominare sono diventate le piattaforme streaming?
È quasi una questione alfabetica. Il cinema nasce quasi subito come linguaggio cinetico dell’immagine e oggi parliamo di cinema attraverso altre modalità di comunicazione come Netflix o tutto ciò che è social. Il cinema è un linguaggio che poi si frammenta, si diversifica, si trasforma. Questo è anche inerente al nostro Festival Adelio Ferrero/Cinema e Critica.
Nel termine Cinema ritroviamo naturalmente il film nella sua concezione originale, nonostante poi si trasformi in qualcos’altro. Fortunatamente con il termine Critica, abbiamo l’opportunità di leggere dentro i diversi linguaggi che si esprimono attraverso la forma cinematografica.
A tal proposito, quali potrebbero essere le frontiere future del linguaggio cinematografico?
Ci sono due estremi che voglio riassumere con due frasi: “Il cinema è un’invenzione del futuro” così come “Il cinema non ha futuro”. In qualche modo queste due frasi si toccano nel nostro presente, fatto di ansie e angosce. Il futuro potrebbe dunque essere un’ulteriore parcellizzazione, non vera polverizzazione, dell’essenza del cinema, sia come memoria storica con volti, situazioni e immagini che vengono dal passato, sia con la ricerca di nuove distribuzioni. Penso che si tratti di un discorso soprattutto legato alla distribuzione quello che riguarda il presente e il futuro del cinema, alla continua ricerca di nuovi canali in senso generale. Nessuno ha il potere di vedere oltre il proprio presente, ma penso che il cinema sia un costante viaggio nel passato e nel futuro allo stesso tempo. Dunque, sarà facile ritrovare la televisione, i film, le serie tv contenuti in un telefono, piuttosto che in un orologio o in un visore dell’automobile. La critica ovviamente dovrà adattarsi e trovare nuove strade per raccontare un po’ quello che sta succedendo nei diversi linguaggi, così come sta facendo l’Adelio Ferrero.
Hai citato l’Adelio Ferrero: quali sono gli strumenti che il Circolo del Cinema sta adottando per mettersi al passo con i nuovi modi di visione e di distribuzione dell’audiovisivo?
Il Circolo del Cinema Adelio Ferrero, che è anche uno dei partner del Festival Adelio Ferrero, ha deciso per esempio di inserire da qualche anno la sezione video saggi all’interno del Premio Adelio Ferrero dedicato alla critica cinematografica. Viene così data la possibilità di raccontare in maniera critica anche attraverso l’immagine. Ma si è sempre alla ricerca di nuovi strumenti con cui poter far fronte alle sfide e alle novità del futuro.
Quando si terrà il Festival Adelio Ferrero?
Il Festival si terrà dal 10 al 13 ottobre in Alessandria con delle novità assolute. Prenderà avvio giovedì 10 ottobre presso i locali dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria e continuerà fino a domenica 14 ottobre nei locali del cine-teatro Alessandrino di via Verdi. Cinema Alessandrino che proprio in queste settimane ha chiuso la programmazione cinematografica. Tornerà ad accogliere contenuti cinematografici proprio con il Festival Adelio Ferrero.
Qual è il programma e quali saranno gli ospiti?
Presenteremo in conferenza stampa il programma vero e proprio alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il 31 agosto. Tra gli ospiti potremo vantare il regista Maurizio Ponzi e l’attore e doppiatore Adalberto Maria Merli, storico volto di sceneggiati come “La Freccia Nera”. Al Festival sarà presente anche Davide Favargiotti, vincitore del David di Donatello per il montaggio sonoro di “Dogman” di Matteo Garrone. Tra i critici cinematografici avremo ospiti, tra gli altri, Oreste De Fornari e Marco Giusti. Ci saranno tanti altri ospiti del mondo del cinema e della cultura cinematografica che daranno vita a una quattro giorni di visioni, discussioni ed esperienze in prima persona. Il Festival sarà anche un modo per dare un’occhiata sul presente e sul futuro, per raccontare di cinema e dei linguaggi legati all’immagine.
Il Circolo del Cinema Adelio Ferrero si rivolge un po’ a tutti, in particolar modo ai giovani. Quali iniziative si potrebbero proporre per rilanciare il cinema tra un pubblico più giovane e soprattutto per permettere a questo di ritornare nelle sale?
È una domanda a cui le associazioni cinematografiche cercano di dare una risposta da decenni attraverso attività, cineforum e seminari. Uno dei grandi problemi del rapporto tra i circoli del cinema e lo spettatore è che viene a mancare molte volte un pubblico più giovane, che è attratto evidentemente da modalità di incontro diverse. Il pubblico più giovane preferisce tendenzialmente rimanere a casa e guardare un film sul computer o sul telefonino. La conseguenza è che ovviamente si va un po’ meno nelle sale, ad eccezion fatta però delle grandi multisale. Penso che vada fatto un lavoro di difesa e sostegno per quanto riguarda un cinema d’autore o un cinema più contemporaneo che riguarda la realtà. Bisogna motivare il giovane a trovare sé stesso dentro queste immagini che ritraggono il mondo che lo riguarda più da vicino. Il linguaggio può diventare sinonimo di divertimento intelligente, con modalità di incontro che non siano punitive.
I Circoli del Cinema non propongono infatti solo spettacoli e film d’autore, ma molte volte la programmazione accoglie anche film che altrimenti non avrebbero una vetrina e che ricevono il plauso del pubblico. Si potrebbe provare fare anche un percorso di programmazione assieme ai giovani, motivarli a fare delle scelte. Questo porta a scoprire film per la prima volta o a riscoprirli.
Quali opportunità offre la nostra provincia per il mondo cinematografico? Ci sono spazi che si potrebbero utilizzare per Festival cinematografici, proiezioni e discussioni?
La Cittadella, per esempio, è già una location per i Festival cinematografici. Gli spazi sono anche nelle città più piccole. Tortona, Valenza, Acqui Terme, Vignale Monferrato sono tutte città dove sono state fatte esperienze cinematografiche e rassegne di film indipendenti. La realtà locale offre poi l’Alessandria Film Festival, oltre al Festival Adelio Ferrero. La provincia in passato ha dato ottime prove ed esperienze anche con il Circolo del Cinema di Tortona e di Casale Monferrato. Forse Alessandria si differenzia un po’, essendo stata in passata luogo di critici cinematografici, dando vita a una tradizione abbastanza radicata.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai lavorando a qualche libro?
Sì, per quanto riguarda il cinema presenterò Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il mio ultimo libro il 31 agosto alle 18.00. Si chiama Da Chaplin a Loach, un libro edito da Mimesis, che parla della psicologia del lavoro attraverso un cinema che mi ha interessato molto. Ho cercato di creare un saggio asciutto sulle problematiche psicologiche del lavoro che sono al centro del dibattito umano e purtroppo non al centro del dibattito politico. Inoltre, per Natale usciranno due nuovi libri. Uno è su Kill Bill e uscirà per l’editore Gremese. L’altro invece è un libro che sto scrivendo con Benedetta Pallavidino su Yorgos Lanthimos.