Scade il prossimo 15 luglio il bando 6.1.1 del PSR della Regione Piemonte dedicato all’insediamento di giovani agricoltori e anche in provincia di Alessandria sono numerose le domande depositate presso la Cia per ottenere i finanziamenti previsti e il trend numerico si allinea ai livelli nazionali, di circa il 10% di presenza giovane.
Da 2016 ad oggi (in svolgimento c’è il quarto bando pubblico di insediamento) Cia Alessandria ha presentato domande per 45 giovani e 35 di loro hanno visto assegnato il contributo di finanziamento. In questo bando, ad oggi, si sono candidati altri 15 giovani aspiranti agricoltori.
Cia Alessandria rappresenta circa 120 aziende condotte da giovani sotto i 40 anni a fronte di circa 1500 aziende associate (di cui è gestito il fascicolo). Spiega il consulente tecnico Cia Paolo Barbieri: “Emerge un dato comune a livello Italiano e comunitario: nonostante i contributi pubblici, i giovani presenti nel mondo agricolo sembrano essere sempre pochi. Tra le cause principali: la difficoltà a reperire terreni e le notevoli somme necessarie per acquistare/ristrutturare le aziende agricole e, di conseguenza, la difficoltà di accesso al credito”.
Buona invece la presenza di donne: circa il 40% della presenza è “rosa”, anche grazie alle Priorità nelle graduatorie nei bandi PSR.
L’operazione concede un sostegno (Premio di insediamento) ai giovani agricoltori per l’avviamento di imprese, l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende, allo scopo di migliorare la competitività delle aziende agricole favorendo il ricambio generazionale mediante l’insediamento iniziale dei giovani agricoltori. Il Premio di insediamento viene erogato in conto capitale ai giovani che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda.
Possono partecipare i giovani che hanno una età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti) e l’attività agricola dovrà diventare l’attività principale del giovane, sia in termini di reddito da lavoro che di tempo di lavoro.
Nella relazione tecnica a cura dei consulenti dell’Organizzazione devono essere indicate le tappe essenziali e gli obiettivi per lo sviluppo delle attività della nuova azienda, il cronoprogramma della realizzazione degli investimenti programmati, la formazione che il giovane intende svolgere e le consulenze che intende acquisire e altre informazioni tecniche.
Tantissimi i giovani che scelgono di avviare attività agricola, pur non avendo tradizione famigliare dedicata. Gli esempi sono in ogni orientamento produttivo con presenza sparsa sull’intero territorio alessandrino. Alcuni esempi: Elisa Mascetti (Rivalta Bormida), impegnata nelle attività di trasformazione e commercializzazione con indirizzi produttivi di vite, cereali vari (anche varietà antiche), nocciole, frutta, orticole, api; Greta Pastorino (Lerma), che ha investito in piante da vivaio sia ornamentali che da frutta, piantine orticole e piante officinali, frutti di bosco e allevamento di galline ovaiole ed espositive; Caterina Ferrario (Molare) titolare della Molares, che produce vino, miele e birra artigianale.
Commenta il presidente provinciale Cia Gian Piero Ameglio: “I giovani di oggi intraprendono l’attività agricola con consapevolezza, impegno, velocità e padronanza degli strumenti tecnologici e comunicativi. Gli investimenti, per chi si insedia da zero, sono impegnativi ma con l’affiancamento dei nostri consulenti tecnici, la stesura di business plan e la dotazione dei premi di finanziamento pubblico, che hanno comunque regole molto rigide e precise, abbiamo assistito allo sviluppo e all’evoluzione di bellissime aziende qualificate e qualificanti per il nostro territorio”.