Martedì 2 luglio alle ore 17,00 nuovo appuntamento del progetto “Letture in Biblioteca “ con la presentazione del libro di Pietro TARTAMELLA dal titolo “UN GIORNO E UNA NOTTE – 157 Favole di Comunità” e con letture a cura dei Narratori di Macondo, alla Sala Bobbio della Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria in piazza Vittorio Veneto, 1.
Fabrizio Priano, presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente, commenta “Pietro TARTAMELLA, scrittore e poeta sperimentale, presenta il suo ultimo libro, scritto con accentazione ortoèpica lineare, risultato di un grande Progetto realizzato con la collaborazione di detenuti, studenti, disabili e scrittori. Attraverso i loro racconti, prendendo ad esempio le favole di Esopo, narrano cosa abbiano da insegnarsi reciprocamente”.
“UN GIORNO E UNA NÒTTE – 157 FÀVOLE DI COMUNITÀ”
di Piètro Tartamèlla – La Ruòta Edizioni Collana Cascina Macondo.
L’antologìa è la conclusione di un progètto sulle fàvole durato dùe anni che ha visto coinvolti un gruppo di detenuti della casa di reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, bambini della scuòla elementare, studènti delle scuòle mèdie e superiori, ragazzi disàbili e alcuni scrittori. Più di 600 persone coinvòlte che hanno prodotto 450 fàvole di cùi 157 selezionate per l’antologìa.
Il progètto è stato segnalato con una menzione speciale nel 2017 al concorso e al relativo convegno nazionale “Persona e Comunità” indetto ogni anno da Cultura & Società.
Che còs’hanno i detenuti da insegnare alla società civile e ai bambini? I bambini hanno qualcòsa da insegnare ai detenuti? La disabilità ha qualcòsa da insegnare? Poiché le fàvole esòpiche contèngono una “morale”, leggèndo le 424 pàgine di questa antologìa possiamo capire còsa essi hanno da insegnarci. Sono pàgine che vògliono rappresentare simbòlicaménte un “territòrio ideale” fatto di fògli e carta sì, ma dove, uno a fianco all’altro, convìvono questi differènti spicchi di cittadinanza.
Caratterìstica particolare del libro è che è scritto con accentazione ortoèpica lineare, precisa scelta editoriale di Cascina Macondo, che consiste nella scrittura della lingua italiana con la règola di accentare obbligatòriaménte non solo le paròle tronche, come normalmente accade, ma anche le paròle sdrùcciole, e di segnalare con l’accènto grave sulle sìllabe tòniche, il suòno apèrto della vocale “e” e della vocale “o”, trasferèndo così al lettore tutte le informazioni ùtili e necessarie per un’esatta pronuncia della lingua italiana, sènza dubbi o titubanze (il lettore leggerà con sicurezza “tragèlafo” paròla sdrùcciola, con il suòno della “e” apèrto, e non “tragelàfo” come paròla piana; leggerà “scòrbuto” con il suòno della “o” apèrto, e non “scorbùto”; “callìfugo” e non “callifùgo”; leggerà “taràssaco” e non “tarassàco”. Una modalità di scrittura della lingua italiana molto apprezzata dai bambini, dalle insegnanti, dagli attori, dalle persone dislèssiche, e soprattutto dagli stranièri.
I Narratori di Macondo porteranno gli ascoltatori in un mondo variopinto di fàvole esòpiche le cùi morali finali lasceranno un seme di riflessione e di sorriso.
Pietro TARTAMELLA
Nato il diciotto aprile 1948 a Camporeale in provincia di Palermo, ha trascorso l’infanzia a Ventimiglia. Dal 1970 vive a Torino dove ha frequentato il corso di Lingue e Letteratura Straniera alla facoltà di Lettere e Filosofia. Per protesta contro il mondo accademico e la concezione utilitaristica che la nostra società ha della cultura ha deliberatamente rinunciato al conseguimento della laurea a soli quattro esami dal suo raggiungimento. Correttore di bozze, restauratore di affreschi, soggettista e sceneggiatore di fumetti, traduttore, insegnante di dizione, scrittura creativa, lettura ad alta voce, edicolante. Fondatore negli anni ’70 della rivista di poesia e letteratura “La Tenda”. Poeta sperimentale, giornalista, scrittore, artista di strada, lettore professionista, ariete, promotore di iniziative culturali, voce narrante di molti audiovisivi e documentari a carattere storico-scientifico-culturale, ma soprattutto Raccontastorie. Lavora nelle strade, nelle scuole, nelle birrerie, nelle fiere, nei matrimoni, leggendo poesie e raccontando storie, ed è certamente teatro quello che propone. I testi poetici che sceglie, gli oggetti simbolici che usa, gli accompagnamenti musicali, i ritmi appassionati della sua voce, la sua originale figura, fanno divenire teatro “tout court” la lettura di poesie. Apparentemente fuori da un contesto, quello della piazza e della confusione, Tartamella sa ribaltare la situazione affascinando e conquistando il pubblico con la voce e le parole. Una vecchia macchina da scrivere nelle sue mani diventa un curioso e affascinante strumento musicale con cui omporre poesie estemporanee ad offerta libera battendo i tasti a tempo di blues. Fondatore nel 1990 con Anna Maria Verrastro, Beppe Finello, Massimo Lupotti, Marcella Pischedda di “Cascina Macondo Musicarteatro Culture Associate”. È stato ospite del “Maurizio Costanzo Show”, di “Posto Pubblico nel Verde”. Hanno parlato di lui riviste e quotidiani nazionali.
POETICA HAIKU
Appassionato di poesia haiku fin dagli anni ’70 da sempre coltiva la passione per l’essenzialità e l’immediatezza. Promotore del Concorso Internazionale di Poesia Haiku in Lingua Italiana ha stilato il “Manifesto della poesia Haiku in Lingua Italiana” di Cascina Macondo e il “Manifesto della sillabificazione delle parole italiane per la composizione di Haiku”. Ha ideato il Fuci, il Gianuhaiku, l’Ortohaiku, Shashaijin, Wasnahaijin Oicimani, il Corbello, il Misurale, la Poesia Nomognomica. Ha promosso molte iniziative per la diffusione della poetica haiku in Italia. Nelle scuole, ai bambini e agli adolescenti, insegna la composizione di haiku. Persegue una ricerca nella lettura ad alta voce degli haiku nel tentativo di definire lo stile di Cascina Macondo.