In merito agli eventi di cronaca emersi la scorsa settimana l’Opi di Alessandria ha dato massima e immediata collaborazione alle Autorità competenti.
Allo stato attuale delle indagini è emerso che le persone agli arresti domiciliari NON SONO INFERMIERI ma OSS e/o educatori, e che l’infermiere presente nell’organico della struttura non sia direttamente coinvolto. AI momento non si ha la possibilità di sapere il nome dell’infermiere della Rsa, né si sa se appartiene a codesto Opi.
Tuttavia, l’Ordine condanna una condotta violenta simile, nei confronti di qualunque cittadino, a maggior ragione se essa è perpetrata ai danni di persone disabili e indifese. Ma anche invita a denunciare chi si trovasse, durante il suo percorso lavorativo, ad imbattersi in simili situazioni in ambiente lavorativo, perché il “non fare” è comunque essere “complici” di tale realtà.
Inoltre, nel caso in cui ci fossero coinvolgimenti da parte di infermieri, le sanzioni in seno all’OPI saranno esemplari.
Ancora troppo spesso la nostra figura professionale viene generalizzata e accomunata con altre figure sanitarie, da alcuni media. Nel cammino che ci vede sempre più protagonisti attivi di una professione in continua crescita, è di fondamentale importanza schierarsi per la tutela della salute e del cittadino promuovendo un’immagine deontologicamente irreprensibile, a maggior ragione nelle piccole comunità residenziali che dovrebbero salvaguardare le persone più bisognose di cure adeguate.
Annamaria Galleani
Presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Alessandria