di Ettore Grassano
Qual è lo ‘stato del’arte’ del mercato immobiliare in provincia di Alessandria? Il ‘mattone’ sta davvero tornando ad essere un investimento interessante, sia in termini di locazione che di acquisto di immobili? Quale il peso degli accordi territoriali ormai operarivi da un anno in gran parte dell’alessandrino? Cominciamo oggi, da Novese e colline del Gavi, un viaggio a puntate nel settore, che ci accompagnerà per tutta l’estate.
“Il mercato si muove, crescono sia le compravendite che le richieste di affitto. Certo, non possiamo dimenticarci che il nostro settore, dal 2009 al 2017, ha compiuto una lunga traversata nel deserto. Ma qualche oasi ora l’abbiamo raggiunta, e soprattutto c’è forte progettualità sul futuro, almeno qui, dove operiamo noi”. Alessandro Scotti è il delegato provinciale Fiaip per la zona del novese, e già lo scorso anno ci ha guidato in un piccolo viaggio fra opportunità, proposte e peculiarità immobiliari del basso Piemonte, ossia Novi, colline del Gavi, Val Borbera.
Cosa è cambiato nel frattempo? Quali le prospettive per il secondo semestre del 2019? “Lo scenario ci induce ad un cauto ottimismo – spiega il titolare della storica immobiliare novese di via Mazzini -, perché gli italiani stanno tornando a guardare al mattone, ma anche alle tenute agricole, del vino e non, come a forme di investimento concreto, a fronte della volatilità di altri comparti. Fondamentale, come vòlano per il nostro territorio, si sta rivelando quel pacchetto di ‘agevolazioni’ che Fiaip, in concerto con altri soggetti, e soprattutto con i comuni, è riuscita ad implementare nel corso dello scorso anno: i cosiddetti accordi territoriali, che consentono di pagare, sulle locazioni, una cedolare secca al 10%, e di avere sconti Imu, sono una bella leva per il mercato degli affitti, entro certi parametri definiti. Senza scordare naturalmente che anche gli inquilini hanno diritto ad una serie di detrazioni”.
Conseguenza: il mercato immobiliare novese (come quello di tutta la provincia, in verità) ha ripreso a muoversi: c’è chi ristruttura appartamenti in centro, e li adegua ai moderni parametri di coibentazione e arredo, per metterli sul mercato, e chi decide di tornare all’acquisto dell’immobile come forma di investimento.
“Ovviamente – precisa Alessandro Scotti – nessuno ha scordato ‘il grande freddo’ del decennio precedente, purtroppo alimentato anche da una serie di balzelli fiscali (nazionali e locali) sempre crescenti, che hanno finito con il causare un pesante rallentamento di tutto il mercato dell’edilizia, e dell’intera economia. Oggi le transazioni sono ripartite, e sono in crescita, ma a parametri di acquisto al metro decisamente più bassi, e quindi anche più appetibili. Parliamo però naturalmente di usato, ristrutturato e non: le nuove costruzioni, che pure stanno ripartendo, non possono essere messe sul mercato a parametri troppo bassi, semplicemente perché non ci sarebbe margine per i costruttori”.
Il Novese è, da sempre, una delle aree più vivaci della provincia, dal punto di vista delle attività economico-imprenditoriali, e questo certamente rende più brillante anche il comparto degli affitti: “Assolutamente sì – conferma Scotti -, sia pur con l’eccezione negativa della Pernigotti, che ci ha emotivamente coinvolti tutti, non va dimenticato che il Novese è area dinamica, ci sono realtà industriali e attività di media e piccola dimensione, c’è l’Outlet a due passi, c’è un ospedale che rimane polo attrattivo. E arrivano segnali molto positivi da una serie di aziende del territorio che continuano a lavorare molto, soprattutto sul fronte export, e ad assumere. Il che significa lavoratori che, giunti in zona da fuori, cercano casa: in centro a Novi, come nei paesi limitrofi”.
Poi c’è, naturalmente, il Gavi con le sue tenute, “un mercato di nicchia, di fascia alta medio alta, che non ha risentito della contrazione del mercato degli anni scorsi, e che continua a rappresentare un punto di riferimento per investitori da tutta Italia, e dall’estero. Ma anche il mercato delle tenute agricole, dei terreni non da vigneti ma da seminativi, sta dando segnali di ripresa molto incoraggianti”.
E la Val Borbera? Continua il progressivo spopolamento di un’area pur così ricca di bellezze naturali e di quiete? “In realtà – spiega il rappresentante Fiaip del Novese – anche lì, sia pur ‘a macchia di leopardo’, e con la ricerca di soluzioni particolari, stiamo riscontrando un crescente interesse da parte di persone che arrivano da città più grandi, Milano e Genova soprattutto, e che guardano alla Val Borbera come ad una soluzione di vita di qualità, a costi di acquisto assolutamente contenuti: il mercato c’è insomma”.
Di recente Fiaip Alessandria ha organizzato un importante momento di confronto pubblico con gli operatori, coinvolgendo l’amministratore delegato di immobiliare.it, portale che è diventato in pochi anni il principale punto di riferimento ‘in rete’ per chi cerca casa: “Il web – sottolinea Alessandro Scotti -, è ormai uno strumento fondamentale, sia per la clientela che per noi addetti ai lavori. Rappresenta una vetrina immediata, che consente di valutare in maniera puntuale quale offerta esiste, nell’area territoriale e nella tipologia abitativa che ci interessa. Ovviamente però è solo il primo passo: poi entra in campo la professionalità di chi deve sapersi proporre come intermediario ‘terzo’, equidistante rispetto a chi vende e a chi compra, o affitta, e capace di fornire un fondamentale valore aggiunto in termini di consulenza qualificata, e di supporto pre e post vendita”.