Controlli a tappeto sulle sale giochi in città sono stati effettuati da parte della Polizia Municipale di Tortona fra il 13 e 18 giugno, per la verifica del rispetto della apposita legge regionale che dal 20 maggio scorso aveva ulteriormente ridotto i limiti di distanza dai luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, stazioni ferroviarie, etc. (500 metri come percorso pedonale più breve per i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti) per le sale con “videolottery”.
I gestori erano obbligati a disattivare le apparecchiature entro 18 mesi dalla promulgazione della legge (il 20 novembre 2017), cioè entro il 20 maggio scorso. L’attività di controllo coordinata direttamente dal comandante, si è conclusa con l’apposizione di sigilli su un totale di 152 apparecchi per il gioco in quattro sale giochi cittadine, oltre a sanzioni amministrative per un totale di 304.000 euro. L’attività si è concentrata anche su due bar che non si erano ancora adeguati alla normativa di riferimento. Sia per gli elevati importi delle sanzioni amministrative pecuniarie (la norma prevede 2.000 euro di multa per ogni macchina per il gioco funzionante) che per il blocco delle attività, è prevedibile che vi saranno ricorsi a tutti i livelli di giudizio da parte delle società sanzionate che ritengono di trovarsi nel giusto sulla base di diverse interpretazioni della legge e nella speranza che la Regione Piemonte (o direttamente lo Stato) intervenga modificando in qualche maniera le attuali norme in favore degli operatori del settore, almeno per quelli già in attività prima dell’entrata in vigore della legge del 2016.
Il comandante Orazio Di Stefano tuttavia precisa che l’attività di controllo oltre a rappresentare un dovere d’ufficio, è stata preceduta da un comunicato stampa ed un avviso di prossima scadenza che il Comune di Tortona aveva inviato il 30 aprile scorso per ricordare ai gestori il termine ultimo dell’entrata in vigore delle restrizione il 20 maggio, contribuendo così a ridurre il numero di apparecchi attivi in città che sembrava risultare, al momento di emanazione della legge, tra quelle con il più alto livello di giocate alle “videolottery”.