di Tony Frisina.
Dopo aver parlato del laghetto contemporaneo – che tutti conosciamo, sito nei Giardini Pubblici di Alessandria- diamo uno sguardo alla cartolina che ci narra del suo nobile predecessore.
In primo luogo si può osservare la geografia del posto raffigurato in cartolina; è totalmente diversa dal luogo che oggi possiamo vedere recandoci nel polmone verde della città.
Gli alberi, ormai sostituiti nel corso degli anni, non ci possono essere d’aiuto nella ricerca dell’angolo esatto fotografato.
Teniamo conto che questa immagine immortala quelli che sono stati i Giardini Pubblici un paio di decenni dopo il loro nascere.
La cartolina che ci dona questa visione è stata spedita il 24 Dicembre 1909 ed è certamente più antica di almeno quattro o cinque anni, se non più, rispetto a questa data.
Osservando bene – però – si possono notare due importanti particolari che con certezza suggeriscono la posizione del piccolo invaso.
Il primo è rappresentato dal monumento ad Andrea Vochieri, che negli anni in cui fu scattata questa istantanea era posizionato nei pressi dell’area su cui – dopo qualche anno – sarà edificato il Teatro Virgina Marini (ormai anch’esso demolito). Quindi la zona interessata appartiene aella parte est dei Giardini ed adiacente a Piazza Savona (Piazza Garibaldi).
Qui possiamo approfondire l’argomento sul monumento ad Andrea Vochieri e rileggere la storia dei suoi pellegrinaggi per la Città: https://mag.corriereal.info/wordpress/?p=41435
Un altro particolare importante ed indispensabile per identificare il luogo in cui è stata scattata la fotografia è costituito dai portici di Piazza Savona, che è possibile scorgere tra i fusti degli alberi rinsecchiti dal freddo della stagione invernale e tra i sempreverdi.
In poche parole, anche chi non fosse a conoscenza dell’esatta ubicazione di Vochieri (della sua statua, né?) è ora in grado di localizzare abbastanza bene il luogo; proprio per merito dello scorcio dei palazzi porticati della piazza.
La cartolina – prodotta per conto dello Spaccio Tabacchi n° 6 di Corso Roma 17 – di per sé (dal punto di vista collezionistico) non è nulla di straordinario, se non per il fatto che descriva in maniera inappuntabile un pezzo della nostra (fu) bella città.
Lascio all’attenzione del lettore la soddisfazione di fare i debiti confronti del luogo di un tempo con lo stesso di oggi…