L’ECMO (ossigenazione extracorporea a membrana) è una tecnica che consente al paziente di mettere a riposo cuore e polmoni in attesa che le cause di insufficienza cardiaca e polmonare si risolvano o vengano risolte.
Nato nel gennaio 2019 presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, l’ECMO Team è un gruppo multidisciplinare composto delle strutture di Cardiologia, Rianimazione Cardiovascolare, Chirurgia Toracica, Cardiochirurgia e DEA che ha come obiettivo la gestione dei pazienti complessi per cardiopatie, pneumopatie e gravi traumi. Questo team, che si propone di trattare sin dal Pronto Soccorso, in area critica oppure anche presso ospedali periferici pazienti estremamente critici per scompenso refrattario, gravi difficoltà respiratorie e arresto cardiocircolatorio refrattario, lavora per una rapida attivazione in caso di emergenza affinché la macchina – in grado di vicariare le funzioni del cuore e dei polmoni – possa supportare i professionisti nel mettere in sicurezza il paziente, stabilizzarlo e trasportarlo in sala operatoria o in terapia intensiva per il trattamento più adeguato.
L’ECMO, acronimo di ossigenazione extracorporea a membrana, è una sorta di cuore artificiale che supporta le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea già utilizzata in sala operatoria in interventi complessi di chirurgia toracica o altri interventi molto articolati come nel caso della mamma che ha partorito. Con l’introduzione dell’ECMO Team, strutturato al fine di essere sempre disponibile H24, è possibile intervenire anche fuori dalla sala operatoria attraverso uno strumento portatile che utilizza un accesso percutaneo, per consentire ai pazienti più gravi di essere messi in condizioni di sicurezza, se presenti specifici requisiti. L’ECMO Team si attiva con differenti professionalità ed è composto complessivamente da circa trenta professionisti esperti che garantiscono la turnazione all’interno dell’Azienda Ospedaliera.
Questo nuovo sistema dal coordinamento multidisciplinare incrementa ancor di più le potenzialità e le possibilità terapeutiche sul paziente critico, aumentando le probabilità di sopravvivenza dei pazienti che afferiscono in Ospedale. Dal suo avviamento fino a oggi l’ECMO si è attivato tre volte.