Ritengo doverose due precisazioni in relazione all’assunzione recente, da parte della giunta regionale, della delibera di stanziamento dei fondi necessari a realizzare, finalmente, il reparto di recupero e rieducazione funzionale a Tortona.
In relazione all’evento di presentazione del nuovo reparto organizzato dall’Asl e previsto per giovedì 2 maggio, al quale presenzieranno il Presidente Chiamparino e l’Assessore Saitta, comunico che non sarò presente, per le motivazioni sotto argomentate.
Lo stanziamento di circa 3,5 milioni di euro, da parte della Regione Piemonte, per la realizzazione di una unità di Riabilitazione di II livello presso l’Ospedale di Tortona è una buona notizia, attesa da anni. Ringrazio la direzione generale dell’Asl che ha dato un contributo decisivo per sbloccare una situazione arenatasi in maniera inspiegabile negli anni addietro. Dal 2016 infatti, il territorio tortonese attendeva l’apertura di questo reparto che consentirà al nostro ospedale di diventare riferimento provinciale per la fisiatria, dopo essere stato ingiustamente penalizzato dalle politiche di riordino della rete ospedaliera, messe in atto dalle giunte regionali negli ultimi dieci anni.
L’apertura del reparto di riabilitazione costituisce un altro fattore importante per rilanciare il ruolo della struttura sanitaria tortonese che, dopo i tagli, può contare sulla “Breast unit” senologica di riferimento per tutta la provincia e sul rilancio legato all’individuazione di due nuovi primari di Chirurgia e Ortopedia, che hanno già iniziato a rivitalizzare i rispettivi reparti. In particolare è intuibile che l’ortopedia potrà beneficiare in modo particolare da questo investimento sul polo di recupero e rieducazione funzionale.
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È chiaro che tutto ciò, per quanto importante, non sia ancora sufficiente per portare la tutela sanitaria del tortonese a livelli soddisfacenti. Mi auguro infatti che questo investimento venga seguito, a breve, da un deciso potenziamento delle professionalità in forza al nosocomio, con l’assunzione di cardiologi, chirurghi, anestesisti, internisti e medici di pronto soccorso; tutte figure assolutamente necessarie in numero adeguato per garantire l’effettivo diritto alla salute dei cittadini.
Questo atto concreto può segnare l’inizio di una fase nuova nel rapporto tra un territorio periferico come il nostro e la sede centrale della Regione.
Affinché possa davvero aprirsi un nuovo, proficuo, canale di dialogo con i vertici regionali chiedo quindi che l’Asl metta a punto un preciso cronoprogramma di interventi in modo tale da permettere a chi governerà la città nei prossimi cinque anni, di monitorare l’avanzamento dei lavori e aggiornare tempestivamente la cittadinanza.
Questa buona notizia però non può orientare in senso positivo il giudizio sui comportamenti e sulle decisioni assunte in questi anni, in continuità con quelle del centrodestra a trazione leghista della Giunta Cota e rivelatesi oltremodo penalizzanti per l’ospedale di Tortona.
Si riparta dunque da qui per sviluppare nuove logiche nel rapporto tra centro e periferie. La Regione sappia che la fiducia dei tortonesi non è in vendita ma può essere riconquistata solo facendo seguire i fatti alle parole. Non si tratta di orgoglio o di presunzione, ma della nostra dignità di cittadini, stanchi di essere trattati come “perdita accettabile”.
Gianluca Bardone
Sindaco di Tortona