Pensionati Cia: “Noi anziani non siamo il bancomat dello Stato”

C’era anche una delegazione di alessandrini all’assemblea nazionale ANP Cia – Associazione nazionale pensionati, svolta a Bologna, incentrata su pensioni, sanità e aree rurali, cittadinanza, anziani e società. Alessandria era rappresentata, tra gli altri, dal presidente provinciale Anp Vittorio Tallone. Fra i relatori ospiti: Paolo De Castro, Vicepresidente Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale Ue; Elisabetta Gualmini, Vicepresidente e Assessore alle Politiche di welfare della Regione Emilia-Romagna e l’Onorevole Antonella Incerti, Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

Durante l’Assemblea, Anp-Cia ha espresso la sua preoccupazione per il perdurare della crisi economica, perché nella Legge di bilancio 2019 non si ravvisano scelte politiche capaci di rilanciare il Paese e far crescere l’occupazione, condizione fondamentale per rafforzare il welfare. Questo è confermato in particolare dalla “Pensione di cittadinanza” che il Presidente Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, considera: “un provvedimento insufficiente e inadeguato”, chiedendone una profonda revisione “affinché gli aumenti relativi alle pensioni minime (attualmente 513 Euro) possano ricomprendere la totale platea degli agricoltori (700.000 circa), che ne sarà quasi interamente esclusa a causa dei criteri anacronistici previsti: 30.000 Euro di proprietà immobiliari e 6.000 Euro di mobiliari. Inoltre non si fa distinzione fra chi ha lavorato e versato i contributi e chi non lo ha fatto. Questa potrebbe essere un’ulteriore beffa dopo l’ultima riforma, che non ha incluso l’agricoltore tra i mestieri usuranti, impedendo l’accesso all’APE Sociale e obbligando molti a lavorare la terra oltre i settant’anni, senza creare il ricambio generazionale necessario nelle campagne italiane”.

Secondo Anp-Cia, le pensioni integrate al minimo di 513 Euro devono essere adeguate al trattamento minimo previsto dalla Pensione di cittadinanza e, comunque, non inferiore al 40% del reddito medio nazionale, come previsto dalla Carta Sociale Europea. Anche per quanto riguarda i nuovi pensionati, che hanno iniziato a lavorare in agricoltura dal 1° Gennaio 1996, Anp-Cia propone di istituire una pensione base di 650 Euro, cui andrà sommata la quota maturata con i contributi versati all’Inps negli anni di lavoro. Anp-Cia non condivide, inoltre, la norma contenuta nelle Legge di bilancio 2019, che disciplina l’indicizzazione delle pensioni sopra i 1.520 Euro lordi e propone l’adozione di un paniere che tenga conto dei reali consumi degli anziani, ovvero beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi.

Anp-Cia rileva, infine, come nelle politiche del Governo sia insufficiente la strategia in materia di Sanità e Servizi sociali, in particolare per ciò che riguarda i territori delle aree interne del Paese, non creando le condizioni per favorirne il rilancio e la competitività economica, la tenuta sociale e il ruolo fondamentale nella difesa del territorio. Commenta Vittorio Tallone:L’auspicio è che le forze politiche operino con maggiore responsabilità, recuperando uno spirito positivo verso il Paese, anche attraverso l’apertura di un dialogo periodico e permanente con le Rappresentanze delle forze sociali, dalle quali arriva un’indicazione sulle problematiche autentiche delle persone e sulla ricerca delle soluzioni condivise“.