di Enrico Sozzetti
‘Amo – Alessandria Monferrato Oltregiogo’. Che il nuovo nome scelto per il turismo alessandrino sia quanto meno stravagante per via di un acronimo poco immediato e che necessita di una spiegazione troppo lunga rispetto alla velocità e immediatezza della comunicazione, balza subito agli occhi. ‘Amo’ contiene sicuramente un elemento di immediata identificazione, soprattutto se letto fuori provincia e fuori regione, ed è il nome Monferrato. Alessandria può essere sufficientemente conosciuta anche al di fuori del Piemonte, ma l’Oltregiogo ha bisogno di troppe spiegazioni perché l’area collinare e montuosa tra Liguria e Piemonte è una delle regioni storiche italiane meno conosciute. Bellissima dal punto di vista ambientale, ricca di storia e di tradizioni, è la zona che più di altre ha sofferto l’incapacità del territorio di promuoverla e farla conoscere, al punto che se vai in alcune parti della provincia alessandrina c’è chi non l’ha mai sentita nominare.
Certo, ‘Amo’ evoca l’amore, in questo caso per un territorio vasto e variegato, unico per moltissimi aspetti che però rischia di non andare da alcuna parte a causa delle guerre di campanile che lo stesso nome sintetizza con disarmante efficacia. Alessandria, Monferrato e Oltregiogo, eternamente divisi su tutto e su tutti, da sempre in contrasto gli uni con gli altri, incapaci di progettare e lavorare insieme. Ma come si è arrivati a questo ‘Amo’? Tutto nasce dal concorso ‘Un nome per il turismo’ promosso da Alexala (agenzia turistica della provincia) in collaborazione con Radio Gold e Il Piccolo. Positiva l’idea di imboccare strade diverse da quelle canoniche per scegliere un nome, ma la decisione finale è stato un azzardo. La giuria tecnica, dopo avere selezionato quelle che ha ritenuto le migliori idee, ha messo tutto nelle mani della giuria popolare: i lettori del giornale e i visitatori del sito della radio. La democrazia diretta a volte comporta dei rischi se non c’è una lunga preparazione e una educazione culturale adeguata. Così ha vinto ‘Amo’ da un’idea di Nicolò Porcari, 25 anni, novese, che «si occupa di comunicazione e quando ha tempo ritorna in provincia dove ha anche una struttura ricettiva a Tagliolo» si legge sul sito di Radio Gold. Poche righe più sotto, c’è un passaggio che deve fare riflettere: «Porcari crede fermamente nel turismo e nel territorio anche se a Milano, alla Bicocca, dove ha studiato promozione del turismo e del territorio, quando si parla di Monferrato si pensa molto di più all’astigiano».
E già. Da decenni, in provincia di Alessandria si sprecano le iniziative, e le risorse, per promuovere il territorio. Si è visto nascere, e morire, di tutto: concorsi e consorzi, siti web (molti, troppi, che non hanno vissuto a sufficienza e che non sono stati sviluppati per diventare un punto di riferimento; quello nato per l’Expo 2015 di Milano, www.monferratoexpo2015.com, oggi risulta un portale in vendita a 499 dollari), società, pubblicazioni (più facili da trovare in qualche scantinato che sugli scaffali delle agenzie turistiche). E tutti sempre a dire che Langhe e Roero sono migliori. Per forza, loro fanno e si dividono il meno possibile, qui si parla e ci si divide a più non posso.
L’ultimo esempio? Arriva da Casale dove, scorrendo recenti cronache, ci sarebbe una mezza rivolta per la manifestazione ‘Riso & Rose’ (presentata giustamente a Milano perché è fondamentale fare sapere all’esterno ciò che accade) che avrebbe meno appuntamenti rispetto al passato (ma chi protesta sarebbe poi pronto a investire qualcosa di tasca propria per sostenerla e aumentare il numero di eventi?), ma soprattutto soffrirebbe della prevaricazione di Alessandria perché il consorzio turistico Mondo è confluito in Alexala, determinando così «una scarsa informazione locale». Ci sarebbero così casalesi che «non sanno nulla della manifestazione» a pochi giorni dall’avvio (comunque sia, sui siti www.alexala.it e www.monferrato.org c’è in primo piano l’evento di Riso & Rose, così come la stampa locale ne ha parlato e ne parlerà) e altri che starebbero pensando di raccogliere firme a sostegno della proposta di fare passare Casale all’Atl di Asti che nei mesi scorsi si è fusa con Alba dando vita alla nuova agenzia turistica locale “Langhe Monferrato e Roero”. Ma sì. Andiamo avanti così, tutti divisi a più non posso, rivendicando campanilismi anacronistici e fuori tempo, convinti che il mondo inizia e finisce con i confini del proprio giardino.