“Siamo lieti che il Ministro Di Maio e i suoi collaboratori abbiano deciso di inserire la norma a tutela dei marchi storici del Made in Italy all’interno del Decreto Crescita. I 5 Stelle hanno sostanzialmente copiato la nostra proposta di legge, dopo aver perso mesi preziosi. Ma l’importante è procedere senza altri indugi, a tutela delle imprese italiane”.
Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, smentisce le voci di chi vorrebbe far credere che la Lega è contraria alla rapida approvazione della cosiddetta ‘Norma Pernigotti’, o meglio di una legge che vada ad offire immediato sostegno a tutte le aziende ‘storiche’ del nostro paese, e ai loro lavoratori, rispetto ad operazioni di svendita, speculazione, cessioni improprie dei marchi, che rappresentano evidentemente un impoverimento per tutto il paese.
“Il Movimento 5 Stelle – procede Molinari – dovrebbe sapere che la Lega per prima si è mossa per mettere a punto un provvedimento di legge efficace, che a nostro modo di vedere dovrebbe trovare ampia convergenza in Parlamento, ben oltre gli schieramenti e gli interessi di parte. Stiamo parlando di salvaguardare un patrimonio nazionale di ricchezza e professionalità di fronte al quale toni e speculazioni da campagna elettorale andrebbero per un momento lasciati da parte. Faccio un appello alla concretezza, e al buonsenso: mettiamo le imprese, e gli italiani, prima degli interessi elettorali di questo o quel partito”.
Molinari fa riferimento ad un’esternazione che, qualche ora prima, Susy Matrisciano, senatrice alessandrina del Movimento 5 Stelle, ha affidato alla sua pagina facebook, poi ripresa dall’Ansa: “La volete sapere l’ultima? La Lega si sta opponendo all’inserimento della cosiddetta “norma Pernigotti”, cioè quella per salvaguardare i marchi storici del Made in Italy, nel Decreto Crescita. Proprio così. Un fatto veramente assurdo, paradossale e inaccettabile! Lo è ancora di più visto che non più tardi di un mese fa Salvini e il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, pur sapendo benissimo che il MiSE stava lavorando per mettere a punto questo provvedimento, annunciavano in pompa magna la presentazione di una proposta di legge sui marchi storici. Chi mastica un po’ di politica però sa bene che per approvare una pdl ci possono volere mesi se non addirittura anni, invece inserendola nel Decreto Crescita, come ha proposto a più riprese il Ministro Luigi Di Maio, questa norma entrerebbe immediatamente in vigore evitando che possano verificarsi nuovi casi come quello della Pernigotti facendo finire in mezzo alla strada centinaia di lavoratori e le loro famiglie.
Insomma, in favore di telecamera e nei retroscena sui giornali la Lega si bea di essere il partito del “fare” e poi invece nelle segrete stanze è quella del “no” che mette i bastoni fra le ruote al cambiamento, alla salvaguardia delle imprese e ai diritti dei lavoratori. Fin dal primo giorno al Governo invece il MoVimento 5 Stelle ha messo tutto questo al centro della propria azione politica, come testimoniano il Decreto Dignità, il Reddito di Cittadinanza e adesso il salario minimo orario. Quindi quelli della Lega siano seri e facciano una doverosa marcia indietro permettendo a questa norma di entrare nel Decreto Crescita. Forza!”