L’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Alessandria, recentemente rinnovato, prosegue le sue iniziative pubbliche, mettendo al centro della riflessione le questioni che toccano da vicino e nel profondo la quotidianità di ciascuno.
Dopo aver affrontato nel mese di marzo il tema della pace e della fratellanza con l’incontro “Violenza e riconciliazione nella Genesi” e il contributo di Don Giulio Lunati della Diocesi di Pavia, ad aprile l’appuntamento è con l’economia e, nello specifico, quella declinata civilmente.
L’Economia Civile rimette il bene comune e la persona al centro della vita economica delle imprese, in contrasto con le idee dominanti di stampo liberista.
Aderire a un modello di Economia Civile significa scegliere comportamenti virtuosi nell’interesse della comunità come del proprio: i vantaggi ambientali, sociali, economici e relazionali si riverberano sulla reputazione dell’azienda, sulla sua capacità di mobilitare abilità ed entusiasmi, sulla sua redditività e sulla sua solidità economica.
Temi, questi, all’apparenza lontani dalle nostre comunità ma in realtà più che mai attuali e in grado di orientare civilmente e cristianamente le scelte di vita e di consumo di tanti uomini e tante donne.
L’appuntamento è per mercoledì 10 aprile alle ore 21, nella Sala Iris, Collegio Santa Chiara, di via Volturno 18 ad Alessandria, con “L’altra faccia dell’economia: civile e sostenibile”.
Interverrà Elena Granata, Professoressa Associata di Urbanistica al Politecnico di Milano, docente alla SEC (Scuola di Economia Civile) e all’Istituto Universitario Sophia. Autrice di libri, saggi e articoli su riviste scientifiche e divulgative. Consulente di istituzioni pubbliche e private nel campo delle politiche urbane e culturali, da anni si occupa delle relazioni tra imprese e territorio.
Sarà presente anche il Vescovo della Diocesi di Alessandria, Monsignor Guido Gallese.
Secondo l’economia civile, come ci spiegherà la docente, l’impresa non è una macchina economica che – rispondendo alle leggi del mercato – deve semplicemente massimizzare l’utile privato, ma un vero e proprio organismo civile, che occupa un ruolo di primo piano nella comunità e ha nei suoi confronti responsabilità economiche, culturali e sociali.
Per dirla con le parole dell’illustre economista Stefano Zamagni “l’economia civile non contrappone Stato e mercato o mercato e società civile. Inoltre teorizza che anche nella normale attività di impresa vi debba essere spazio per concetti come reciprocità, rispetto della persona, simpatia”.
L’ingresso alla serata è libero.