di Enrico Sozzetti
Una sintesi del passato e uno sguardo al futuro. E un tipico momento dedicato al bilancio di mandato che poi si trasforma in un originale duetto. Succede in Commissione Cultura del Comune di Alessandria, dove, su invito del presidente, Carmine Passalacqua, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna, ha presentato il bilancio dell’attività svolta durante il periodo del mandato, giunto ormai a scadenza. Taverna ha ripercorso le iniziative della Fondazione a partire dal 2009 (è stato eletto al posto di Gianfranco Pittatore, 69 anni, scomparso all’inizio di agosto di quell’anno), snocciolando tutti gli interventi, settore per settore. Una relazione breve, lucida e che non ha nascosto nemmeno alcuni problemi legati alla disponibilità delle risorse che quest’anno, ha detto, saranno probabilmente inferiori all’erogazione del 2018 che si è attestata sui tre milioni di euro.
Sono seguiti alcuni interventi di rito di consiglieri comunali che hanno ringraziato la Fondazione Cra per l’azione svolta sul territorio. Fino a quando ha alzato la mano Giorgio Abonante, consigliere del Pd, e a questo punto è andato in scena un botta e risposta che Taverna forse non si aspettava. Prima un quesito sulla governance della Fondazione, quindi quelli sulle spese per il personale («Un milione di euro e passa di spese per il personale più settecentomila euro per gli organi di governo, su un ammontare di tre milioni di contributi elargiti, non sono troppi?») e sul ruolo dei privati nel consiglio generale e sulla scelta del rappresentante del Comune di Alessandria (Luciano Artana).
Taverna risponde, spiegando norme e regole, poi affermando che «le spese sono in linea con le altre Fondazioni e che gli emolumenti sono addirittura inferiori ai minimi previsti. Anche il personale è stato tagliato, abbiamo anche eliminato un profilo, quello dell’ufficio stampa, svolto bene, ma che non rientrava più negli obiettivi operativi della Fondazione». Abonante ha però continuato a chiedere la parola, sollecitando ulteriori chiarimenti (come quello del presidente onorario, figura istituita da poco e che potrà partecipare, invitato, alle riunioni del consiglio di amministrazione, senza diritto di voto) fino a quando, un po’ rapidamente, complice un impegno del presidente della Fondazione Cra, annunciato all’inizio dell’incontro, la seduta della commissione è stata conclusa. Mentre i consiglieri lasciavano la sala consiliare di Palazzo Rosso, Abonante ha continuato a parlare animatamente e poi, a distanza di qualche ora, ha affidato a Facebook un post con due link: uno al documento di bilancio della Fondazione Cra e un altro relativo a un intervento che ha pubblicato poco prima di Natale proprio sulla governance. Le mosse della politica non sono mai casuali, complice anche l’imminente rinnovo al vertice della Fondazione Cra? Il Pd si è distinto in aula, ma con quale obiettivo, oltre a quello di attaccare l’amministrazione di centrodestra per la scelte dei nomi proposti per il consiglio generale?