di Dario B. Caruso
È incredibile.
Qualcuno ha pensato che la scorsa settimana mi fossi riferito a situazioni o persone reali.
Ridicolo.
È cosa risaputa che i musicisti, i poeti, gli artisti in genere sono sognatori, ipotizzano scenari irreali, a volte surreali.
Non scherziamo.
Come dice il poeta sono solo canzonette.
Quando nacque la scuola moderna avanzavano due ore.
Tolti intervalli, defecazioni e riposini vari, non si sapeva come riempire il tempo restante a disposizione.
I bidelli erano pagati per pulire le aule dalle tredici e dieci, non un’ora prima. E non esisteva ancora Facebook per ingannare il tempo.
I legislatori dunque pensarono: “Non ci resta che la musica….”
Come appena dimostrato la musica – e l’arte in genere – non ha attinenza con la vita reale.
Piuttosto è un fronzolo, un ammennicolo trascurabile, un ninnolo da cornice mentre le cose importanti sono altre.
Ebbene continuate, vi prego, ad occuparvi delle cose importanti.
Lasciate giocare chi sa ancora giocare.
Chi vorrà vaccinarsi potrà farlo in qualsiasi momento.
La musica è solo uno scherzo.