Alessandria oggi: ragazzi ‘ambientalisti’ una tantum, e genitori che ignorano cosa fanno i figli minorenni [Le pagelle di GZL]

Cisl: "Fuga dalla sanità: giovani e anziani alessandrini vittime del 'caro cure'" CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) finalmente anche ad Alessandria? Bene! Ma ricordiamo che tale proposta era già stata avanzata nel febbraio 2017 dall’allora consigliere comunale (Lega Nord) Dott. Roberto Sarti: “Ecco perchè l’Ospedale di Alessandria merita di diventare IRCCS”. Come ricordato dall’On. Rossana Boldi (Lega Nord) nei giorni scorsi: “Boldi (Lega): IRCCS ad Alessandria e Casale: lo proponemmo nel marzo 2017. Ora, a due mesi dalle elezioni regionali, si sveglia anche il Pd!” E come darle torto On. Boldi? Perché a due mesi da un evento elettorale improvvisamente si accelerano tutte le procedure, e si dice ai cittadini che: “i benefici saranno molteplici?” In questi cinque anni a quanti molteplici benefici abbiamo dovuto rinunciare?
Negli ultimi cinque anni Alessandria sul fronte sanità e non solo è stata la Cenerentola del Piemonte, inutile negarlo. Dall’articolo sull’annuncio da parte della Giunta regionale estrapolo una frase significativa: “La Giunta Regionale, con l’assessore Saitta e il Presidente Chiamparino, ha adottato la delibera fondamentale per avviare formalmente il riconoscimento di IRCCS all’ASO di Alessandria in collegamento stretto con il presidio ospedaliero dell’ASL AL di Casale Monferrato”. Meglio tardi che mai? Meglio poco che niente? In ambito sanitario non dovrebbe neppure esserci il “meglio tardi e il meglio poco”, piuttosto del “mai” e del “niente” . Maggià… tempo di nuove elezioni e le proposte, i proponimenti non si contano. Dopo vedremo…

Voto: 4

 

2) A pagina 8 de “Il Piccolo” di martedì 19 marzo Una pagina dedicata alla mobilitazione di venerdì 15 degli studenti per la salvaguardia dell’ambiente denominata “Fridays for Future”. La pagina contiene due articoli, il primo “Non rubateci il futuro – L’appello anche degli studenti alessandrini contro i cambiamenti climatici”, pezzo firmato da Marcello Feola. Questa parte racconta la mobilitazione degli studenti che li ha portati a fare “bigia” a scuola sul grido d’allarme lanciato da Greta Thunberg, oggi la nuova paladina ufficiale sul podio mondiale contro i cambiamenti climatici e candidata sull’onda emozionale a ricevere il Premio Nobel. Gli studenti alessandrini lanciano slogan per la conquista di un miglior futuro ambientale, pronti a lottare fino alla fine e a cambiare la società per la salvezza del pianeta, a loro dire iniziando dalle piccole cose. In conclusione del pezzo, sabato 23 marzo tutti a Roma a far sentire la propria voce. Tutto questo accadeva venerdì 15 marzo. Il secondo pezzo: “Lunedì – I ragazzi che hanno manifestato sono gli stessi che si fanno portare in auto a scuola?”, pezzo firmato da Massimo Brusasco. Questa è la parte interessante quasi da 10 con lode, un sunto: “…poi arriva lunedì e ti chiedi dove sono finite le biciclette, e pure le persone che hanno applaudito quel venerdì 15, c’è pure martedì, mercoledì ad arrivare al venerdì, le buone abitudini di chi si batte per un ambiente migliore continuano a cozzare contro l’esigenza o abitudine degli irriducibili dell’automobile”. L’articolo di Massimo Brusasco come quello di Marcello Feola è piuttosto ampio, io ho citato i passaggi essenziali e concludo con la frase di Brusasco che si augura: “che la politica unita al coro degli studenti venerdi 15, non si limiti al folclore e foto sui social”. Due facce della stessa medaglia. Sulla bilancia del progresso (vita media iper allungata, qualità di vita di molti altissima) ci sono due piatti, ed è facile lamentarsi per l’inquinamento. Più difficile rinunciare a tutte le comodità che senza l’inquinamento non ci sarebbero. Ai ragazzi spieghiamo anche la coerenza, grazie.
Voto: 9

 

3) Brutto voto a chi ha legiferato e gestito senza seri controlli e scrupoli la politica dei flussi migratori negli ultimi venti anni. L’Italia in questo ambito è stata ed è ancora il “ventre molle” europeo, assalita al sud dal mare, dileggiata con prepotenza e strafottenza dai francesi ai confini nord/ovest e aggredita ai confini del nord/est da gruppi di rumeni ed albanesi che con un mordi e fuggi, rapinano, feriscono, seviziano terrorizzando la parte debole e indifesa di italiani. Ius soli? Il fatto gravissimo della strage evitata al pullman dei 51 bambini di una scuola di Crema. Tentata strage compiuta da Ousseynou Sy, 47 anni nato in Francia da genitori senegalesi (ma nessuno lo dice che è francese), cittadinanza italiana da 15 anni, autista della Autoguidovie, guidava pullman scolastici ma con precedenti penali (chi lo ha assunto dice che non lo sapeva), una casa, ex moglie bresciana, figli e tutto ciò che gli ha offerto il nostro paese. Volevo trattare pienamente questo accadimento che ha sconvolto genitori e nonni del “belpaese” con figli e nipoti in età scolare che puntualmente utilizzano pullman per gite scolastiche e utilizzi vari, ma voglio rimanere ‘nel locale’ e trattare l’ultima vicenda di casa nostra: “Alessandria, sgominata la baby gang del centro. Tutti stranieri e minorenni”. Undici ragazzini minorenni fra i 13 e 17 anni, (9 di etnia marocchina, 1 di etnia albanese, 1 di etnia senegalese) componenti di una ‘gang’, colpevoli di vari reati sono stati denunciati alla Procura dei Minori di Torino, ora vediamo come si comporta la Procura. Quello che desidero evidenziare è questa parte della storia: i ragazzi sono stati tutti convocati presso il Nucleo di Polizia Giudiziaria, alla presenza dei genitori e di un mediatore interculturale per svolgere le funzioni di interprete, è risultato che i genitori sono rimasti sorpresi del comportamento dei propri figli. Ma come, le famiglie non sapevano come trascorressero le giornate i propri figli? Dai 13 ai 17 anni avrebbero dovuto essere a scuola a imparare la lingua italiana da insegnare anche ai genitori, l’educazione e il rispetto degli altri e del luogo che li ha accolti. Quanto allo Ius soli che ritorna in auge da parte della solita politica progressista, va concesso con moderazione e al compimento della maggior età, valutando il reale inserimento e il rispetto della cultura del paese ospitante. Diversamente tornino al loro paese, non abbiamo necessità di “nuovi italiani” sul modello di Ousseynou Sy e odiatori nei nostri confronti.
Voto: 2 (facciamo anche meno)