La Regione Piemonte ha reso noti i dati delle presenze turistiche nel territorio alessandrino.
Le statistiche che penalizzano complessivamente la nostra Provincia, tuttavia, evidenziano per il nostro capoluogo un saldo positivo del 5% circa degli arrivi e del +10 % circa di presenze rispetto all’anno 2017.
“Abbiamo appreso con piacere questi dati che, in un contesto di flessione negativa per l’intera provincia premiano, invece, la Città di Alessandria – ha commentato il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco -. I numeri ci mostrano una città che ha saputo essere più attrattiva rispetto al passato probabilmente per merito delle molte iniziative, qualitativamente diversificate, che sono state messe in campo partendo dal volano degli 850 anni e che, certamente, hanno fatto da traino per stimolare la vivacità culturale e la creatività del territorio. L’alta qualità della nostra offerta culturale come testimonia la mostra ‘Alessandria Scolpita’ a palazzo del Monferrato o il focus su Pellizza da Volpedo alle Sale d’Arte, hanno confermato la vocazione di Alessandria come hub turistica e porta del Monferrato. Siamo consapevoli che molta strada è ancora da percorrere, ma siamo altrettanto convinti di essere sulla via giusta”.
“Sono molti i ‘cantieri culturali’ aperti’: la Cittadella, Marengo, il museo Borsalino su cui si sta alacremente lavorando per arrivare quanto prima ad una sua riapertura, i numerosi eventi che hanno interessato e che interesseranno il circuito dei musei civici, sono tutti aspetti che sono stati e saranno il fulcro di una strategia efficace di promozione della Città – ha continuato l’assessore al Turismo, Mattia Roggero -. Il ponte Meier è stato anche un ottimo mezzo con il quale la Città ha saputo raccontarsi al di fuori dei nostri stessi confini nazionali. Non abbiamo ancora dei dati certi su cui ragionare per capire di che tipo di turismo stiamo parlando, in particolare sulla provenienza e sulla tipologia delle presenze, ma questi dati ci confortano a continuare sulla strada tracciata e proseguire nel ragionamento, promuovendo un’offerta che sia in grado di intercettare una domanda in rapido mutamento e che soddisfi la ricerca di modalità alternative e innovative per trascorrere il proprio tempo libero. Dobbiamo tener presente che lo sviluppo turistico ha come diretta conseguenza lo sviluppo economico e che entrambi gli aspetti vanno considerati in sinergia per costruire percorsi e strategie che guardino al di fuori dei nostri stessi confini cittadini e provinciali, per coinvolgere sempre più visitatori: sicuramente anche i risultati sottesi al finanziamento ed alla progettualità dei fondi Por-Fesr non potranno che dare buoni frutti, a questo riguardo”.