di Cristina Bargero
Nel fine settimana prenderà il via la tredicesima edizione di Golosaria, la rassegna itinerante tra i Castelli e le colline del Monferrato, nata con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i prodotti locali, in particolare quelli che gratificano il palato. L’abbinamento tra estetica del paesaggio e attenzione verso ciò che portiamo in tavola la si deve a una ritrovata sensibilità verso quegli aspetti del Made in Italy, che vanno dalla storia, alle tradizioni, al design e alla qualità e ad una maggiore consapevolezza nei confronti del cibo, complici movimenti come Slow Food, fondato a Bra nel 1986 da Carlin Petrini, con l’intento di far riscoprire i prodotti locali, nel rispetto dell’ambiente e di chi li produce, che, nel tempo, ha dato vita a una manifestazione di carattere internazionale quale il Salone del Gusto.
Del resto l’importanza di ciò che portiamo in tavola è sottolineata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali, assai correlati l’uno all’altro.
Oggi al problema, non risolto in tutte le parti del mondo, di disporre di una quantità di cibo necessaria per la sopravvivenza, si è affiancata, nei paesi avanzati, la ricerca di alimenti sicuri e di qualità.
L’Italia nell’immaginario collettivo è il paese del buon cibo: fatto confermato dai dati Nomisma che indicano come l’industria alimentare italiana ( il cui fatturato ammontava nel 2017 a 133 miliardi di euro più 55 miliardi di euro per il settore primario zootecnico) sia la seconda dopo quella meccanica, rappresentando il 9%del PIL nazionale. L’export nel 2018 è cresciuto del 2,8% grazie all’unicità dei prodotti di aziende medio-piccole. I punti di forza del nostro agroalimentare sono insiti nell’ampia offerta di prodotti, cui si accompagnano certificazioni riconosciute a livello internazionale, e nel rapporto tra territorio e prodotti, che entrano a far parte del patrimonio locale e nazionale, più in generale.
Anche la nostra provincia si contraddistingue per una notevole varietà alimentare, legata alla situazione orografica, ma anche a tradizioni differenti e influenze esterne: varietà che si riscontra anche nelle dimensioni delle aziende che arrivano a sfiorare i 50 milioni euro di fatturato (Grissitalia e Riseria Vignola per citarne due) fino a piccole imprese spesso a carattere familiare, dalle caratteristiche artigianali più che industriali, che grazie a Golosaria potranno avere una vetrina di presentazione dei propri prodotti.