A due mesi dalla prima presentazione ai media locali, e dal lancio del portale informativo, La Filippa 2.0 presenta un primo rendiconto delle attività di ascolto e dialogo messe in campo.
Come annunciato il 21 gennaio scorso, il procedimento per la pronuncia di compatibilità ambientale per il progetto Filippa 2.0* è tuttora sospeso, proprio per consentire ai proponenti di predisporre ulteriori contributi finalizzati al consenso sociale nei confronti del progetto presentato.
[*La Filippa 2.0 è il Progetto di sistemazione complessiva di aree di cava e discarica e loro predisposizione – attraverso discarica di soli rifiuti non pericolosi a servizio dell’economia circolare – per il riutilizzo a fini turistico ricreativi in Frugarolo e Casal Cermelli – località Cascina Pitocca]
Le statistiche del portale informativo – lafilippa2.it – indicano il forte interesse generato dal progetto: il portale, realizzato su richiesta delle pubbliche amministrazioni di Frugarolo e Casal Cermelli, ha visto infatti oltre 3.450 visite e circa 8.300 pagine consultate e 10.000 files visualizzati o scaricati. Ricordiamo, infatti, come sul portale siano consultabili tutti i materiali ufficiali relativi al progetto.
Il costante e frequente accesso al portale informativo è andato di pari passo con l’attività di incontri con i cittadini svolti sul territorio da Massimo Vaccari, Amministratore Unico de La Filippa 2.0, e dai suoi collaboratori: una vera e propria azione di ascolto e dialogo con un centinaio di persone che hanno interagito in piccoli gruppi di circa 4-8 persone, ponendo all’attenzione dei proponenti questioni aperte, dubbi e timori intorno al merito del progetto. Proprio le domande e le istanze emerse nel corso degli incontri sono state oggetto di sviluppo del portale tramite:
• una riorganizzazione dei contenuti per aree tematiche (in modo da facilitare la ricerca delle questioni per parole-chiave);
• l’inserimento di nuove domande e risposte in modo da rendere trasparenti e accessibili a tutti i principali temi emersi negli incontri tra cittadini e proponenti.
A tale proposito riportiamo a titolo di esempio tre nuove domande e risposte particolarmente significative tra le 32 complessivamente caricate sul portale:
Quali sono i rifiuti che verranno utilizzati? Da dove provengono?
Il progetto esclude (vieta) l’utilizzo di rifiuti pericolosi, putrescibili, provenienti da cicli di produzione industriale e di rifiuti urbani tal quali.
Gli unici rifiuti ammessi sono 10 tipologie di scarti non riutilizzabili ben individuate e conosciute, provenienti da impianti di trattamento meccanico a servizio dell’economia circolare (4R: riduzione – riutilizzo – riciclo – recupero).
Composizione merceologica dei rifiuti ammessi:
• Frazioni miste di carta plastica, legno, vetro e simili non separabili e quindi non riutilizzabili.
• Compost (ammendante agricolo) non utilizzabile in agricoltura a causa della presenza di frazioni di plastica, gomma, vetro e simili.
• Frazioni miste (non separabili) di carta, plastica, graffette di ferro e simili presenti nei prodotti di carta e cartone (libri, quaderni, materiali per imballaggio…).
• Sabbia, terre e rocce, inerti (ovviamente non contenenti amianto).
• Fanghi composti da sabbie e limi contenuti nelle acque da destinare ad uso potabile.
• Materiale filtrante utilizzato per depurare e chiarificare le acque potabili.
Provenienza dei rifiuti ammessi:
• Impianti che trattano meccanicamente (triturazione, vagliatura, cernita e selezione) i rifiuti differenziati ai fini del recupero di materie prime valorizzabili.
• Impianti di trattamento meccanico di carta e cartone per il riciclo della cellulosa.
• Impianti di potabilizzazione delle acque.
• Cantieri edili.
Le tipologie di rifiuti potranno aumentare?
Le tipologie di rifiuti non possono aumentare né modificarsi perché sono state scelte in base alla loro specifica composizione merceologica a cui è vincolato il risultato complessivo del progetto di riqualificazione.
Pertanto l’approvazione del progetto renderà obbligatorio l’utilizzo di soli rifiuti afferenti a tale merceologia.
L’area interessata è a rischio di esondazioni?
Il Progetto è conforme al PAI (Piano Assetto Idrogeologico).
Inoltre gli studi dell’AIPO (Agenzia Interregionale del Fiume Po) – puntuali e molto aggiornati – dimostrano che le aree interessate dal progetto non sono esondabili.
Peraltro la questione era stata valutata – da tecnici esperti – già nella fase di studio preliminare di fattibilità dell’iniziativa. Se le aree fossero esondabili il proponente non avrebbe certamente investito denaro nell’elaborazione di un progetto non approvabile.
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Gli incontri sul territorio proseguono: le amministrazioni locali, i rappresentanti d’interessi locali (associazioni – organizzazioni) o i singoli cittadini che intendono richiedere un incontro ai proponenti possono rivolgersi al responsabile della comunicazione, Riccardo Parigi, utilizzando il recapito telefonico 351/8612282, oppure il seguente indirizzo di posta elettronica: info@lafilippa2.it