Gentile Redazione,
rileggo la mia intervista uscita venerdì 8 marzo scorso su Il Piccolo, riguardante diversi argomenti, e la confronto con chi dissente e scrive un lamento avvelenato contro me, trovandolo ingiusto e di parte. Innanzitutto sembra che sia colpevole di essere comparso con foto e titolo nella pagina 17 del bisettimanale locale, quando trattasi di una normale richiesta, da parte del giornalista, di fare alcune domande al sottoscritto in qualità di Presidente della Commissione Cultura.
Proprio questa nomina è davvero sgradita ad alcuni esponenti della Sinistra, specialmente quelli che non mi conoscono affatto e si divertono a sminuire le persone, convinti che possano farmi escludere dall’incarico con il dileggio e discredito. Praticamente il Sig. Ratti si offende per il sottotitolo dove si legge “…perfino il Plana lo rifiuta” e si sente in dovere di intervenire con tanta veemenza, a nome e per conto dell’intero Istituto scolastico, compresi allievi ed insegnanti.
Evidentemente si è fermato a quello, perché se avesse letto l’intera intervista, avrebbe visto ciò che ho dichiarato. Pertanto mi tocca precisare che tanto livore va indirizzato al giornalista, all’impaginatore, alla fotografa, al direttore della testata, tutti colpevoli di aver realizzato questa mezza pagina incriminata.
Il Sig. Ratti magnanimo, ha voluto precisare che “ognuno è libero di avere opinioni proprie…” ma al momento in cui Lui legge argomenti che lo irritano, scatta la protesta per creare un caso unico. Voglio sottolineare che sono stato nominato Presidente di Commissione, grazie alla mia maggioranza, perché eletto democraticamente, e con orgoglio, per la terza volta su 4 competizioni elettorali.
Ciò nonostante la carica che rivesto, non vedo perché si debba tacere per forza le proprie idee, o essere allineato al comune pensiero “radical chic” dei tanti saccenti impenitenti comunisti alessandrini.
Pensare che il sottoscritto nell’intervista incriminata, ha ricordato che è di prossima pubblicazione un volume su Eco, scritto proprio dal Ratti insieme ad altri autori. A leggere il Suo rancore, c’è proprio da ricredersi sulla scarsa riconoscenza di tanti, in questo caso nemmeno l’onestà di apprezzare.
L’intervista prosegue poi sul grave vilipendio dei monumenti, tra i quali l’offesa alla Principessa Mafalda, e si conclude con poche righe sull’attività di Commissione Cultura. Tutto ciò non è stato rilevato, troppo preso dal dover fare il paladino di un personaggio che ha sempre diviso l’opinione pubblica. Può fare elogi e dedicare tutto il tempo a decantarlo, ma non sono l’unico in città ad avere un pessimo ricordo del Suo vate.
Concludo augurando un po’ di serenità al Sig. Ratti, felicemente pensionato, troppo rancoroso senza motivo. O forse vive ancora di complesso di superiorità intellettiva, essendo Presidente degli Amici del Plana?
Il dubbio mi assale vedendo che ha ripetuto per ben 5 volte il titolo di ragioniere, riferito al sottoscritto, quasi fosse un demerito o un’appartenenza a casta inferiore.
A questo punto devo chiedere all’associazione Amici del Vinci, di venire in mio aiuto perché fui allievo di tale Istituto, proprio negli anni del Preside Pierino Giordano, quando il vanto era di essere fra le prime 10 Scuole d’Italia per merito e severità.
Chissà perché al Vinci il Presidente non è un politico e non ha alcuna commistione con la politica, mentre Lei, esimio Professore, ricopre carica di Presidente del Plana, con un bel curriculum di attivista della lunga storia comunista alessandrina, e si permette di scrivere contro il sottoscritto come se fosse un normale cittadino?
L’invidia è una brutta malattia, non dovrebbe esistere in persone di una certa età, che possono vivere tranquillamente senza esagerare con manie di protagonismo.
Cordialmente
Carmine Passalacqua