Scuole in visita alla centrale di teleriscaldamento di Acqui Terme per scoprire le tecnologie che garantiscono il calore cittadino.
L’innovazione tecnologica riveste un ruolo sempre più importante nell’ambito della gestione dell’energia e dell’ambiente. Ne è un esempio, guardando ai servizi presenti nel territorio acquese, il teleriscaldamento. Tale sistema, impiegando tecnologie all’avanguardia, offre soluzioni “su misura”, che rispondono alla crescente richiesta di efficientamento energetico, ottimizzazione dei consumi, sicurezza e qualità ambientale.
Si inserisce in questo contesto la collaborazione avviata da “Acqui Energia”, la società del Gruppo Egea che ha realizzato e gestisce la rete di teleriscaldamento cittadina, con le scuole di Acqui Terme, in particolare con l’Istituto Tecnico Industriale Statale superiore “Rita Levi-Montalcini”. L’obiettivo è consentire ai “tecnici e agli esperti di tecnologie di domani” di perfezionare il proprio percorso formativo, attraverso la conoscenza diretta di procedure e sistemi studiati tra i banchi di scuola, con particolare riferimento al tema dell’applicazione della tecnologia per la produzione di energia pulita e la riduzione di emissioni inquinanti.
Questa collaborazione ha portato, nei giorni scorsi, una classe quinta dell’Itis a visitare la centrale del teleriscaldamento di via Capitan Verrini, il “cuore” della rete di riscaldamento acquese.
Accompagnati dai tecnici di Egea, gli studenti hanno potuto “vedere da vicino” le tecnologie e i sistemi informativi che garantiscono la funzionalità del servizio. Un focus è stato dedicato ai due cogeneratori alimentati a metano dalla potenza complessiva massima di 4,6 MWe, che consentono di produrre il calore necessario a soddisfare le esigenze energetiche di 140 edifici pubblici e privati, a servizio di oltre 10 mila persone.
Alle tecnologie più avanzate questo progetto abbina una profonda attenzione per l’ambiente.
Tutto ciò si traduce nella realizzazione di interventi eco-compatibili che concorrono alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale cittadino, quali la salvaguardia dei reperti archeologici e il miglioramento dell’illuminazione pubblica e nella riduzione dell’inquinamento complessivo, con un abbattimento medio di circa 3 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica.
Nuove giornate “a porte aperte” verranno proposte nelle prossime settimane, con il coinvolgimento di altri istituti scolastici e di realtà produttive.