Diciamo basta all’illegalità ambientale

Il 2017 ha registrato un aumento del 18,6% degli illeciti ambientali rispetto all’anno precedente, sommando un totale di 30.692 reati contestati dalle Forze dell’ordine. Ciò significa che sono stati verbalizzati più di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Numeri che, se da una parte raccontano un paese ancora afflitto dagli ecocriminali, dall’altra parlano del successo dell’attività di contrasto, che può vantare anche un rinnovato apparato sanzionatorio legato alla legge 68 del 2015.

Nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso si sono contate 13.488 infrazioni, quasi il 44% del totale nazionale, 13.413 denunce, 207 arresti e 3.699 sequestri. La Campania è la regina della classifica con 4.382 illeciti (14,6% sul totale nazionale), poi vengono la Sicilia (3.178), la Puglia (3.119), la Calabria (2.809) e il Lazio (2.684), mentre la Liguria è la prima regione del Nord con 1.792 illeciti.
Il numero maggiore di reati è stato contestato nel ciclo dei rifiuti (23,8%), quindi nel campo dei delitti contro gli animali e la fauna selvatica (22,8%), in quello degli incendi boschivi (21,3%) e nel ciclo del cemento (12,7%). (estratto dal rapporto Ecomafia 2018)
Per informazione pubblichiamo anche il testo della lettera che abbiamo inviato al Sub concessionario della sala di proprietà del comune di Voltaggio, al Comune di Voltaggio e all’Ente Aree protette dell’Appennino piemontese:

Spettabile Gestore,
comunichiamo che a seguito del contenuto della conversazione telefonica avuta in data 28 febbraio u.s. in merito alla presentazione del rapporto Ecomafia nei locali di Palazzo Gazzolo, siamo costretti ad annullare l’evento in quanto la richiesta di una censura preventiva su eventuali reati accertati che possano coinvolgere i progetti delle Grandi opere è inaccettabile e confligge con lo scopo della serata che è quello di divulgare i contenuti di un lavoro periodico che Legambiente svolge ormai da anni nell’interesse della collettività.

Riteniamo che la richiesta pervenutaci sia lesiva del diritto d’informare i cittadini in merito a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico: tale diritto è principio costituzionalmente garantito (art. 21) e incluso nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero e si applica a chiunque, anche non iscritto all’albo dei giornalisti, descriva un avvenimento, o un evento di pubblico interesse, attraverso qualsiasi mezzo di diffusione.

Auspichiamo che il Comune di Voltaggio, proprietario della struttura, e l’Ente Aree protette dell’Appennino piemontese, concessionario della stessa, sappiano trarre le più opportune conclusioni in merito alla gestione di un bene pubblico che non può essere sottratto al soddisfacimento dell’interesse della collettività per il perseguimento di fini personali.

Paola Lugaro
per Legambiente Circolo Val Lemme