Ancor una volta Alessandria deve fare i conti con i problemi legati all’immigrazione, clandestina e regolare. Ancora una volta, una giustizia molle non garantisce il rispetto non solo delle leggi, ma del vivere civile. Ancora una volta, il buonismo rovina il nostro capoluogo già provato da altre questioni di carattere finanziario e gestionale.
Qualche giorno fa un cittadino nigeriano, sorpreso a danneggiare la proprietà pubblica pagata con le nostre tasse, veniva ripreso da un passante e per tutta risposta aggrediva lo stesso colpendolo con alcuni sampietrini. L’arrivo delle forze dell’ordine non è bastato a calmare la furia dell’immigrato, che addirittura ha aggredito i due agenti intervenuti mandandoli all’ospedale.
Ed oltre al danno la beffa: poco dopo, il reo veniva scarcerato in attesa di processo, perché incensurato!
Questi sono i pericoli che Forza Nuova denuncia sin dalla sua fondazione, quando ancora l’immigrazione non era un fenomeno così incisivo, benché importante, come oggi. Le tristi notizie che ci arrivano da tutta Italia e non solo, fanno capire sempre più che l’immigrazione, sia essa regolare o non, non è quella risorsa che il buonismo di sinistra vuole a tutti i costi difendere.
E non ci si racconti che sono aumentati i casi di razzismo per via del clima d’odio diffuso dai populisti, dai nazionalisti, dai sovranisti e da chiunque viene marchiato con la “patente di fascista”. Il cosiddetto razzismo non nasce da un odio ingiustificato nei confronti del diverso, bensì dalla convivenza forzata tra mondi diversi e dal degrado sociale derivato. I fatti della stazione confermano la nostra posizione, è inutile che si cerchi di bilanciare coi crimini commessi dagli Italiani, perché i due non si elidono bensì si sommano.
Forza Nuova chiede l’immediata espulsione dal territorio di questo cittadino straniero, così come l’espulsione di tutti gli stranieri che si sono macchiati di reati. E chiede a questa magistratura così permissiva di usare lo stesso metro di misura nei giudizi sia che si tratti di piccoli reati (tra cui quelli dovuti non tanto al crimine ma alla propria sopravvivenza), sia che si tratti di crimini ingiustificati come quello di cui abbiamo appena parlato. Perché Alessandria non vuole la sua Pamela o la sua Desireé, vuole una città monoetnica, sicura, bella e soprattutto italiana.
Luigi Cortese – Forza Nuova Alessandria