A favorire lo smog nelle città è l’azione combinata dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.
Ad Alessandria, da martedì a giovedì, stop ai diesel fino a euro 4, divieto di sosta con motore acceso, limiti di temperatura per abitazioni e spazi commerciali: misure restrittive alla circolazione scattate per l’assenza di vento e pioggia.
Il caldo anomalo di questi giorni, con temperature minime di 2,2 gradi superiori alla media, sta mandando in tilt le coltivazioni che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con l’inizio del rigonfiamento delle gemme nelle piante da frutto e lo spuntare di fiori spontanei come le viole nei prati.
“Questa finta primavera inganna le coltivazioni favorendo un “risveglio” che le rende particolarmente vulnerabili all’eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili. Una situazione che – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – aggrava il già pesante bilancio delle perdite che si sono verificate dall’inizio dell’anno a causa dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense che il terreno non riesce ad assorbire”.
“Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto – sostiene il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato. Basti pensare che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Positiva l’introduzione in manovra del “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali”.
A questo proposito Coldiretti ha stilato la prima top ten delle piante mangia smog: dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno in Italia causano, secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, circa 80.000 morti premature.