di Enrico Sozzetti
Mercato immobiliare in contrazione, l’anno scorso, in provincia di Alessandria con meno compravendite, circa quattromila, e di poco inferiori al 2017 (non distantissime dalle tremila del 2013, anno che ha segnato il più recente minimo storico). Però è aumentato il rendimento immobiliare, così come è cresciuto il numero di transazioni effettuate dalle agenzie immobiliari. Il bilancio 2018 dell’Osservatorio immobiliare elaborato dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) è contrassegnato da luci e ombre. E diverse di queste ultime non sono strettamente collegate all’andamento dell’economia o a un mercato comunque ancora zoppicante, bensì a un atteggiamento culturale dei proprietari che non comprendono ancora il valore di un investimento mirato.
Un primo esempio arriva da Valenza, dove la presenza di Bulgari ha segnato una svolta anche per il mercato degli affitti. Ma nella città dell’oro c’è un ampio patrimonio immobiliare ormai datato e di non grande qualità, almeno mediamente, e così senza interventi di riqualificazione il rischio è che una quota di investimento immobiliare si possa dirottare su altre piazze, mentre quello della locazione potrebbe non decollare del tutto proprio a causa di una offerta mediocre.
Un altro esempio arriva invece da Novi Ligure. “Outlet e ospedale – si legge sull’Osservatorio Fiaip sono due risorse importantissime per Novi e dintorni. Sono leve economiche dirette, che offrono occupazione stabile e redditi di buon livello a tanti lavoratori, e anche volano per il settore immobiliare, sia il mercato degli affitti., sia per quello delle compravendite. Anche grazie a queste realtà, e ad alcune altre del comparto industriale della zona, nel Novese non si è del tutto arenato, nonostante la crisi generale”. Insomma, se si vuole si può fare.
La riqualificazione degli immobili, innanzitutto per le locazioni, e una diversa attenzione alle evoluzioni del mercato possono segnare la svolta. Ecco perché per la Fiaip “è fondamentale credere e investire nella riqualificazione e nel suo ‘incentivo culturale’ come progetto per la nostra vita. I numeri del risanamento sono importanti e vanno visti anche come possibilità di uno slancio al lavoro e all’edilizia, purché sia serio, competente e professionale. Gli strumenti non mancano: fino al 31 dicembre 2021, l’EcoBonus e il SismaBonus costituiscono un’opportunità notevole per proprietari e imprese”.
Certo, bisogna crederci. Ed è necessario che le azioni siano corali, con gli enti locali chiamati a giocare un ruolo determinante. Il mercato industriale e artigianale è un’altra cartina al tornasole. “Nel 2013-2014 si è toccata la quota più bassa di compravendite di capannoni e fabbricati, con un meno sessanta per cento rispetto ai valori del 2010. Nel 2018 – è la sintesi elaborata dall’Osservatorio – il mercato industriale-artigianale prosegue la lenta risalita, mantenendo lo stesso livello dal 2015 in poi (meno 20 / 25 per cento). Una regolarità incoraggiante anche se i livelli sono ancora lontani dai momenti migliori del mercato”. Su questo fronte potrebbe essere utile una politica di incentivi per favorire il recupero di aree dismesse ed evitare interventi di cementificazione. Purtroppo finora “non è stato fatto quasi nulla” è il commento degli agenti immobiliari.
Dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, non sono mancate attività imprenditoriali costrette a lasciare la zona del disastro per trasferirsi nell’entroterra e determinare una positiva ricaduta, fra vendite e affitti, nella zona di Ovada e di Tagliolo. Una opportunità colta, pur a fronte di un disastro di enormi proporzioni.
E Alessandria è altrettanto capace di cogliere le occasioni che si presentano? Da un lato la Fiaip concentra una parte dell’attività sul mercato turistico e ha deciso di essere partner di Alexala, l’agenzia turistica locale, per “diventare parte attiva nei tavoli di lavoro e nei progetti del 2019 con l’ente di promozione turistica del Monferrato”. Dall’altro pare che le condizioni create per favorire lo sviluppo del mercato delle locazioni a favore degli studenti universitari non stiano dando per ora i risultati attesi. Un conto è mettere a punto tutti gli strumenti normativi e di mercato, come è stato fatto, e un altro è che i proprietari sappiano cogliere l’opportunità dell’investimento. E purtroppo ad Alessandria pare che siano ancora diversi quelli che preferiscono tenere sfitto un alloggio (o uno spazio commerciale) piuttosto che investire con un minimo rischio.