di Enrico Sozzetti
Questa volta il palcoscenico è stato quello del Lions Club Alessandria Marengo con una tradizionale serata in cui al centro dell’incontro c’è la relazione dell’ospite. Che in questo caso era Giancarlo Avanzi, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale. L’ateneo “che verrà” è il stato il filo rosso di un intervento che in buona misura ha ripercorso temi già noti e che sono stati ampiamente illustrati da Avanzi prima in occasione della campagna elettorale per il rettorato e poi in ripetute occasioni pubbliche alessandrine che lo hanno visto protagonista finora. Alla platea del club di servizio (il presidente è Giuliana Cellerino, il past president è Walter Giacchero), si è presentato come “Rettore – manager”, ha ribadito alcuni obiettivi del mandato (sei anni) fra cui l’impegno per varare “nuovi corsi di laurea, innovativi e interdisciplinari che abbracciano più competenze”, sottolineando la necessità di “migliorare il rapporto con forze imprenditoriali proprio per individuare nuovi percorsi di studio che siano capaci di anticipare l’evoluzione del mondo del lavoro”, e per farlo “sarà necessario fare maggiore ricorso a finanziamenti di progetti sempre interdisciplinari, guardando all’Europa per la ricerca dei fondi”. Lo studente “deve essere al centro dell’università”, mentre le città sedi dei Dipartimenti (Alessandria, Vercelli e Novara) devono diventare “progressivamente sempre più vivibili” per stimolare un salto culturale del tessuto locale capace di guardare agli studenti come ai docenti, chiamati a svolgere un ruolo sempre più attivo nei confronti della realtà locale. Infine, come favorire la crescita di una città universitaria? Avanzi ha risposto ancora una volta che una delle condizioni indispensabili non è solo quella di una didattica all’avanguardia, ma anche un sistema di accoglienza e di residenze all’altezza. E ha parlato, di fronte alla platea dei soci Lions e degli ospiti, dell’ipotesi dell’ex ospedale militare e di “altri luoghi vicini alla struttura universitaria del centro (Palazzo Borsalino, sede del Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali, ndr)”.
Per moltissimi anni, in pratica da quando è nata, la sede alessandrina dell’Università del Piemonte Orientale non ha mai avuto una residenza per studenti degna di questo nome. Poi, non con grande rapidità, ma comunque con un velocità prima sconosciuta, qualcosa si è mosso. Prima sono arrivati i posti letto nel Collegio Santa Chiara, messo a disposizione dalla Diocesi, quindi potrebbe essere la volta di una struttura più complessa, quella dell’ex ospedale militare. Giancarlo Avanzi non ha fornito altri dettagli dell’operazione, che però non è certo allo stato embrionale. Infatti su incarico della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria è in fase di sviluppo, affidato alla società Sinloc di Padova, uno studio di fattibilità. “Il progetto – si legge proprio sul sito della società, nella sezione delle news – sarà un’occasione per integrare una serie di servizi rivolti non solo agli studenti, al fine di vivacizzare il contesto e rendere una struttura aperta e di servizio all’intera comunità. Il progetto è sviluppato in collaborazione con il Comune di Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale”.
La Sinloc è una società di consulenza e investimento che opera su tutto il territorio nazionale e promuove “lo sviluppo, soprattutto attraverso la realizzazione di infrastrutture locali, con consulenze e studi di fattibilità, con investimenti diretti in progetti di partenariato pubblico e privato (concessioni, project financing) e favorendo l’accesso e l’utilizzo efficace di fondi europei”. Nella compagine azionaria sono presenti le fondazioni bancarie di Padova e Rovigo, Bologna, Lucca, Friuli, Sardegna, Forlì, Gorizia, Teramo, San Paolo, Province Lombarde. Il patrimonio della società supera i 43 milioni e oggi è quasi completamente investito in iniziative infrastrutturali e di sviluppo locale. Il fatturato nel 2016 è stato di circa 2,8 milioni di euro e i dipendenti di Sinloc sono poco meno di trenta. Il presidente è Gianfranco Favaro, classe 1954, contitolare con il fratello Fabio dello ‘Studio Associato Favaro di Villotta di Chions, la carica di amministratore delegato è ricoperta da Antonio Rigon, classe 1960, che ha anche la carica di direttore generale. E anche nel documento programmatico previsionale della Fondazione Cra, guidata da Pier Angelo Taverna, c’è la conferma di questo percorso. Accanto al Collegio Santa Chiara, “messo a disposizione dalla Diocesi per l’attivazione dei quali si è stipulata da parte della Fondazione una convenzione onerosa con l’Università del Piemonte Orientale”, in una prospettiva di medio periodo dovrebbe essere affiancata “l’offerta della residenza universitaria nell’ex ospedale militare, adeguatamente recuperato dallo stato di abbandono in cui versa”.
Se questo sarà il percorso definitivo, lo dirà lo studio di fattibilità. Certo è che il Rettore dell’Upo non è nuovo nemmeno a evocare un possibile futuro campus. Però, in questo caso, non è ancora chiaro se si riferisca a una struttura fisica, oppure all’insieme delle diverse sedi che, di fatto, costituiscono una sorta di campus virtuale. Nei prossimi mesi è probabile che alcuni di questi elementi siano progressivamente chiariti per capire meglio quale sarà il futuro universitario alessandrino.