Mercoledì 30 gennaio 2019 Claudio Sottocornola torna ad Acqui Terme a due anni di distanza dal suo precedente showcase dedicato a Varietà: ancora una volta alla Libreria Cibrario – Piazza della Bollente 18 – ma per presentare il suo ultimo lavoro SAGGI POP. Indagini sull’effimero essenziale alla vita e non solo. Saggi Pop è stato pubblicato da Marna e assai apprezzato dalla critica, come dimostrano le prestigiose recensioni su Blow Up, Leggere Tutti, BlogFoolk e Sound36, che lo ha menzionato come libro del 2018. Dialoga con il professore il giornalista Donato Zoppo.
“Più ci dirigevamo a ovest più sull’autostrada ogni cosa appariva pop. Improvvisamente sentivamo di far parte di qualcosa, perché anche se il pop era ovunque, per noi era la nuova arte. Una volta che diventavi pop non potevi più guardare un’insegna allo stesso modo. Una volta che pensavi pop non vedevi più l’America come prima”. La riflessione di Andy Warhol sul pop ispira una delle numerose direzioni intraprese da Claudio Sottocornola in SAGGI POP, uscito a due anni dal fortunato Varietà, che ha raccolto numerose interviste ai grandi dello spettacolo e della cultura realizzate nel corso degli anni ’90 dal filosofo del pop, e ha segnato un momento importante nella vicenda del professore, operativo nella confluenza dialettica tra varie aree del sapere.
Da Nilla Pizzi a Marco Mengoni, da Abramo a Malcolm X, da Socrate a Bauman, Sottocornola suggerisce numerosi spunti in un nuovo viaggio fra musica, cinema, mode, televisione, controculture e spiritualità: un grande affresco del ’900 sino al nuovo millennio, in un affascinante percorso interdisciplinare e transmediale. Saggi Pop approfondisce – con il punto di vista ermeneutico che caratterizza il filosofo – una parte importante, cruciale e decisiva quanto il sacro, l’immagine e lo stesso sapere teoretico, della lunga esperienza di Sottocornola. E’ una sosta nel mondo del pop, una fase di ulteriore analisi e approfondimento in quell’itinerario nella cultura popular che Sottocornola ha eletto ad ambito di speculazione prediletto, tanto da essere ribattezzato dalla critica “il filosofo del pop”, per l’utilizzo di modalità espressive legate al mondo dello spettacolo, in cui dà voce alle sue analisi speculative di grande originalità ermeneutica. Studi che lo vedono ancora oggi appassionato divulgatore di una chiave di lettura ermeneutica, interprete e portavoce di una congiunzione tra i linguaggi di massa, i consumi culturali, l’elaborazione filosofica e i risvolti individuali, che egli amplia rendendoli universali. Saggi Pop, ricco di direzioni, spunti e tagli originali, si caratterizza per una spiccata ampiezza, utile sia a riassumere l’attività finora svolta dal filosofo, sia a anticipare risvolti futuri.
Il cuore di Saggi Pop è in prima battuta nel sottotitolo: Indagini sull’effimero essenziale alla vita e non solo allude alla leggerezza della cultura pop ma anche alla sua essenzialità nella vita delle persone. E’ una chiave fondamentale per comprendere l’attività di Sottocornola, che usa strumenti ermeneutici “alti” per restituire al lettore e allo spettatore una materia che coinvolge sì le masse ma non per questo dozzinale, poco nobile o priva di interesse. La parte più densa dei Saggi Pop riguarda temi cari al filosofo, dall’ermeneutica filosofica della canzone pop, rock e d’autore alla rilettura della figura femminile nella canzone italiana, colta sia nella sua evoluzione storica dagli anni ’60 ad oggi, sia nell’approfondimento di singole figure, in un percorso da Wanda Osiris alle veline. Il divismo e il sacro sono ancora una volta rilevanti per l’autore, che riflette sul potere della televisione ma anche su itinerari legati al cinema, soffermandosi sul ruolo del linguaggio televisivo nell’epoca dei reality. La moda e la bellezza, la letteratura per ragazzi, le controculture ieri e oggi sono ulteriori argomenti che rilanciano la varietà dei Saggi Pop, arricchito da numerose interviste (pensiamo al rapporto tra sport, cibo, animali e canzone, oppure al Festival di Sanremo), da approfondimenti sui temi chiave delle popolari lezioni-concerto tenute dal professore (dai teenager alla crisi del sacro).
Saggi Pop ospita anche i contributi di giornalisti, sociologi, docenti, intellettuali. Pensiamo a Mario Bonanno, tra le penne più autorevoli nel campo della canzone d’autore (area che Sottocornola ha sempre osservato con interesse e spunti originali), il quale dichiara: “Se le parole contano ancora qualcosa, Claudio Sottocornola riconduce il pop al suo stato primigenio e virginale… restituendo la locuzione alle sue potenzialità smarrite”. Oppure Marco Bracci, sociologo della comunicazione attento al tema dell’identità nel rock, che sottolinea come Sottocornola riesca a indagare nella “complessità nascosta del pop” grazie ad una forma mentis e a un modulo operativo “transdisciplinare”, che confluisce in un “risultato variegato, multidimensionale, affascinante e stimolante dal punto di vista intellettuale”. In copertina la prima delle Pop Ideas, ovvero disegni realizzati proprio da Claudio Sottocornola, riportati per la prima volta in assoluto all’interno del libro: i volti di Rita Pavone, Johnny Hallyday, Ornella Vanoni o Shirley Bassey completano un percorso di analisi meticolosa del divismo, arrivando all’essenzialità grazie alla combinazione tra tratteggi e colori, che presentano un’ulteriore direzione inedita, come sempre accade nel mondo polimorfico di Sottocornola.
Ordinario di Filosofia e Storia a Bergamo, poeta, giornalista e scrittore, Claudio Sottocornola ha pubblicato saggi, opere poetiche, multimediali e musicali. Studioso del popular, tiene corsi presso la Terza Università di Bergamo, collabora con varie riviste e realizza ricerche di carattere interdisciplinare fra musica, filosofia e immagine, che propone a un pubblico trasversale attraverso le sue famose lezioni-concerto, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano, che lo vedono in azione come eclettico performer. Si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di “interpretazione”, alla cui luce indaga il mondo del contemporaneo, e per un approccio olistico e interdisciplinare al sapere.
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