Cara Alessandria, dagli autobus alla sanità, qualcosa ancora qui non va! [Le pagelle di GZL]

M5S Alessandria: "Sugli autobus serve più sicurezza" CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Servizio trasporti in città. In centro ad Alessandria ci vado molto poco, e ora dopo che la mia auto non ha più il diritto almeno di passaggio, meno che niente. Motivo? Anche se camminare fa bene, non tutti per motivi di età o salute se lo possono permettere. Se prima potevo farmi traghettare, scaricare e poi venirmi a prendere in auto ora neanche più quello, quindi per accedere al centro non resta che ricorrere a quello che dovrebbe essere un servizio comune essenziale e ben organizzato: il trasporto cittadino. Una mattina del mese di dicembre per andare dal medico mi sono recata a prendere il bus A/C di fronte all’ospedalino infantile, poco distante da casa. Dopo aver atteso parecchio mi sono avviata a piedi per arrivare in centro. Al rientro mi sono recata in via Trotti alla fermata davanti alla Salus per tornare nella mia zona. Lì vi erano persone “datate pari a me” che brontolavano infreddolite, perché pare fossero saltate delle corse. Ho chiamato un taxi e sono tornata a casa spendendo altri 10 euro, con in tasca un biglietto obliterato e ancora utilizzabile. Dopo alcuni giorni ho avuto necessità di tornare in centro per andare in banca, la stessa storia. A piedi fino in centro e attesa infinita di un bus che permettesse a me di rientrare a casa ed ad altri di recarsi negli ospedali, lamentele e incazzature giustificatissime e si venne a sapere dall’autista che erano state soppresse delle corse. Mi sono ‘cuccata’ quaranta minuti in attesa al freddo perché mi sono rifiutata di riprendere il taxi. Sto parlando del mese di dicembre, e se vogliamo parlare di offrire un aiuto al commercio del centro che non se la passa troppo bene questo disservizio non aiuta certo. Se non avessi dovuto andare dal medico e in banca in centro non ci sarei andata. Ho parlato di commercio a dicembre che è il mese clou di tutto l’anno, ma nel caso specifico e per tutti i giorni dell’anno si rileva una pessima qualità del trasporto su gomma, e in molti casi anche interruzione di pubblico servizio. Quello che denuncio non dovrebbe sorprendere chi è preposto ad occuparsi seriamente di un vero, puntuale ed efficiente servizio pubblico, perché sappiamo che alle loro orecchie arrivano tante lamentele. Il Comune alzi la voce con la nuova proprietà allora: considerato che ormai abbiamo ceduto ai privati questo settore, trattenendo una minima percentuale, solo utile a dare una poltrona di presidenza politica. Alessandria necessita di un incremento di bus possibilmente recenti, a copertura non solo della città, ma anche dei tanti sobborghi perennemente maltrattati.
Voto: 2

2) Videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, nonché presso le strutture socio assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio. La notizia: “Se passa il ‘dl’, anche ad Alessandria telecamere negli asili. Dai sindacati “forti perplessità”.Leggo con vero piacere che la nostra Amministrazione, per intervento dell’Assessore Silvia Straneo, sarebbe favorevole all’utilizzo di sistemi di videosorveglianza interna, precisando però che non è nelle intenzioni dell’amministrazione alcun atteggiamento persecutorio nei confronti di insegnanti ed educatori. Speriamo che il Decreto passi. Se insegnanti e operatori nelle case di riposo hanno comportamenti corretti di pazienza, umanità e capacità per un lavoro che nessuno li ha obbligati a scegliere, dove sta il problema se vengono ripresi da una telecamera? Ormai ogni giorno le TV ci fanno vedere scene che ci fanno ribollire il sangue. Quei bimbi, magari anche con qualche handicap, e quegli anziani potremmo essere ognuno di noi, o i nostri cari. Chi maltratta, abusa o violenta, e a maggior ragione chi lo fa a danno dei soggetti più deboli come minori, disabili e anziani, andrebbe sbattuto in galera e non detenuto ai domiciliari con la sospensione di un anno. L’approvazione di questo provvedimento è un atto di responsabilità verso questi soggetti più indifesi. Maltrattamenti, abusi e violenze (anche ‘solo’ psicologiche) sono un crimine tanto grave quanto odioso, che va contrastato il più possibile con misure deterrenti. Ben venga dunque l’obbligo di videosorveglianza a circuito chiuso nelle scuole e nelle case di riposo, sia pubbliche che private. Le famiglie hanno diritto di avere tutte le garanzie sulla sicurezza dei propri cari nelle strutture in cui vengono affidati.
Voto: 10

 

Il Servizio Sanitario Nazionale è ancora sostenibile, e come? Il sistema salute al centro di un dibattito alessandrino CorriereAl 13) Sulla sanità ci torno. Leggete questo articolo: “Ravetti (PD) sulla sanità piemontese: “Il Ministero dice che siamo modello di eccellenza: il resto è propaganda politica”.
Fortunatamente non sono iscritta a partiti o movimenti partitici, quindi non posso essere accusata di fare propaganda. Espongo solo la situazione reale vissuta quotidianamente anche in prima persona, e da chi come me si deve approcciare alla sanità alessandrina, con tutte le sue efficienze e deficienze. Leggere che il Piemonte è diventato in graduatoria “Benchmark” come n.1 nel modello di eccellenza non può farmi che piacere, quindi sono andata a vedere tale eccellenza come ce la siamo guadagnata. Intanto siamo in Italia, dove tanti cittadini non sanno cosa significa “Benchmark”, quindi parlare o scrivere nella lingua ufficiale del paese Italia, a partire dal Ministero, sarebbe assai più corretto: “parametro o standard di riferimento” avrebbe reso lo stesso risultato. Nel “parametro o standard di riferimento” del Ministero vi è il risanamento dei conti, con l’uscita dal Piano di rientro a cui si aggiungono specifici parametri che vanno dalla “Griglia LEA” alla spesa farmaceutica, all’efficienza della tenuta dei conti economici. Cito due riferimenti per chi vorrà comprendere che cosa è un “LEA” o “Griglia LEA”: “Monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (LEA)” e: “Ricerca Agenas-Monitoraggio sistemi regionali di finanziamento delle funzioni assistenziali e di remunerazione delle prestazioni”.
Ripeto: tutto bene, ma per risanare i conti (frutto di malagestione trentennale) qualcosa ai piemontesi è stato tolto, o no? Alessandria poi l’abbiamo sempre vista trattare come una Cenerentola in questo ambito. Nel “Benchmark” non si parla delle lunghe (e pericolose) liste di attesa, che ci costringono ad utilizzare il privato, o a trasferirci per curarci nelle vicine Lombardia o Liguria, e questa è una situazione reale che andava calcolata. Infine: si legge nell’articolo che durante la campagna elettorale per la Regione ai candidati alessandrini viene consigliato (da chi?) di tacere sull’argomento sanità. Lo ritengo un consiglio inutile! Al cittadino potrebbe essere necessario andare a vedere sul dizionario che vuol dire “Benchmark”, ma conosce molto bene come è stata “smontata” la rete ospedaliera del comprensorio provinciale, e quanto sono lunghe ed estenuanti le liste di attesa nella sanità di questa provincia. La sanità alessandrina necessita di candidati capaci, con lo spirito di servizio, rispettosi nell’ascolto e nella collaborazione con i cittadini, ma soprattutto amanti del proprio territorio e capaci di farlo rispettare anche ai tavoli della Regione.
Voto: 3