Si è riunito lo scorso 17 dicembre ad Alessandria l’Osservatorio Ambientale del Terzo Valico: tra i temi all’ordine del giorno, i più rilevanti riguardano l’esame di alcune segnalazioni connesse ai lavori: una fuoriuscita di materiale di scavo a Novi Ligure, l’avvio dei conferimenti di smarino a Cava Cascina Cascinone (Pozzolo Formigaro), le analisi al sito di deposito Rilevato Ferrania, in provincia di Savona.
Sversamento dal cantiere di Novi Ligure: nessun inquinamento delle acque superficiali
Il primo caso riguarda la galleria Serravalle, imbocco Nord (cantiere di Novi Ligure): qui, con la ripresa dell’attività della talpa, il 6 dicembre una interferenza tra lo scavo e il sistema di sensori che monitora il rischio di un eventuale abbassamento del terreno ha causato una fuoriuscita di materiale di scavo nel campo soprastante la galleria.
Durante il sopralluogo effettuato nella mattinata stessa dell’incidente, la responsabile del Gruppo di lavoro Idrogeologia Federica Torazza ha constatato che la fuoriuscita di materiale ha interessato una porzione limitata di terreno e che le acque superficiali non sono state coinvolte. Il materiale, pertanto, è stato rimosso e analizzato e, dopo che Cociv ha verificato l’assenza di amianto, stoccato in apposite cisternette. Successivamente, a fine precauzionale, è stato asportato uno strato superficiale di terreno (30-50 cm) e si è in attesa che Cociv effettui i campionamenti del suolo sottostante, in contraddittorio con Arpa Piemonte, per certificare la mancanza di contaminazione.
Iniziati i conferimenti di smarino al sito di deposito Cascina Cascinone (Pozzolo Formigaro)
Altro tema affrontato è relativo all’inizio dei conferimenti dello smarino presso il sito Cascina Cascinone, nel comune di Pozzolo Formigaro (AL). L’Osservatorio, a seguito di una segnalazione, ha richiesto ad Arpa Piemonte di effettuare una verifica in loco sulle modalità di arrivo, scarico e abbancamento dei materiali, dalla quale è risultato che le operazioni risultavano eseguite correttamente, secondo il progetto di recupero approvato dalla Regione Piemonte.
Sito Rilevato Ferrania: nuove analisi di Arpal rilevano che i campioni sono conformi
Sono alla fine risultati conformi alla norma i campioni di terre e rocce da scavo conferite presso il sito Rilevato Ferrania nel comune di Cairo Montenotte (SV). Arpal, infatti, aveva inizialmente riscontrato in 5 campioni su 13 il superamento delle concentrazioni di cromo e nichel – con valori completamente diversi da quelli comunicati da Cociv – tanto che il sindaco aveva emesso un’ordinanza di sospensione dei conferimenti.
Dato che le passate analisi al sito di produzione avevano sempre dimostrato il rispetto di tutti i parametri, Arpal ha deciso di ripetere i controlli, ripercorrendo il processo di caratterizzazione, dal campionamento alle analisi di laboratorio, (le analisi sono state rifatte su una porzione dello stesso campione precedente che era ancora conservato presso il laboratorio di ARPAL): queste successive indagini hanno evidenziato l’errore, dovuto alla contaminazione del campione in fase di preparazione, a causa della presenza di acido su un supporto in acciaio.
Proposta per riutilizzo del materiale di scavo sul cantiere di Pozzolo
Successivamente l’Osservatorio ha analizzato una proposta ancora informale presentata da Cociv circa la possibilità di riutilizzare materiale scavato in Liguria (Metabasalti) per il rilevato ferroviario da realizzare nel tratto di linea all’aperto tra Pozzolo Formigaro e Tortona.
Si tratta di materiale classificato come pregiato e privo di amianto, inizialmente destinato a rilevati nella discarica di Scarpino. Poiché questa necessità è venuta meno, si è ipotizzato un riuso interno all’opera, previsto sia a progetto che nel Piano di utilizzo delle terre (Put) approvato dal Ministero dell’Ambiente. Questo consentirebbe di sospendere l’uso di materiale di proveniente dalla cava Opera Pia 2 nel comune di Sezzadio, previsto e approvato dalla Regione Piemonte; di conseguenza la cava, già esclusa come richiesto dagli enti locali, dalla Provincia e dall’Osservatorio da sito per il deposito dello smarino, potrebbe tornare a essere sito di riserva nel piano degli approvvigionamenti.
In prima battuta la proposta di Cociv è stata accolta positivamente, in quanto massimizza il riutilizzo interno di materiale scavato in formazioni rocciose prive di amianto, evitando di sfruttare altri giacimenti localizzati peraltro in territori non prossimi ai cantieri. L’Osservatorio si riserva di analizzare l’impatto potenziale sulla viabilità e a tale proposito è stato chiesto al consorzio un aggiornamento del Piano del traffico che evidenzi entrambe le ipotesi, così da poter svolgere un’adeguata istruttoria da parte del Gruppo di lavoro Viabilità insieme alla Regione Piemonte, Settore attività estrattive.
Un Addendum per riattivare i monitor per la trasmissione dei dati sull’amianto
Infine, su segnalazione di alcuni comuni, si è discusso dello spegnimento dei monitor che erano stati predisposti dal Commissario Romano per informare i cittadini sullo stato di avanzamento lavori e sui dati del monitoraggio della presenza/assenza di amianto nei cantieri e siti di deposito.
Visto che tutti i dati presenti sui monitor sono reperibili anche sul sito degli Osservatori Ambientali del Ministero dell’Ambiente, il Presidente ha informato che è stata predisposta una schermata che tramite un QrCode da inquadrare con lo smartphone apre direttamente la pagina web con i risultati dei monitoraggi.
Nel frattempo, per ripristinare la piena funzionalità dei monitor nel minor tempo possibile – anche prima della nomina del nuovo Commissario – si sta perfezionando un Addendum alla convenzione originaria di istituzione dei monitor stessi, che consenta all’Osservatorio Ambientale di gestire le informazioni relative all’amianto anche sui monitor.