di Enrico Sozzetti
La notizia non c’è, almeno per ciò che riguarda il territorio alessandrino, nonostante il preciso lavoro del Dataroom di Milena Gabanelli. Ma quella che invece c’è, e quanta, è l’amarezza con cui si legge l’indagine pubblicata sul sito del Corriere della Sera.
‘Aree contaminate: in Italia sei milioni di persone a rischio’ è il titolo che già da solo riassume in modo efficace il contenuto in cui si racconta di siti contaminati, bonifiche mai fatte, milioni di euro spesi non si sa bene a quale scopo visto che molti degli interventi previsti in realtà fanno i conti con risultati pari a zero. E il rapporto del ministero dell’Ambiente presentato il 20 novembre – ‘Le attività di bonifica in Italia. Il piano di governo – non fa che confermare un quadro pesantissimo.
I dati dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sono altrettanto sconfortanti. Non tanto per il lavoro, l’istituto ha censito 12.482 siti potenzialmente contaminati, di cui cinquantotto classificati ‘di interesse nazionale’ perché presentano alti rischi sanitari, quanto per il fatto che dopo vent’anni queste aree sono praticamente ancora da bonificare, nonostante i milioni spesi.
Fermiamoci in Piemonte, regione in cui l’Alessandrino spicca. Su circa cinquantuno milioni di euro stanziati, in quasi tutte le aree le bonifiche di terreni e falde acquifere sono a quota zero. Partiamo da Casale Monferrato (inquinamento da amianto) dove la bonifica dei terreni è all’otto per cento e quella della falda al sette, a fronte di finanziamenti stanziati per 115.034.265. Andiamo poi a Serravalle Scrivia (Ecolibarna, inquinamento da metalli pesanti, benzene, idrocarburi) dove le bonifiche sono a zero e i finanziamenti stanziati a quota 11.633.630. Al confine fra Alessandrino e Liguria c’è la zona dell’Acna, fra Cengio e Saliceto, al centro di un inquinamento da idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti e finanziamenti stanziati per 61.144.907. Il resto dei centri piemontesi segnalati dall’inchiesta di Milena Gabanelli e presenti nella ricerca del Ministero dell’Ambiente, sono Balangero (inquinamento da amianto, finanziamenti stanziati per 37.322.416), Emarese (inquinamento da amianto e finanziamenti stanziati per 17.847.933), Pieve Vergonte inquinamento da metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, mercurio, furani, finanziamenti stanziati 2.177.878).
Morale? Soldi impegnati, tantissimi. Risultati, lontanissimi. Ambiente, compromesso. Forse per sempre.