Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità l’emendamento n. 38 alla Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018 (cd. Omnibus) col quale finalmente si sana la situazione di 80 medici che prestavano servizio sulle ambulanze e che da anni erano “convenzionati”, con contratto a tempo determinato a rinnovo annuale e senza garanzie di stabilità.
«Quello del medico in servizio nelle ambulanze è un mestiere estremante delicato, di alta professionalizzazione e che ha un impatto decisivo sulla salute dei cittadini piemontesi – dichiara Ottria. Per questi motivi, insieme al personale medico interessato, al CAMPEST e alla collega Stefania Batzella, mi sono battuto affinché questi medici fossero messi nelle migliori condizioni lavorative possibili, salvaguardando la certezza e la continuità nel tempo dei loro contratti. Da tempo chiedo la regolarizzazione dei lavoratori precari attraverso una sanatoria, o tramite l’autorizzazione a frequentare in soprannumero il corso di Medicina Generale: è stata scelta la prima strada, la più veloce ed immediata che garantirà da domani stesso un servizio migliore ai cittadini piemontesi e un futuro più sereno ai medici interessati».
La Regione Piemonte continua il suo investimento nella sanità pubblica: «abbiamo stabilito il piano regionale che prevede, tra la fine del 2018 e il 2020, l’assunzione di 1400 nuove figure professionali nell’ambito della sanità, che si vanno ad aggiungere alle 1800 assunzioni già previste per il turn over – commenta Ottria – ma è giusto ricordare che anche negli anni terribili (tra il 2010 e il 2015), nonostante scelte discusse, la Regione Piemonte è riuscita a mantenere pressoché invariato il numero di occupati in sanità, senza tagliare posti di lavoro nonostante le richieste del Governo. Anzi – prosegue Ottria – proprio a partire dal 2015 abbiamo assunto infermieri ed OSS, ossia quelle figure professionali di cui il Piemonte ha un gran bisogno. C’è ancora da fare – è la conclusione del Consigliere regionale alessandrino – specie riguardo ai servizi territoriali per i pazienti con patologie croniche e la ricerca di nuovi medici, ma la strada intrapresa è quella giusta».