Riboldi (Fratelli d’Italia): “Trascorsi altri tre mesi, e i fanghi del Canale Lanza sono sempre lì”

«La Regione Piemonte, oltre quattro mesi fa, ha stanziato 400 mila euro per la rimozione dei fanghi contenenti amianto depositati sulle sponde del Canale Lanza, all’altezza dello Stadio Natale Palli – dice il consigliere provinciale e capogruppo di Fratelli d’Italia a Casale Monferrato Federico Riboldi – Meno di un mese dopo, attraverso un mio intervento in Consiglio Comunale, chiedevo al Sindaco Palazzetti di provvedere immediatamente alla rimozione dei cumuli, ma il mio invito è rimasto inascoltato. Oggi sono passati altri tre mesi, ma il problema, incredibilmente, non è stato ancora risolto».

L’annosa questione dei fanghi contenenti amianto che “decorano” le alzaie del Canale Lanza, ormai è diventata cronica. Sono trascorsi anni da quando la Coutenza Lanza, Mellana e Roggia Fuga, in seguito ad alcuni interventi di manutenzione, aveva creato questi cumuli contenenti amianto e quindi da sottoporre immediatamente a bonifica e rimozione. Un’operazione che non era stata fatta a causa della critica situazione finanziaria dell’ente gestore. Da qui il continuo rimpiattino di responsabilità tra Comune di Casale e Regione. A luglio di quest’anno sembrava essere arrivata la svolta, con la delibera della Giunta regionale che autorizzava la rimozione dei fanghi e stanziava le risorse per la delicata operazione. Ma nonostante i fondi messi a disposizione, il Comune di Casale aveva spostato di ulteriori sei mesi la rimozione, tanto da costringere Federico Riboldi ad un intervento in Consiglio Comunale, ma la situazione, ad oggi, è rimasta invariata.

«Il Sindaco, come primo garante della salute dei cittadini, deve intervenire immediatamente e risolvere il problema. Il ritardo accumulato fino ad oggi è diventato intollerabile. Non è sicuramente questo l’esempio che le Amministrazioni pubbliche devono dare. Nella Città che vogliamo, questioni tanto importanti e che riguardano la salute dei cittadini saranno prioritarie e non ci sarà spazio per il classico “scaricabarile” delle responsabilità».