“A gennaio aprirò una nuova società individuale, che non si occuperà esclusivamente di compravendita, ma anche consulenza pre e post vendita, di immobili di pregio e capannoni industriali: cosa vuole, alla mia età dormo 3 ore per notte, se non mi invento qualcosa di nuovo da fare mi annoio!”. Adriano Roggero, delegato Fiap della zona di Casale Monferrato, ha 81 anni, e l’entusiasmo di un trentenne: “lavorare mi piace, e l’intermediazione immobiliare è da sempre una delle mie passioni, anche se non l’unica. Bisogna saperla fare bene però: alla mia categoria non mi stanco di muovere anche delle critiche. Dico ai colleghi: studiate, aggiornatevi settimanalmente, formatevi. Ai clienti non dobbiamo solo vendere immobili, ma fornire un supporto da consulenti specializzati. Devono potersi fidare di noi”.
Da sempre operativo non solo in Monferrato (“qualche settimana fa ho venduto una splendida tenuta in provincia di Siena”), Adriano Roggero ci aiuta a ‘fotografare’ stato di salute e prospettive del mercato immobiliare in una parte della provincia di Alessandria che da sempre si sente ‘più piemontese’ del capoluogo, e che ha la fortuna di poter contare su un territorio di una bellezza ‘mozzafiato’, anche se non sempre venduto in maniera adeguata.
“Diciamo pure – sorride Roggero – che i monferrini non ci hanno mai creduto abbastanza, all’appetibilità di queste colline. Un po’ abbiamo la sindrome di inferiorità nei confronti delle Langhe, un po’ ci culliamo ancora su vecchi stereotipi. Un classico è il cliente che tii dice ‘hai mica un milanese interessato a comprare una casa in collina?’, ignorando che i milanesi in Monferrato ci vengono pochissimo, da almeno trent’anni. Ma questo non vuol dire che il mercato per vendere e comprare non ci sia: anzi…”.
E allora chi sono, oggi, i clienti potenziali e reali interessati al Monferrato? Da dove arrivano e cosa cercano?
“Prima di tutto – precisa Roggero –, occorre distinguere tra la città di Casale, e il Monferrato. Casale vive una crisi economica pesantissima, da almeno un decennio, o forse più. E, da ex amministratore locale che ha avuto incarichi sia come assessore che nella sanità, mi sento di dire che la colpa non è sempre solo della crisi generale: la classe dirigente locale, a partire dalla politica anche se non solo, ha gravi responsabilità”. Nonostante questo, il mercato immobiliare casalese negli ultimi 2 anni ha dato segnali di ripresa, e di vitalità: “Il numero delle compravendite sta crescendo – conferma il delegato Fiaip -, ma attenzione: domanda e offerta si incontrano a prezzi molto inferiori a quelli di 10 anni: questo è il mercato di oggi, al massimo ribasso. Se in futuro le cose cambieranno ne prenderemo atto”.
Per provare a ‘stimolare’ il mercato anche Casale Monferrato, come Alessandria e diversi altri centri della provincia, sta puntando anche sugli accordi territoriali, che prevedono sgravi fiscali sia sull’affitto, sia sull’Imu. “Ben vengano – conferma Ruggero -, anche se personalmente preferisco continuare a puntare sulla qualità del prodotto immobiliare che vado a vendere, o affittare: prima prendiamo atto che, senza riqualificazione adeguata, certi palazzi non hanno e non avranno più mercato, meglio sarà per tutti”.
Poi, però, fuori dalle porte di Casale ecco il Monferrato: colline splendide, panorama mozzafiato in ogni stagione dell’anno, profumi, tenute vitivinicole. Lì anche il mercato immobiliare cambia fisionomia: “Un mio amico – spiega Ruggero -, industriale tedesco, mi dice spesso: il giorno che i miei connazionali scoprono il Monferrato, preparatevi all’invasione”. Già oggi, in verità, il numero di tedeschi, ma anche olandesi e nord europei, che mostrano di apprezzare il Monferrato è in crescita: si tratta di persone che lo frequentano una prima volta come turisti, e poi se ne innamorano, e decidono di fare un investimento immobiliare, spesso anche significativo: “Il Monferrato può solo crescere, per quanto è attrattivo grazie alle sue caratteristiche: ma riusciamo ancora poco a ‘fare sistema’, questo è un fatto. Nonostante alcuni apprezzabili tentativi di questi anni, ancora manca il passo, la visione d’insieme. Ma io non smetto di crederci”.
Un altro mercato a cui Adriano Roggero si è sempre dedicato, e su cui concentrerà il suo impegno nel 2019, è quello dei grandi insediamenti commerciali e industriali, i famosi ‘capannoni’: “Da molto tempo sono consulente di un importante marchio della grande distribuzione per Piemonte, Liguria e Val d’Aosta: intendo dedicarmi sempre più a questo comparto, consapevole che pulluliamo di aree industriali dalle grandi potenzialità, oggi semivuote, o comunque sotto utilizzate. Data la comodità logistica dei nostri territori, non c’è davvero nessuna ragione che impedisca a questo comparto di mercato di crescere in maniera importante”.
Ettore Grassano