Dove va la sanità alessandrina? Mentre i contenitori sanitari continuano a fare i conti con le ordinarie criticità strutturali (complice il maltempo non sono mancate nemmeno le pesanti infiltrazioni di acqua nelle sale del triage dell’ospedale infantile con il conseguente intervento del Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche), si consolida il ruolo di ‘hub della conoscenza’ su cui punta il direttore generale, Giacomo Centini. Un processo di sviluppo che non guarda solo al mandato triennale, bensì estende l’obiettivo a cinque anni. Infatti c’è molta innovazione, ricerca e sinergia con il territorio, innanzitutto con l’Università del Piemonte Orientale, nel Piano strategico 2019-2023 dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ di Alessandria che viene presentato il 30 ottobre alle 16,30 nel salone di rappresentanza di via Venezia. Non è un piano di mandato, bensì aziendale. Che impegnerà anche chi arriverà dopo la direzione Centini. Il Piano strategico (la parte dedicata alla ricerca è stata discussa anche con Gian Carlo Avanzi, nuovo rettore dell’università) è il documento in cui l’azienda ospedaliera “fissa gli obiettivi da attuare, condivisi con i propri stakeholder (da tutto il personale dipendente al mondo dell’associazionismo, passando per quei settori della società che in qualche misura hanno un interesse condiviso in sanità)” come viene ricordato in una nota.
Se il futuro è la ricerca, la specializzazione, la piena sinergia e condivisione di obiettivi con l’università, ora il progetto di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) ha finalmente avuto, dopo alcune frenate e resistenze, il via libera da parte della Regione Piemonte. Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, lo ha detto chiaramente in chiusura dell’intervento al convegno ‘Sanità, ambiente e ricerca scientifica’ organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria in collaborazione con associazione Cultura e Sviluppo, Lamoro – Agenzia di sviluppo del territorio e Fondazione Solidal (l’incontro, ospitato nella sala conferenze di Palatium Vetus è stato patrocinato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e dall’Ordine degli infermieri della provincia di Alessandria). La dichiarazione è arrivata dopo un giro di parole sul valore della ricerca, sulle competenze in materia di sanità, ricerca e impresa che hanno di fronte a sé “spazi enormi di sviluppo”. Saitta ha definito l’alessandrino un territorio “convinto e compatto sul fronte della ricerca”, anche grazie al corso sdoppiato di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, che rappresenta “un autentico avamposto”, e ha annunciato che ci sono le condizioni per preparare il dossier per la candidatura dell’azienda ospedaliera a Irccs specializzato nelle patologie ambientali e dell’amianto.
Per farlo però bisogna però essere attrezzati. L’azienda ospedaliera lo è? “Stiamo lavorando – risponde Centini – per mettere in sinergia le conoscenze. Tutti i tasselli del dossier vanno identificati e approfonditi. Rispetto alle patologie ambientali il livello degli impact factor (parametro che valuta l’importanza di una rivista o una pubblicazione scientifica, ottenuto calcolando il numero di citazioni di cui è fatta oggetto in altre riviste o pubblicazioni dello stesso ambito in una determinata unità di tempo, come spiega la Treccani) di Alessandria è del sessanta/settanta per cento di quello dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova che è un irccs”.
E rispetto alla struttura? “Nei giorni scorsi abbiamo approvato una delibera che consolida il ruolo della struttura semplice ‘Formazione, promozione scientifica e comunicazione’, diretta da Antonio Maconi, e che riconosce il ruolo di “infrastruttura funzionale aziendale per la ricerca, la formazione e l’innovazione nell’azienda ospedaliera”. Cosa significa? “Potrà interfacciarsi in modo diretto con le strutture ospedaliere e amministrative in relazione alle funzioni specifiche nei settori di competenza”. Il consolidamento dello strumento interno è fondamentale perché per un irccs sono necessarie precise condizioni che sono quella di una organizzazione della ricerca con personale dedicato, fondi e investimenti mirati, una attività di ricerca finanziata da enti terzi. La base inizia a essere robusta, basta ricordare fra i brevetti realizzati quello dell’opercolo cranico nell’ambito del progetto Medplast, il numero di articoli pubblicati e raccolti della rendicontazione scientifica che dal 2011 al 2017 sono passati da 403 a 711, i 110 working paper of public health, le dieci ‘Giornate scientifiche’ organizzate fra i 2013 e il 2016, le 143 borse di studio fra il 2013 e il 2018. I progetti sviluppati con il Disit (Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale) sono stati quattordici, mentre i risultati di interesse aziendale si possono riassumere per titoli: la struttura a sostegno dei progetti speciali, la robotica, la ‘Casa Amica’ (gruppo di lavoro pubblico/privato) del centro di riabilitazione Borsalino, il Centro raccolta materiali biologici, il progetto Medplast, l’Ufim (Unità funzionale interaziendale mesotelioma) condiviso fra azienda ospedaliera e Asl Al e guidato da Federica Grosso.
Giacomo Centini all’inizio del mandato non ha nascosto l’iniziale “cautela” nei confronti del progetto di Irccs, ma adesso appare convinto e deciso a proseguire sulla via della ricerca e della specializzazione, puntando parallelamente al rafforzamento del rapporto con l’Università del Piemonte Orientale. “Stiamo lavorando bene con l’università – dice – e vogliamo muoverci in anticipo per accogliere i primi studenti che arriveranno in ospedale (tra due anni) nel migliore dei modi”. Rispetto agli accreditamenti, l’azienda “è impegnata nell’istruttoria per la predisposizione delle delibere, in modo puntuale e in collaborazione con l’Università stessa”. Nel frattempo dovrà essere sottoscritto “un protocollo generale di intesa con l’Ateneo” nel cui ambito non dovranno mancare “specifiche convenzioni anche con il Digspes (Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali di Alessandria) perché “gli aspetti giuridici, amministrativi ed economici sono altrettanto importanti”.
A proposito di organizzazione e personale, ci sono novità in vista per medici e infermieri? “Nei concorsi per la nomina dei nuovi direttori di struttura verrà tenuta anche in considerazione la capacità di innovazione e di ricerca dei candidati, cercando di rafforzare ulteriormente le grandi potenzialità presenti in azienda. Attualmente sono in corso le procedure per Psichiatria e Microbiologia ed entro l’anno sarà bandito anche il concorso per Anatomia patologica. Sul fronte degli infermieri, a novembre verrà approvata la delibera per un nuovo ciclo di assunzioni (il concorso potrebbe essere a febbraio 2019, ndr) che riguarderà non solo gli infermieri per l’azienda ospedaliera, ma anche l’Asl di Alessandria e quella di Asti”.