L’ermellino dell’Università del Piemonte Orientale (Upo) ha cambiato spalle. Da quelle di Cesare Emanuel a quelle di Gian Carlo Avanzi. La cerimonia istituzionale del passaggio di consegne, dai toni peraltro decisamente informali, è andata in scena al Teatro civico di Vercelli. Applausi e pubblico in piedi per salutare Emanuel al termine dell’intervento di fine mandato, applausi e sorrisi durante il discorso di commiato del professor Fabio Gastaldi, pro-rettore uscente, applausi per il saluto di insediamento del professor Roberto Barbato, pro-rettore eletto. In mezzo agli interventi, due firme per l’accordo di partnership accademica su ricerca, formazione e tirocinio tra Upo e Buzzi Unicem di Casale (trasferisce nella sede universitaria di Vercelli le attività di laboratorio finalizzate sia alle attività di ricerca e sviluppo, sia di assicurazione e verifica della qualità di cemento e calcestruzzo) e per quello definitivo tra Upo e Comune di Novara per la concessione a uso esclusivo e gratuito di ulteriori porzioni dell’immobile realizzato nell’ambito del Progetto integrato di sviluppo urbano in corso Trieste.
Non è mancato un video che ha riassunto i numeri e i traguardi raggiunti dall’Ateneo durante il rettorato di Emanuel con una narrazione scandita da numerose immagini in cui Alessandria è comparsa in due o tre scatti.
Garbato il saluto di Fabio Gastaldi, pragmatico ed emozionato quello di Barbato che ha annunciato che si occuperà della didattica e che si concentrerà sui punti cardine del programma di Avanzi, a partire dalla “centralità dello studente, sull’innovazione dei metodi didattici e sulla necessaria contaminazione di idee per sviluppare e fare crescere i corsi”. Quindi, la parola ad Avanzi, che ha salutato la mamma presente a Teatro, ringraziato la famiglia “che è stata a fianco in questo periodo” (un cenno anche al figlio “che vive e lavora da tre anni a Nizza”) e pronunciato il discorso, leggendo un testo scritto. Nessuna novità rispetto ai contenuti nel programma elettorale che lo ha visto prevalere sull’altro candidato, Salvatore Rizzello (direttore del Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali di Alessandria), e una sola promessa finale: “Ce la metteremo tutta”. I punti principali hanno riguardato “la centralità dello studente” e i servizi con “il potenziamento dell’orientamento, delle residenze e della mobilità tra le sedi”, il sostegno a progetti di ricerca qualificanti e a questo proposito ha annunciato la nascita “di due strutture di supporto alla ricerca, una a Novara e l’altra ad Alessandria”, il tutto senza dimenticare “la collaborazione con le imprese e le istituzioni”. La didattica dovrà essere “sempre più innovativa, non più solo frontale e aperta a modalità sperimentali all’altezza dei tempi”. Per raggiungere questi obiettivi sarà “riorganizzata anche la struttura tecnica e amministrativa, in particolare a sostegno della ricerca”. Gian Carlo Avanzi si insedia ufficialmente a novembre e già per il 5 ha annunciato “la nomina della squadra di governo dell’Università del Piemonte Orientale”.
La cerimonia del passaggio delle consegne è stata scandita da interventi a braccio, battute e ironie che se hanno anche ragionevolmente stemperato la formalità della cerimonia, in qualche momento sono però apparse forse un po’ troppo leggere. Anche se l’Upo è giovane, ha vent’anni e una lunga vita davanti.